XII - ᴛʜᴇ ʙᴇꜱᴛ ᴅᴀʏ

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Alla corte di Fukurodani, Akaashi era ammirato per la sua compostezza e lodato per la sua capacità di sopportazione.

Non gli era facile trasmettere gioia o conforto, eppure ascoltava pazientemente i problemi degli altri mettendo da parte i propri.

Non si era mai lamentato delle eterne chiacchierate con Bokuto - come se avrebbe mai potuto rifiutare il sorriso per cui sarebbe andato in capo al mondo - né gli dispiaceva venire escluso dalle conversazioni.

Il suo atteggiamento consisteva in un'annoiata disposizione assunta nei confronti di fatti o persone che era costretto a tollerare.

Ma dopo l'ennesimo abbraccio capace di bloccargli la circolazione sanguigna pensó che, forse, reprimere una sana dose di lamenti non era stata la scelta migliore per il suo benessere emotivo.

Sospirò sofferente e si sistemó meglio sul tronco per evitare che le braccia di Osamu gli frantumassero le costole.

Aveva trascorso gran parte della serata alla ricerca di una soluzione al suo problema senza però venirne a capo: cosa potevano fare? Legare il ladro ad un albero? Nessuno di loro avrebbe considerato un'opzione tanto crudele.

Tranne Oikawa, forse.

Osamu, in quelle condizioni, non rappresentava certo una minaccia; quindi Akaashi non doveva fare altro che subire in silenzio quella tortura.

-Come funziona?-

Fu Atsumu a rompere l'imbarazzante silenzio che si era creato tra di loro.

-L'incantesimo.- Specificò, allungando un dito verso suo fratello. -Hai tipo... trasformato Osamu in una cozza?-

Oikawa sorrise divertito mentre si portava la borraccia di cuoio alle labbra. -Mai sentito parlare del cuculo?-

Kenma si mosse al fianco di Akaashi, improvvisamente disinteressato al rompicapo con cui si stava intrattenendo da più di un'ora.

Kuroo si era sistemato accanto al suo migliore amico, completando il piccolo semicerchio che divideva il gruppo dagli altri due banditi.

-L'uccello?- Atsumu sollevò un sopracciglio e persino Suna parve attratto dalla conversazione.

Oikawa annuì. -Depone le uova nel nido di specie diverse e lascia che siano quest'ultime ad occuparsi dei piccoli. Quando i cuculi crescono, sono in grado di riconoscere i loro simili pur non avendoli mai visti prima.-

-Sei anche un etologo. Interessante.- Commentò il biondo. -E irrilevante.-

-In altre specie di uccelli, invece- Proseguì il mago -Il pulcino apprende le caratteristiche fisiche della sola madre mostrando segni di paura quando si avvicina un oggetto estraneo. Questo processo si può manipolare, ad esempio, dando l'opportunità al piccolo di osservare solamente un uomo in modo che, identificatolo come la propria madre, si rifiuti di avvicinare altri individui simili.-

Oikawa si pulì la bocca sul retro della mano e depositò la borraccia ai suoi piedi.

-Si potrebbe dire che avviene un fenomeno di questo tipo anche con il mio incantesimo. La magia ha creato una sorta di... uh, "finestra" temporale durante la quale il sistema nervoso di tuo fratello continua a visualizzare l'immagine di chi ha riconosciuto come vero amore.-

Strizzò l'occhio ad Akaashi, ma il secondo era troppo stanco per cedere alla provocazione.

-Quindi può sentirci.- Si intromise sorprendentemente Suna.

Oikawa guardò negli occhi il ragazzo che aveva parlato e la forma affusolata ricordò ad Akaashi la pupilla di un serpente.

-Beh, sì. Ma non può capire il significato delle nostre parole. Francamente, in questo momento non penso si ricordi nemmeno il suo nome.-

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