XXX - ʟᴏɴɢ ʟɪᴠᴇ

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-Oikawa!-

Iwaizumi si gettò verso il suo migliore amico senza pensarci due volte.

Accanto a lui, le immagini scorrevano confuse e sbiadite: Bokuto in soccorso di Akaashi, Wakatsu inginocchiato a terra, un'esplosione di nebbia proveniente dal Pozzo.

La voce di Kuroo sembrava allarmata, ma Iwaizumi non aveva tempo per prestare ascolto.

Passò un braccio sotto quello del mago e lo aiutò a rialzarsi.

Il suo volto era segnato da una smorfia di dolore.

-Ci ho provato.- sussurrò con le ultime forze che gli erano rimaste.

Iwaizumi avrebbe voluto prenderlo a pugni e baciarlo nello stesso istante.

-Ci hai salvato.- disse invece, stringendo la presa sul suo avambraccio per donargli conforto. -E' quasi fatta.-

-Ragazzi!-

Iwaizumi fece fatica a riconoscere l'urlo di Kenma.

Prima ancora di accertarsi di aver sentito bene, sollevò istintivamente la testa.

Se Oikawa non lo avesse spinto di lato, probabilmente si sarebbe ritrovato senza collo.

-Giù!- strillò lo stregone, rotolando sull'erba assieme a lui.

La schiena subì un contraccolpo tanto forte da strappargli un urlo roco.

-Iwa-chan!-

-Sto bene.- gracchiò il ragazzo, mettendosi a sedere.

Stava mentendo, però.

Oltre al dolore lancinante lungo la spina dorsale, la caduta sul ginocchio aveva sicuramente riaperto la ferita causata dall'Isogashi.

L'istinto di sopravvivenza era l'unico motivo per cui non era già scoppiato a piangere.

-Sono felice di sentirtelo dire,- ammise Oikawa -perchè ti toccherà correre.-

Iwaizumi lanciò un'occhiata alle sue spalle e sentì il sangue gelarsi nelle vene.

Afferrò la mano del suo amico e si precipitò verso il fondo della radura.

-Corri!- ordinò, sentendo che il passo di Oikawa stava cedendo.

-Grazie per il suggerimento!- bofonchiò l'altro -Ne hai di migliori?-

-Stai zitto, cazzo!-

Ovunque posasse lo sguardo, incontrava solo soldati terrorizzati e arcieri che si davano alla fuga.

-No! Tornate indietro! Non abbandonate le armi!- stava gridando qualcuno, forse Wakatsu.

Almeno per il momento, il nemico non rappresentava il problema principale.

Trascinò Oikawa verso una zona omborsa, sperando di confondersi con la massa di fuggitivi.

La sua gamba chiedeva pietà e il suo cuore stava scoppiando.

Si pentì immediatamente di essersi voltato.

L'entità emersa dal portale era alta quanto la torre di un castello.

Il suo corpo si confondeva con la nebbia circostante, simile a una gigantesca ombra.

Non riuscì a scorgere la testa del mostro, sempre che ne possedesse una.

Gli unici movimenti erano quelli degli arti: tentacoli contorti come rami piombavano verso il basso ogni volta che qualche soldato attaccava con lance e dardi.

Iwaizumi rabbrividì alla sola vista di quel turbine temporalesco.

C'era qualcos'altro che si muoveva nell'oscurità, ne era certo.

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