Capitolo 3

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Harry

-Louis!- la signora Smith entrò nella nostra stanza senza bussare. Il mio amico dormiva ancora beatamente vicino a me. Era strano per lui dormire così tanto, da quel poco che avevo capito non era una persona che amava dormire in particolare la mattina presto. Io non volli svegliarlo, ne tanto meno allontanarmi da lui visto che spesso questa notte l'avevo sorpreso a battere i denti per il freddo.

Lei vedendoci a letto insieme, ci lanciò un'occhiata severa, ma a me non importò nulla.

-Dorme ancora.- dissi sgarbatamente alla signora; non mi stava particolarmente simpatica, perché si credeva la padrona del mondo e trattava Louis come se fosse un bambino di due anni.

-Eh lo vedo!- disse acidamente lei. Mi augurai con tutto il cuore che gli altri medici di Lou non fossero tutti come lei.

Mi preoccupavo veramente per quel ragazzo, in soli due giorni era riuscito a destabilizzarmi e questa cosa era strana per uno come me, solitamente non mi lasciavo trasportare troppo dalle emozioni.

-Questo è il suo piano settimanale, puoi darglielo quando si sveglia?- continuò a parlare la donna. - Cerca di farlo alzare prima delle 8:30 perché passerà Niall per portarlo in mensa per la colazione, quindi puntuale!- detto questo uscì dalla nostra stanza così come era entrata.

Fortunatamente Lou dormiva ancora, decisi di non sbirciare quel foglio per non invadere la sua privacy, così lo posai sul suo comodino.

Intorno alle 8,15 iniziai a svegliarlo delicatamente. Era così piccolo, ed era dolcissimo mentre dormiva; aveva le mani sotto la testa a mo di cuscino e le labbra a cuoricino; i suoi capelli erano sparsi sulla fronte in modo disordinato, e io non riuscivo a non trovarlo meraviglioso.

-Lou, Louis, è ora di alzarsi dai!- lo incitai.

-No mamma, ti prego altri cinque minuti.- Farfugliò teneramente.

Poi di colpo saltò seduto sul letto.

-Scusa, scusami tanto!- disse mortificato. A volte non riuscivo proprio a capirlo, non riuscivo ancora a capire cosa lo tormentasse e questo mi faceva stare male. Diventava terrorizzato o completamente triste da un momento all'altro senza una vera causa apparente. Chissà quali mostri spaventosi nella sua testa lo turbavano così tanto.

-Niente Lou, tranquillo, è stato abbastanza divertente!- sorrisi. Lui arrossì di colpo ma ricambiò il mio sorriso.

-Prima è passata la Signora Smith, voleva darti questo- gli porsi il foglio -e poi voleva dirti di iniziare a prepararti per la colazione che si terrà alle 8.30.- lui sbuffò. Poi tirò fuori dal cassetto un paio di occhiali e iniziò a leggere quello che c'era scritto sul foglio.

-Non sapevo portassi gli occhiali!- dissi.

-Dovrei portarli sempre ma mi stanno malissimo quindi cerco di metterli solo quando è strettamente necessario.-

-Non è vero, non ti stanno male!-

-Non dire cavolate!-

-E' la verità, io dico sempre la verità.-

-Va bene- disse lui poco convinto. Poi piegò il foglio e se lo mise in tasca.

-Vado a prepararmi.- e con questo entrò in bagno.

Dopo alcuni minuti uscì perfettamente pronto. Aveva i suoi soliti skinny jeans e una sua felpa extra large. Si sedette su una sedia che era lì vicino facendo penzolare le gambe aspettando l'arrivo di Niall. Era visibilmente preoccupato così gli chiesi:

-Vuoi che venga con te?-

-No grazie, non ti preoccupare, sto bene, me la caverò.-

-Di questo ne sono certo Lou, ma siccome è il tuo primo giorno forse vorresti qualcuno accanto- sorrisi.

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