Capitolo 14

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Louis

Osservavo da molti minuti Harry dalla grande vetrata della sua nuova camera. Dormiva, come ormai gran parte della sua giornata.

Era passato un mese da quando aveva preso quell'infezione devastante.

Era passato un mese da l'ultima volta che avevo passato momenti spensierati insieme a lui, un mese dall'ultima volta che avevo toccato i suoi bei ricci, un mese che non sentivo la sua voce profonda e roca.

Insomma un mese che non avevo più il mio Harry.

L'unica cosa che potevo fare era osservarlo intensamente per catturare ogni sua sfumatura.

In questo mese molte cose erano cambiate.

Harry oltre ad essere estremamente debilitato era dimagrito molto perché le uniche sostanze nutritive che entravano nel suo corpo erano date da una flebo. Non poteva mangiare niente di solido poiché i batteri che stavano normalmente nel cibo, potevano essere letali per il suo debole organismo.

Io al contrario avevo preso molto seriamente il mio nuovo programma riabilitativo e stavo facendo enormi progressi a detta dei miei medici; tuttavia continuavo ad avere grossi problemi a vedere il mio corpo riflesso, ma per ora la cosa importante era ritornare in salute per Harry.

Salutai con la mano il mio Harry dormiente e mi incamminai verso lo studio del dottor Cooper. Avevo un'altra visita di controllo. Ultimamente queste visite stavano diventando sempre più frequenti perché i miei medici aspettavano con ansia quel drastico miglioramento che mi avrebbe portato a donare il mio sangue.

Quando svoltai per raggiungere l'ascensore, incontrai per mia enorme sfortuna Nick. Aveva addosso gli stessi indumenti che era obbligata a portare Anne per entrare da Harry, la cosa mi sorprese.

-Ciao Nick. Dove vai conciato così?- chiesi fingendo una voce disinteressata.

-Ciao mucchietto di ossa, anzi non dovrei più chiamarti così visto che ti sei ingrassato, e anche tanto vedo! Dovrò trovarti un nuovo soprannome.- a quelle parole arrossii, però cercai di rimanere indifferente.

Per Harry, lo stai facendo per Harry.

-Dove vado non sono certo affari tuoi, ma visto che oggi mi sento buono te lo dirò: sto andando a trovare Harry! Credevi che sarei andato a trovare il vecchietto di novantanni?!- chiese ironicamente ridacchiando.

-Harry può ricevere visite solo dalla madre!- esclamai io preoccupato.

-Questo lo dici tu piccoletto. Conosci per caso un certo Trevor Grimshaw? No? Beh è il caporeparto ed è anche... mio padre, quindi diciamo che ho permessi speciali e posso visitare chi mi pare e piace, in attesa che il tuo grasso corpo riesca a donare un po' di sangue al mio piccolo infermo.-

-Co... come fai a saperlo?! Sono informazioni segrete!- esclamai adirato.

-Te l'ho detto! Essere figlio del capo ha i suoi vantaggi. Il tuo paparino come sta invece, eh Louis? Ah no, scusa, che sbadato! Ti ha abbandonato perché non vali nulla. Ora vado prima che il mio pasticcino rimanga solo per molto.- disse prima di lasciarmi, dandomi una spallata che mi fece perdere l'equilibrio.

Odiavo quel ragazzo, lo odiavo con tutto il cuore.

Non avrei dovuto pensare quelle cose brutte su di lui, d'altronde era ricoverato in quest'ospedale come me, ma mi faceva molto innervosire, soprattutto quando parlava di Harry come se lo conoscesse. Lui non sapeva niente del mio Harry. Non sapeva che aveva un debole per i gattini e per gli unicorni rosa, non sapeva che aveva quattro capezzoli invece che due, non sapeva che amava suonare la chitarra e comporre qualche pezzo. Insomma non sapeva nulla di lui!

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