XXIII - ꜱʜᴏᴜʟᴅ'ᴠᴇ ꜱᴀɪᴅ ɴᴏ

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C'erano diversi motivi per cui fidarsi ciecamente di una sconosciuta sarebbe stato azzardato.

Ma, altrettanti, erano i motivi per cui era sembrata una buona idea.

Tanto per cominciare, la ragazzina - Yachi Hitoka - aveva salvato la vita ad un loro compagno senza esitazione.

Kuroo, al suo posto, si sarebbe reso disponibile solo dopo aver interrogato il gruppo, ma doveva riconoscere che il suo comportamento era stato ammirevole.

Secondo poi, Yachi manifestava la stessa nocività di un piccolo anatroccolo.

Con ogni probabilità, nel suo vocabolario erano del tutto assenti termini come rabbia o sete di vendetta.

Si era rivelata un'apprendista maga intenzionata a specializzarsi in ambito medico.

"Quando aiuto il prossimo, il mio cuore si scalda. Ecco perchè ho scelto di seguire questi corsi."

Kuroo non sapeva se Yachi fosse una studentessa della stessa Accademia che aveva frequentato Oikawa, ma lo stregone non l'aveva riconosciuta.

Ipotizzò che esistessero più classi, forse distinte in base alla categoria dei poteri.

Per quanto aveva visto, Yachi non sembrava possedere la Magia Rossa di Oikawa.

La ragazza non aveva rivelato dettagli della sua vita privata - non si era dimostrata molto propensa ad iniziare un dialogo - ma aveva ascoltato tutti i loro discorsi senza battere ciglio.

Dopo aver preso un po' di confidenza, aveva posto domande alle quali Bokuto era stato entusiasta di rispondere.

-I miei amici vivono dopo il sottobosco.- aveva spiegato la maga -Ci attendono dall'altra parte del confine.-

-I tuoi amici sono tipo dei folletti?-

Yachi aveva riso alla battuta.

-No, non proprio. Anche se uno di loro ci assomiglia, in effetti.-

La conversazione era caduta lì e Kuroo si era isolato nei suoi pensieri.

Impiegarono un giorno e mezzo per attraversare la piana che li separava dal Karasuno.

Le tempistiche avevano subito un aumento a causa di diversi fattori, primo tra tutti l'infortunio di Iwaizumi.

La guardia era stata caricata sul dorso di Uma e i suoi occhi si erano chiusi per la maggior parte del tragitto.

Bokuto camminava al fianco del cavallo, assicurandosi che Iwaizumi non scivolasse dalla sella.

Di tanto in tanto, Oikawa medicava il taglio e rassicurava il ragazzo con parole di conforto.

Akaashi era salito in groppa ad Akari e, dopo un paio di minuti dalla partenza, si era addormentato con la testa appoggiata sulla schiena di Kenma.

Superata la prima sera, gli animi si erano lentamente risollevati.

Iwaizumi aveva riacquistato un po' di colorito, ma i suoi occhi erano ancora vitrei.

Il sole del mattino si stava preparando a sorgere, quando scorsero i primi segni di vegetazione arbustiva.

Kenma si trovava in uno stato di dormiveglia tra le braccia di Kuroo, pronto a scattare al primo allarme.

Akaashi aveva lasciato il suo posto ad Oikawa, ed era smontato dalla sella per affiancare Bokuto.

Kuroo appoggiò il mento tra i capelli del suo ragazzo.

-... e così abbiamo affrontato tre ragni giganti in una sola giornata. Riesci a crederci?- domandò Bokuto, gesticolando animatamente.

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