24. Alle Spalle

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Dopo aver finito di mangiare Hermione e Ron si alzano. <<Ehi...ehi, voi! Nanerottoli!>> il ragazzo chiama i ragazzini del primo anno e io non posso far a meno di sorridere <<Ron!>> lo ribecca l'altra guardando con severità <<Beh, è vero. Sono minuscoli...>> replica lui e non ha tutti torti anche se a pensarci bene pure noi lo eravamo a quell'età. Hermione sorvola e raduna i nuovi allievi per poi portarli a fare il giro turistico del castello, uguale a quello che ci fece Percy quando eravamo noi i novellini, per poi concluderlo con l'arrivo alla sala comune di Grifondoro. Ovviamente io e Harry arriviamo prima di loro e quindi una volta oltrepassato il buco del ritratto, entriamo intenzionati ad accomodarci sul morbido divano a chiacchierare. Devo chiedergli com'è stata l'udienza. Ci accorgiamo però che tutti i nostri compagni di casa ci guardano storto, o almeno la maggior parte ci stanno guardando con sospetto. Alcuni di loro anno in mano "La Gazzetta del Profeta" in grembo, aperta sull'articolo riguardante Harry. Prima di salire le scale mi convinco a provare a migliorare l'atmosfera <<Dean, Seamus...fatte buone vacanze?>> chiedo anche se non sono per niente certa che sia una buona idea, infatti mio fratello mi da un pizzicotto per intimarmi di lasciar perdere <<Tutto bene, meglio di di quelle di Seamus comunque.>> risponde abbozzando un sorriso il ragazzo dalla pelle scura mentre l'altro stringe i pugni per poi alzarsi dalla sedia <<Mia mamma non voleva che tornassi quest'anno.>> afferma con voce tremante. Un attimo di pausa <<Perché no?>> ribatto con calma al contrario di lui che quasi mi aggredisce <<Dunque...vediamo, per colpa di tuo fratello. La Gazzetta dice un sacco di cose su lui e Silente. E anche su di te a dirla tutta.>> spiega con le mani in tasca, forse perché altrimenti le userebbe per distruggere qualcosa <<Che c'è, tua mamma ci crede?>> lo incalza a denti stretti Harry prendendo le mie difese <<Beh, non c'era nessuno quando è morto Cedric.>> obbietta in risposta l'altro, sempre più fuori di se <<Ti conviene leggere il giornale come la tua stupida mamma allora. Ti dirà quello che devi sapere.>> sento dire da Harry e non posso certo dire che abbia fatto bene a rispondergli in tono così brusco però ha ragione. Quel quotidiano dice un mucchio di sciocchezze e la gente dovrebbe cominciare ad accorgersene. Il battibecco continua e io esco furtivamente dalla sala per andare a cercare Hermione, le saprà risolvere in qualche modo la situazione.

Mi guardo intorno e individuo qualcuno che però non è la ragazza che cercavo. Prendo un bel respiro <<Ron, so che non ci parliamo ma...vieni.>> senza pensare non appena mi raggiunge gli afferro il braccio e lo trascino dentro la torre di Grifondoro <<Che succede?>> domanda andando verso Harry che sta praticamente emanando fumo dalle orecchio. Chissà cosa si sono detti in questi due minuti in cui mi sono assentata, ma sinceramente non sono certa di volerlo sapere anche perché non ha importanza. Io so che mio fratello non racconta palle, quindi non mi importa di quello che dico gli altri. Seamus lo vede <<È pazzo. E anche lei, ecco cosa succede.>> risponde indicando per la seconda volta il ragazzo con gli occhiali e successivamente me. Gli svantaggi di avere Harry James Potter come fratello, gli insulti in un modo o nell'altro li subisci sempre pure tu. Ormai però sono così abituata che non mi più ne caldo, ne freddo. Poi si rivolge al rosso <<Tu credi alle fandonie che ha detto du Tu-Sai-Chi?>> lo attacca con un sopracciglio alzato <<Si, ci credo.>> risponde pacato Ron prendendo l'amico per la manica della divisa <<Qualcun altro ha un problema con Harry o con Ester?>> non avrei mai pensato che mi avrebbe considerato. Eppure...

Nessuno risponde. Poi mi lancia un'occhiata e mi invita salire in dormitorio insieme a loro e io naturalmente non me lo faccio ripetere due volte. Voglio smetterla di essere il centro di sguardi riprovevoli e critiche, le persone dovrebbero informarsi bene sulle cose prima di giudicare gli altri e ciò è molto triste perché ogni volta mi apre gli occhi facendomi vedere la realtà che a volte cerco di dimenticare. Raggiungiamo la loro stanza e dato che sono una ragazza, posso entrarci anch'io. Le femmine possono entrare nel dormitorio dei maschi perché secondo i fondatori di Hogwarts sono più responsabili dei maschi, infatti loro non posso entrare nella parte di corridoio riservata alle ragazze. Se ci provano, le scale a chiocciola diventano uno scivolo, impedendo così loro di arrivare alla meta. Harry calcia il suo baule <<Stai bene?>> gli chiede l'amico con cautela facendo un passo verso di lui <<Benissimo!>> risponde l'altro mentre comincia a sbottonarsi i bottoni della camicia per levarsi la cravatta <<Seamus è partito con il cervello, ma tornerà in se...vedrai.>> aggiunge Ron mantenendo un tono calmo <<Ho detto che sto bene.>> ribadisce l'altro con fermezza <<Certo..ti lascio ai tuoi pensieri allora.>> decide il rosso con espressione leggermente amareggiata per il trattamento subito dall'amico. È praticamente lo stesso che usa con me, però come me a quanto pare si è concesso questa libertà, anche se non corretta. Con passo smorto se ne va senza degnarmi di uno sguardo. Io invece decido di restare vicino a Harry che sempre già lievemente più calmo <<Che succede tra voi?>> mi chiede appena non sente più volare una mosca nel raggio di cinque metri <<Niente.>> mento sperando che il corpo non mi tradisca, avanzo verso di lui <<Perché neanche vi guardate?>> rilancia con l'espressione di chi vuole sapere che succede. Sbuffo stancamente <<Lascia perdere...non è importante adesso. Dai, stenditi.>> cambio argomento invitandolo ad andare a letto mentre io mi sistemo accanto a esso con una sedia presa dalla sua scrivania. Per fortuna non si oppone e senza protestare si sistema sotto le coperte, appoggia la testa sul cuscino e mi guarda <<Lo sai che puoi dirmi tutto, sorellina. Quando te la sentirai, io sarò qui per ascoltarti.>> detto questo chiude gli occhi e si addormenta. È proprio mio fratello, mi conosce meglio di chiunque altro. Al suo posto qualcun altro avrebbe insistito, lui invece sapendo che i miei pensieri li esterno solo quando mi sento pronta, mi ha lasciato il mio spazio.

Vulnerable ||Ron Weasley||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora