Capitolo 21

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Louis

-BooBear, il tuo tempo qui è finito. È ora di andare!-

-No, mamma. Ti ho ritrovata, voglio restare con te ora! Qui sto bene e mi sei mancata tanto!-

-Oh Louis, anche tu mi sei mancato da morire, amore. Ma laggiù il tuo lavoro non è finito. Ci sono delle persone che sono straziate dal dolore di non rivederti più. Sei importante per loro. C'è ancora tempo per venire qui!-

-Va bene, mi hai convinto. Che devo fare per tornare sulla terra?-

-Devi semplicemente aprire gli occhi. Puoi farcela, BooBear!-

-Ok, allora... a presto mamma!-

-Aspetta ometto. Dovresti fare due cose per me sulla terra.-

-Certo, qualsiasi cosa.-

-Torna a suonare il piano.-

-No, ma non...-

-E perdonalo, Louis?-

-Chi? Il ragazzo che mi ha buttato dalla finestra?-

-Lo capirai quando tornerai. Fidati di lui. Non ti deluderà. Non più. Ora vai, mio splendido ragazzo. Non pensare più a me.-

Così mi concentrai, salutai mia madre e guardando per l'ultima volta il luogo bianco e paradisiaco, aprii gli occhi.

Subito mi colpì un fortissimo dolore alla testa. Il mio petto faceva terribilmente male e non riuscivo a respirare pienamente.

Notai che le mie braccia erano completamente immobilizzate. Una era fasciata accuratamente e mi provocava delle fitte strazianti, l'altra invece era intrappolata sotto qualcosa, o meglio qualcuno.

Mi voltai debolmente e il mio naso venne stuzzicato da una massa di ricci informi.

Harry dormiva beatamente attaccato a me. Mi accorsi anche che i suoi piedi avvolgevano i miei per tenermi al caldo, era un cucciolo.

Decisi di non svegliarlo e di rimanere ancora a guardarlo per un po'. La sofferenza che mi faceva provare il mio corpo era tanta, ma avevo una soglia del dolore molto alta, quindi potevo riuscire a sopportare il tutto. Almeno per un po'.

Harry sembrava molto stanco. Potevo benissimo vedere due enormi occhiaie spuntare da sotto i suoi occhi e i suoi zigomi erano rossi e umidicci, segno che aveva versato qualche lacrima. Mi si spezzò il cuore a vederlo in questo modo, sapendo che ero stato io a ridurlo così.

Oltre alle occhiaie potei notare il suo volto tumefatto: aveva un occhio bordò e gonfio e un labbro spaccato. Che diamine aveva combinato quel riccio?

Mi faceva una tale tenerezza, così con difficoltà tirai via la mia mano da sotto il suo corpo e la immersi nei suoi ricci iniziandolo ad accarezzare come lui amava tanto.

Harry appena senti il tocco della mia mano sospirò sorridendo accucciandosi a me ancora di più. Era un vero koala.


Zayn

Quella mattina mi ero alzato tardi. Ero stato sveglio per molto tempo a discutere con Perrie. Non l'avevo ancora perdonata. Lo sapevo, era una cosa stupida, ma quel suo gesto (o meglio, non gesto), mi aveva fatto passare l'ora più dolorosa della mia vita.

Quelle poche ore erano state molto devastanti per me, molto di più di quando mi diagnosticarono il problema ai reni. In quel caso si parlava della mia vita e io, da persona ottimista, ero più che sicuro di poter guarire. Invece nel caso di Louis non sapevo cosa pensare. Lui era il fratello mai avuto, non sarei stato capace di lasciarlo andare, proprio ora che l'avevo ritrovato.

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