33. Segreti

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La scuola sta per finire e tutto va veramente a meraviglia: mio fratello e Cho si sono lasciati dopo l'inghippo riguardante l'Esercito di Silente per il quale la Umbridge ha convocato il Ministro della Magia per spedire ad Azkaban Silente. Lui però più furbo di loro prima che potessero catturarlo è scappato con la sua fenice Fanny, ora nessuno sa dove sia. E meno male per lui, da un lato...peccato che lasciando la scuola, il rospo è diventato preside aggiungendo decine di nuove regole inutili come per esempio quella che vita ai ragazzi e le ragazze di stare a meno venti centimetri gli uni dagli altri. Comunque, alla fine è venuto fuori che la ragazza di Corvonero ha fatto la spia per cercare di aiutare la madre che al lavoro viene minacciata per non so di preciso cosa e sinceramente, non per essere insensibile, ma non mi interessa. Per carità, anch'io forse l'avrei fatto, ma non se di mezzo ci potrebbero pure i miei amici o il mio fidanzato. O almeno avrei trovato un'altra via d'uscita.
L'Esercito di Silente ovviamente ora è sciolto e quindi Tancredi ha dovuto tornare definitivamente a lavorare per l'Ordine. Gli ho chiesto se gentilmente mi saluta Lupin nel caso lo vedesse e gentilmente ha risposto dicendo che va bene. Sa quanto gli voglio bene, gli ho parlato molto di lui...praticamente l'unico dettaglio che ho tralasciato è la sua condizione da lupo mannaro che deve rimanere segreta. A Rem non piace farlo sapere in giro e non sarò certo io a farmi sfuggire qualche parola di troppo. Anche perché l'argomento è piuttosto delicato.

Adesso siamo in Sala Grande -allestita a banchi di scuola a file- a fare un esame di prova di Difesa contro le Arti Oscure per vedere se potremmo passare il G.U.F.O. specifico. Ormai mancano pochi mesi alla conclusione dell'anno e di conseguenza ai primi esami importanti che ci ritroveremo ad affrontare. Pertanto ultimamente, da quando io e Malfoy non siamo più amici, passo molto più tempo in biblioteca a studiare. Blaise non si è più fatto vivo, evidentemente l'amico gli ha recapitato il mio messaggio e ha deciso di rinunciare. Non posso ricambiare i suoi sentimenti e mi dispiace perché è un bravo ragazzo, ma non posso farci nulla. Il mio cuore appartiene a Ron già da tempo.
Muovo la mano, dolorante - la Umbridge ci sta facendo usare le sue penne d'oca maledette da chissà male magia per fare il test. Abbiamo tutti la mano con cui scriviamo bruciata. Controllo che la stronza non mi veda e picchietto sul braccio mio fratello per chiamarlo. Mi guarda interrogativo. <<Come va? Hai finito?>> mimo con le labbra, lui mi risponde facendo con la mano il segno del più o meno. <<Io si, consegno e vi aspetto fuori.>> dico indicando con gli occhi anche Hermione e Ron. Lui annuisce e io mi alzo per liberarmi del foglio, ma soprattutto della piuma. Mi ha massacrato in quest'ora e mezza.

La prof -che si sta godendo senza alcun problema il suo thé rosa con tanto di biscotti- neanche mi guarda, tanto meglio altrimenti potrei darle uno schiaffo in pieno viso di cui neanche proverei dispiacere. Sarebbe un vero piacere. Esco incoraggiando con lo sguardo i miei compagni e arrivo in corridoio. Le pareti sono tappezzate solamente dalle regole di quella strega, tutti i quadri sono stati cacciati e le loro cornici ora chissà dove sono andate a finire. Raggiungo il ponte di legno, il vento che subito mi investe. Qui risiede uno dei ricordi più "carini" che ho: è stato qui che Lupin ha parlato per la prima volta a me e Harry di nostra madre descrivendola come un strega dalle grandi doti, che riusciva a vedere il bello nelle persone persino quando quest'ultime non le notavano. Per questo sono orgogliosa di portare il suo nome, spero solo di esserne all'altezza.
Passano dieci minuti in cui sono persa nei pensieri riguardanti l'ultima lettera che mi è arrivata quando Harry e gli altri due mi raggiungono. <<Hai fatto quello che potevi. Nessuno può vincere contro quella vecchia megera.>> dice Ron a mio fratello con tono consolatorio <<Persino Silente non se lo aspettava.>> afferma Hermione seria. Poi sospira <<Harry, se la colpa è di qualcuno...è nostra.>> aggiunge dispiaciuta. L'altro annuisce <<Già, siamo stati noi a convincervi.>>
Mio fratello si appoggia al bordo del ponte e guarda in lontananza. <<Però noi abbiamo accettato. Mi sono...ci siamo impegnati tanto per aiutare e il risultato non ha fatto altro he peggiorare le cose. Comunque non ha più importanza ora perché io non voglio più giocare ormai. Finisce che tieni a troppe cose e...più ci tieni, più hai da perdere. Perciò forse è meglio...>> sentenzia girandosi verso di noi. Gli leggo i pensieri involontariamente e mi tappo la bocca. <<Non dirlo ti prego.>> mi intrometto alla fine senza riuscire a trattenermi, le lacrime quasi agli occhi. Hermione mi guarda confusa <<Che cosa?>>
<<Procedere da solo.>> risponde Harry secco lasciandola senza parole.
Sto per ribattere dicendo che non può, è troppo pericoloso e poi io sono sua sorella quindi ho diritto di aspettarlo. Quasi come gli altri ne hanno in qualità di amici. Non ne ho il tempo però. <<Hagrid?>> esclama stupito Harry indicando con l'indice il nostro amico nascosto dietro un muro. Quest'ultimo ci fa segno di andare da lui e successivamente ci invita a seguirlo. Non so se preoccuparmi o no, ma quando si tratta di Hagrid di solito ce di mezzo qualcosa di bizzarro. Ormai ci siamo abituati però quindi attraversiamo il giardino di Hogwarts e ci addentriamo nella foresta proibita senza fiatare. Ron con i sensi in allerta per accertarsi che non ci siano agramantule nei paraggi.

Vulnerable ||Ron Weasley||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora