11. Alla Ricerca della Compagna Perfetta

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Finisco di leggere e potendo finalmente abbandonarmi alla tentazione, per una volta, affermo la busta lilla mettendo da parte quella appena arrivata e leggo ciò che c'è inciso con l'inchiostro...

Dolce signorina Ester Lily Potter, il cui nome significa Stella che brilla in cielo, mi farebbe l'immenso onore di essere la mia dama per il Ballo del Ceppo? Spero tanto accettiate, altrimenti, spezzerete un povero cuore che non può fare a meno di amarvi.
Con affetto...
~D.M.~

Era meglio lasciarla d'era e aspettare ad aprila questa lettera. Non ci posso credere. Quelle gentili parole non sono vere, giusto? No, impossibile. Lui è Draco Lucius Malfoy, non può sciogliersi in questo modo a parte che forse l'ha fatto nel caso qualcuno trovasse il biglietto, per non farlo sospettare. si, deve essere così anche perché in più di un'occasione gli ho dato la possibilità di notare il mio elevato grado di distrazione. Sento delle voci in corridoio, nascondo la carta sotto alle coperte. Appena in tempo. Un attimo e Hermione insieme a Ginny entra dalla porta <<Ester! Ma che fine avevi fatto?>> mi chiede preoccupata la prima venendo da me mentre l'altra chiude l'uscita <<Non mi sentivo molto bene.>> rispondo sperando che mi credano, che poi...non è propriamente una bugia, quindi. Lei due mi osservano per qualche secondo <<Ok, potevi dircelo però.>> io non rispondo limitandomi ad annuire per dire che in effetti avrei potuto farlo, ma sarebbe stata una balla bella e buona. Ginny si avvicina con un sorriso raggiante <<La vuoi sapere una cosa? Tan mi ha chiesto se volessi andare al ballo con lui!>> annuncia con orgoglio saltellando per tutta la stanza, mi alzo dal letto subito carica di energie <<Davvero? Ma che bello. Hai accettato, spero.>> esclamo emanando gioia da tutti i pori <<Ovvio, lui è così...gentile con me. Pensa che a volte mi aiuta con le ricerche per scuola nonostante sappia che me la cavo benissimo da sola.>> risponde con occhi sognanti buttandosi sul suo letto con un sospiro. Il momento di felicità però dura per poco e viene interrotto da Hermione <<Ester, da quanto lo sai?>> mi chiede mostrandomi il foglio lilla che evidentemente quando mi sono alzata è caduto per terra <<Da cinque minuti.>> rispondo decisa mentre la rossa si avvicina per vedere di cosa stiamo parlando <<é di Malfoy. E...Oddio. Ma quindi state sul serio insieme.>> deduce leggendo velocemente quelle parole <<Devo ammetterlo, lui, così galante non l'avrei mai pensato.>> aggiunge alzando un sopracciglio <<Già, nemmeno io e comunque...Herm, non ce nulla tra me e quel tizio, te lo giuro su quello che vuoi.>> affermo tendendo di raggiungere la sua spalla per rassicurarla maggiormente <<Allora rifiuta.>> ribatte con aggressività girandosi dall'altra parte <<Ma...non posso. Forse finalmente Ron si sta un po' ingelosendo.>> controbatto spostando la testa per vedere la sua reazione <<Si invece e se mi volessi bene lo faresti. E poi, per una buona volta puoi smettere di giustificarti con questa scusa stupida. Se a Ronald non frega nulla di te, beh...cavoli suoi!>> la sua voce rimbomba in tutta la stanza.

Il silenzio cala tra noi e a spezzarlo è la rossa <<Ester...scusami, ma stavolta non posso che essere d'accordo con lei.>> ammette andando a tranquillizzare Hermione. Senza dire altro prendo la borsa con dentro i pattini e me ne vado sbattendo, senza volerlo, la porta. Non sono arrabbiata con loro perché hanno ragione su ogni fronte, ma con me stessa. Scendo le scale e stando ben attenta a non farmi beccare esco dalla sala comune, mi dirigo al Lago Nero. Una volta arrivata tolgo le scarpe e mi preparo per una bella pattinata notturna, incomincio facendo finta di danzare in mezzo alla Sala Grande a Natale. Solo...con un cavaliere che non voglio. Decido di dirgli di no, anche se comprometterebbe il piano che comunque penso di sciogliere appena torna dato che a quanto pare non serve a nulla. Evidentemente a Weasley non importa di me. A un certo punto <<Signorina Potter, che ci fa qui quest'ora della notte? Il coprifuoco è passato da ben due ore.>> mi rimprovera calma una voce proveniente dalla riva, torno sulla ferma terra e nel buio intravedo anche se a fatica il volto segnato del professor Silente <<Mi scusi, non mi ero accorta che fosse così tardi.>> mi giustifico in tono innocente abbassando il capo <<Adesso torno indietro e vado a letto.>> aggiungo riprendendo coraggio, incomincio a togliere i pattini e poi a rimettermi le scarpe. Una volta fatto mi avvio, ma...
<<Ester...>>
<<Si, professore.>>
<<Buona notte.>>
<<Grazie, altrettanto.>>
Ci congediamo e io, dopo aver tolto i pattini, corro verso il castello. Arrivo in sala comune e per la stanchezza, che fino a poco fa sembrava non esistere, poso la roba sul pavimento e mi sdraio sul sofà davanti al camino. Mi addormento, con i vestiti ancora addosso senza neanche preoccuparmi per il pigiama. Sto ancora dormendo quando a un certo mi sembra di cogliere un movimento nella stanza, forse però me lo sto immaginando, tengo le palpebre chiuse. Mi avvolgere improvvisamente un'ondata di caldo e sento qualcuno dire: <<Quanto vorrei che fossi mia.>>
Si, è decisamente un sogno. Lo sconosciuto se ne va e il silenzio cala di nuovo lasciandomi dormire in tranquillità per il resto della notte.

Vulnerable ||Ron Weasley||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora