XVIII - ᴡʜɪᴛᴇ ʜᴏʀꜱᴇ

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Kenma venne spinto rudemente sul letto.

Si concentrò sul suo respiro irregolare e sul sangue che gli stava affluendo alla testa.

Non aveva mai provato una tale frenesia.

Erano scappati nel dormitorio come una coppia sposata durante la prima notte di nozze.

Il corridoio non gli era mai sembrato tanto lungo.

Dopo essersi infilato nella camera, Kuroo lo aveva mandato avanti e si era chiuso la porta alle spalle.

-Gli altri potrebbero tornare da un momento all'altro.- aveva fatto presente Kenma, ma era stato zittito con un bacio.

-Non mi interessa.-

Quel tono autoritario gli aveva messo i brividi.

Kenma pensò di poter dare di matto prima ancora che Kuroo si abbassasse su di lui.

Il moro si sporse in avanti e la paglia si piegò sotto il suo peso.

-Non sai quanto ho aspettato per questo momento.- disse, mentre i suoi occhi vagavano sul viso di Kozume.

Il più giovane impiegò un momento per elaborare quello che stava accadendo.

Si perse nel calore di un bacio appassionato, e un tremito gli percorse il corpo appena una sensazione di calore si insediò all'interno della pelle.

Realizzò di essere molto più sensibile di quanto avesse immaginato.

La mano di Kuroo accarezzò esitante il lino scuro della sua maglia.

-Posso?- chiese, senza mai staccare gli occhi dal ragazzo.

Kenma non si fidava della propria voce, quindi annuì.

Le dita di Kuroo scivolarono furtivamente sotto il tessuto e risalirono fino al petto.

Kozume inclinò la testa all'indietro fino ad affondare nel cuscino.

Era grato di trovarsi al buio, perchè il suo rossore si era intensificato.

Inspirò bruscamente quando la maglia venne fatta passare sopra la sua testa.

Si sentiva così nudo e vulnerabile alla fioca luce delle candele.

Sollevò lo sguardo e quello che vide gli tolse il respiro.

-Kuro.- biascicò, fievole. -Togliti la maglia.-

L'altro sogghignò e si tirò indietro.

-Tutto quello che desideri.-

Eseguì rapidamente l'ordine e tornò a concentrarsi sul ragazzo.

Le mani di Kenma si staccarono dalle spalle per intrecciare timidamente i suoi capelli.

Un gemito di piacere si diffuse nella stanza quando Kuroo cominciò a trascinarsi sempre più in basso.

Esplorò ogni curva delicata e baciò la pelle che fremeva sotto di lui.

Appena sfiorò un punto sensibile dell'interno coscia, Kenma si morse le labbra per trattenere il suo stato di estasi.

-Ti prego.- ansimò.

Kuroo sollevò lo sguardo e quello fu il più grave degli errori.

-Cosa vuoi, Kenma?-

Il biondo inarcò la schiena quando il suo amante disegnò dei piccoli cerchi sulle gambe scoperte.

-Va bene tutto.- espirò -Solo... ti prego. Fa' qualcosa.-

Kuroo ridacchiò, colto da un'improvvisa bramosia.

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