34. Ribellione e Castigo

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<<Siete certi di farlo?>>
<<Si, tranquilla. Allora ci fai tu il segnale?>>
<<Certo, ho già la bacchetta in tasca pronta.>>
<<Ok perfetto. Ci siamo, acqua in bocca.>>

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Entro in Sala Grande con i miei compagni di anno per affrontare l'esame G.U.F.O. di Incantesimi presidiato dal rospo perché il professore Vitius si è beccato l'influenza proprio due giorni fa. Che poi secondo me non è vero, non si ci ammala così gravemente a fine maggio quindi io sono convinta che la Umbridge l'ha ricattato pur di sorvegliarci durante il compito. Comunque, prendo posto in quarta fila con accanto Blaise che mi rivolge un'occhiata piena di tristezza. "Vorrei parlarle, dirle tutto. So che mi respingerà però...ah, maledetto cuore. Capiti sempre sulla persona sbagliata" leggo nella sua mente. Per tirarlo un po' su gli sorrido salutandolo con la mano - mi dispiace non poterla accontentare, ma è mio amico e non voglio vederlo in questo stato per colpa mia. Lampadina: andrò io personalmente a parlargli appena posso. Lui ricambia il gesto e poi abbassa la testa sul foglio che la Umbridge gli ha appena consegnato. Lo consegna anche a me e agli altri e una volta averlo dato a tutti i presenti dà il via all'esame con un campanella.

Dopo un po' controllo l'orologio e noto che dall'inizio sono passati solo quarantacinque minuti -sulle due ore e mezza che abbiamo a disposizione. Non sembrava affatto, l'esame è piuttosto difficile e per ogni domanda ci impiego un'eternità a rispondere. Tutto perché io per quanto mi impegni alla fine non riesco mai a ricordarmi completamente le cose. Sospiro chiudendo per un momenti gli occhi e mi accerto che il rospo non vi veda. Estraggo dalla tasca la bacchetta e la punto verso il fondo della sala. <<Periculum.>> sussurro e una scia rossa si fa strada verso il portone. Hermione, che è seduta a qualche posto da me, mi lancia un'occhiata incuriosita. Io scrollo le spalle facendo finta di niente, come se non fosse stata io e mi riconcentro sul compito. Non faccio in tempo a riprendere la domanda a cui ero rimasta però perché dal corridoio arriva un suono simile a un tuono - il mio incantesimo contro la parete, ops. La Umbridge si irrigidisce e va verso il portone, tutti noi studenti lo seguiamo con lo sguardo. Io con un sorriso furbo sulle labbra - ora quella perfida megera riceverà una lezione. Un piccolo petardo le si ferma di fronte sfiorandole il naso, poi entra in Sala ed esplode al centro del soffitto. Avanza di qualche altro passo in avanti e sporge la testa per vedere chi sia, Fred e George le volano a tutta velocità sopra la testa, a cavallo delle loro scope. Lanciano fuochi d'artificio di qualunque colore allegra e vivace, facendo volare in aria con un tocco di bacchetta gli esami, i quali cadono poi sul pavimento stropicciati e un pochino bruciacchiati. Le luci vanno dappertutto con vita propria, scoppia quasi in faccia a Malfoy e altri due vanno a Tiger e Goyle - al primo brucia il sapere, all'altro il naso. Non riesco a trattenere una risata, guadagnandomi un'occhiata triste da parte di quello che che una volta consideravo amico.
<<Pronto quando lo sei tu.>> sento dire da George al fratello che annuisce e lancia una bomboletta di esplosivo che assume la forma di un dragone. Comincia a inseguire il rospo, che intanto era tornato dentro per vedere che stavano combinando. Quest'ultimo scappa a gambe levate -per quanto i tacchi possano farglielo fare. corre dietro alla prof per poi schiantarsi contro le mille targhette di regole che cadono a terra distruggendosi.

Ogni studente di Hogwarts esce fuori dalla Sala Grande o dall'aula della lezione che stava seguendo e si precipita in cortile a festeggiare mentre i gemelli continuano a creare fuochi d'artificio, un a forma di W gigante per finire prima di sparire chissà dove. Beh...non si può certo dire che la loro espulsione non si stata d'effetto. L'hanno deciso la sera in cui io e Harry abbiamo finito con Piton. Uno studente del primo hanno stava piangendo perché la Umbridge l'aveva punito e loro si sono convinti che per fare carriera non gli sarebbe servito per forza un titolo scolastico. Io all'inizio ho provato a impormi dicendo che anche fossero riusciti ad aprire il loro negozio di scherzi, poi la scuola sarebbe stata una noia ma loro mi hanno sorriso. <<Per questo ci sarai tu, no?>> mi chiese speranzoso Fred, io senza pensarci due volte ho accattato promettendo di aiutare Lee Jordan a mantenere l'allegria almeno a Grifondoro. Spero solo di esser all'altezza di questo compito, d'altronde non potrò mai oltrepassare loro. Beh...ci proverò.

Vulnerable ||Ron Weasley||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora