Capitolo 15

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Louis

-Louis, ce l'hai fatta! Abbiamo abbastanza sangue. Domani mattina lo doneremo ad Harry.-

Quelle parole, pronunciate da Liam, continuavano a vorticare nella mia testa da tutto il giorno.

Mi aggiravo per i corridoi dell'ospedale con un enorme sorriso stampato in faccia, il muscolo della mascella mi faceva male per la posizione intrapresa.

Finalmente dopo dieci giorni di estenuanti prelievi, in punti del corpo non troppo piacevoli, ero riuscito a mettere da parte un bel po' di sangue.

Harry sarebbe guarito, sarebbe uscito finalmente da quell'ospedale e tutto questo per merito mio.

Ero importante per qualcuno. Per il mio Harry.

Ora un corteo di medici più me, si stava dirigendo verso la camera del riccio per comunicargli la bella notizia. Da circa una settimana aveva ricominciato un ciclo di radioterapia per preparare al meglio il suo corpo alla trasfusione, quindi non era pimpante come al solito.

Appena arrivammo davanti alla sua camera ci accolsero Gemma e Anne che mi cinsero stretto in un abbraccio. Poi entrammo senza mettere alcuna protezione: né mascherine, né stupidi camici di carta.

Harry era seduto sul letto con un quadernino azzurro tra le gambe, era molto concentrato a scrivere qualcosa.

Appena ci vide però chiuse subito e nascose il suo lavoro sotto il cuscino, poi ci rivolse un grande sorriso.

-Che stavi facendo?- chiese Niall incuriosito.

-Niente di che stavo solo scrivendo.- disse lui arrossendo.- Voi piuttosto, che ci fate qui? Siete tantissimi!- esclamò debolmente.

-Crediamo che qualcuno debba dirti qualcosa.- rispose Liam spingendomi verso di lui.

Io arrossii, non mi aspettavo di dover essere proprio io a parlare.

-Beh ecco...-

-E' arrivato quel momento, Lou?- mi interruppe Harry sgranando gli occhi.

-Quale momento, Haz?-

-Il momento in cui mi confidate tutti i segreti e i sotterfugi che state preparando da un mese?- chiese sorridendo in modo furbetto.

-Credo proprio di sì!- esclamò ridendo Anne.

Harry allora si mise comodo e iniziò a battere le mani emozionato, come un bambino che vede per la prima volta la neve. Tutti noi scoppiammo in una fragorosa risata.

-Allora Lou, avanti racconta!- mi esortò il dottor Cooper.

-Dunque... da dove parto... ti ricordi quel giorn... no... allora... te lo dico chiaro e tondo, senza preamboli; va bene?- chiesi incerto.

-Ma certo! Basta che me lo dici però, perché non ci vedo più dalla curiosità.-

-Allora, domani avrai un sangue nuovo... il mio... il mio sangue.- dissi sussurrando le ultime parole.

-No, non credo di aver capito.- rispose lui allibito sgranando gli occhi e spalancando la bocca.

-Hai capito benissimo Harry!- gli assicurò il dottor Morgan.

-Vieni qui piccolo!- mormorò con le lacrime agli occhi. Io mi avvicinai e lui mi cinse con le sue lunghe e forti braccia in un abbraccio che per la prima volta dopo troppo tempo era finalmente libero da stupide protezioni.

Eravamo io e lui. Io e il mio Harry.

-Grazie, grazie, grazie, grazie.- iniziò a sussurrare all'infinito sul mio petto.

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