Mamma... (2)

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Arrivammo a casa di mia madre. Bianca, all'interno, con dei ritocchi argento, come gli utensili da cucina che pendevano dal colapiatti.

"Buongiorno!"
"Ciao mamma."

Le andai incontro e la abbracciai.

"Mi sei mancata."
"Anche tu, Channie."

"Buongiorno signora."
"Piacere, tesoro."
"Piacere mio. Mi chiamo Greta."

"Te la sei scelta proprio bella."

Mi sussurrò mia madre.

"Entrate pure."

"Volete qualcosa da bere o da mangiare?"
"No, grazie."
"Un bicchiere d'acqua, ma'."

"Da dove vieni, tesoro?"
"Dall'Italia."
"I tuoi sono qui? Tornerai lì anche solo per qualche mese?"
"No, per loro proprio no."
"Almeno ci porteresti Channie?"
"Ovvio. Ma non dove vivEVO io. Lì fa schifo. Ci sono anche dei criminali dodicenni che si fanno le canne... Qui almeno la cura della città compensa qualche ragazzino un po' poco in regola. È decorata da Dio ed è pulitissima."

Greta continuò a parlare male di dove viveva.

"Per come ci hai parlato del posto dove vivi non possiamo lamentarci di qui, nonostante lo facciamo tutti."
"È normale odiare il posto dove si vive, secondo me."
"Invece voi due da quanto vi conoscete?"
"Circa tre mesi."
"Però ci parliamo da meno di un mese."
"Quindi state insieme da giorni. Come mai non vi siete parlati subito?"
"Ci provocavamo a vicenda."
"Tu provocavi me."
"Dormivate assieme?"
"Dal primo giorno. Era insopportabile come compagna di letto, poi ci ho fatto l'abitudine."
"Chan!"
"Chi era più innamorato?"
"Lui. Nonostante lo avessi respinto più volte."
"Però ti piacevano le coccole."
"Mi piacciono ancora."
"Channie di solito colpiva tutte le ragazzine passando per la strada. Poi si è trasferito da voi ed è troppo vicino alla JYP per essere visto. A proposito, da quanto sei lì?"
"Circa un mese."

Mia madre continuò ad interrogarci, ma, per quanto volesse sapere cose più approfondite, sapeva che non le avrebbe trovate. Ci avrebbe riprovato ad un paio di mesi da lì. Avrebbe avuto più informazioni.

Parlammo del più e del meno fino alle sei, quando decidemmo di andare a prepararci per la serata con la "coppietta".

"Mamma, noi dobbiamo andare."
"Non rimanete qui a mangiare?"
"La prossima volta. Abbiamo un impegno con un'altra coppia. Dobbiamo farci belli."
"Tu devi farti bello."
"Siete entrambi stupendi. Domani a pranzo ci siete?"
"Ci siamo."
"Allora ci vediamo domani. Ciao ragazzi."
"Ciao mamma."
"Arrivederci."

Chiusi la porta dietro alla mia ragazza.

"Tua madre è davvero una brava persona, non so come tu abbia fatto a separartene."
"Ero un cretino in quel periodo, volevo seguire la massa e fare il boss."
"Che carino."
"Greta..."

Ridemmo.

"Ma alla fine... Come va con il lavoro?"
"Bene, considerando che sto lavorando da poco. Sto provando un paio di brani. Fortunatamente ho fatto le audizioni a eliminazione quindi il posto era sicuro. Sono state prese pochissime persone."
"Sei bravissima, lo sai? Ti guardo sempre dalla finestra. Ormai credo di aver imparato le tue canzoni a memoria."
"Che carino."

Risi.

"Io sono stupendo, non carino."
"IO sono stupenda."
"Cosa?"
"Sono stupenda."
"E io?"
"No."
"Perché io no?"
"Perché così ho deciso."
"Quando hai deciso?"
"Ora. E io? Come sono?"

Non avrei saputo descriverla.
I suoi occhi azzurri mi incantavano, i suoi capelli erano sempre morbidi e profumati, il suo corpo accogliente quando apriva le braccia per abbracciarmi, le labbra morbide, il sorriso stupendo, la voce calma.

Sembrava tanto una scena del confessionale tipo reality show.

Sembrava verissima...

...Perché avevo detto tutto a voce alta.

"Chan... Pensi veramente tutto questo di me?"
"Sì, piccola. Sei stupenda in tutti i tuoi aspetti. Per non parlare del tuo carattere. Mi piace. Non sei come ti presenti alla gente. Sei dolce, simpatica, un po' sensibile e forse anche un po' troppo casinista, quando vuoi."

Eravamo già arrivati a casa.

"Com'è andata?"

Chiese Hyunjin.

"Stranamente non mi ha ucciso né fatto la ramanzina."

"PRONTI PER STASERA?"
"Sì, Felix. O almeno credo. Dovrei cambiarmi i vesiti."

Gli rispose Greta.

Back to Korea (Christopher Bang, Bangchan)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora