Sono riusciuta ad andare a scuola una settimana completa, non sembra molto.
Ho passato con lei ogni intervallo, il rapporto si sta costruendo.
Non c'è stato un argomento preciso, abbiamo parlato del più e del meno, ho scoperto di avere un sacco di cose con lei in comune.
Sembrava che stesse andando tutto per il verso giusto, ma mi sbagliavo."Bianchi, vieni fuori." Mi chiese il professor Rossi.
"si" sbuffai.
"Sai, Bianchi, non va bene passare così tanto tempo con una professoressa. Devi stare con i tuoi coetanei" disse.
"Ma ancora questa storia? Le parlo semplicemente, non è nulla di grave" feci spallucce.
"Devi trovare un professore con cui parlare nella tua nuova classe, la professoressa De Angelis fa parte del tuo passato." Continuò.
"no, farà anche parte del mio passato ma intanto sta facendo molto anche nel presente. Quindi stia zitto e non parli senza sapere" risposi incazzata.
"Bianchi, fai come vuoi, io ti ho avvisato." mi minacció.
Non ci diedi peso, me ne tornai in classe più incazzata di prima.
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"oh Ali, che hai?" si preoccupò Ginevra."Mah, mi preoccupa Rossi" risposi scocciata.
"Dovrebbe farsi i cazzi suoi eh, che cazzo" era più incazzata di me.
"non so cosa fare" dissi sinceramente.
"Dopo ti accompagno dalla De Angelis, dovrebbe avere l'ora libera ed essere al nostro piano" era più informata di me.
Annuì.
Seguimmo la lezione, appena suonó la campanella ci precipitammo fuori dalla classe in cerca della De Angelis.
Era in sala computer, c'era anche il tecnico della scuola, Giuseppe.
Ginevra appena vide che entrai, rimase fuori."Prof scusi, posso parlarle?" mi feci coraggio.
"Alice... lo sai anche tu adesso" era dispiaciuta.
"Cosa?" mormorai, non volevo crederci.
"Non possiamo più parlare, me l'ha detto anche il preside." mi guardó fissa negli occhi.
Non dissi nulla, mi sentì crollare il mondo addosso.
Me ne andai."Mi dispiace, lo so..." capì, mentre stavo correndo via con gli occhi colmi di lacrime.
-
Improvvisamente le lacrime si trasformarono in apatia."Vado dal preside"
Me ne andai senza lasciar dire una parole alle insegnanti che erano in corridoio e nemmeno a Ginevra.
Entrai dal preside.
"Ciao! Alice giusto? dimmi pure" intonó il preside in maniera allegra.
Mi urtava la sua felicità."Si sono io, volevo parlarle della De Angelis." ero visibilmente incazzata.
"Beh Alice lo sai anche tu che non si potreb-" non lo lasciai finire di parlare.
"Ho letto tutto il regolamento scolastico, non c'è scritto niente. Quindi non dica cazzate anche lei" sbottai.
"Va bene, arriviamo a un' accordo visto che il benessere degli studenti deve essere sempre al primo posto in questa scuola."
"finché non le parli di cose scolastiche puoi parlarle." finii.
"no guardi le cose scolastiche proprio non le nominiamo." risposi.
"Io so solo quello che mi riportano" concluse.
"Ah" intonai, ero già a conoscenza del colpevole.
"Tranquilla, puoi andare" mi sorrise.
Mi alzai e me ne andai.
"Arrivederci, grazie" riuscì a dire.-
All'uscita di scuola, vidi Martina tra la folla."Prof! Prof!" La chiamai.
Mi rivolse uno sguardo che significava <non possiamo parlare>.
"So che non possiamo parlare, ma ho risolto tutto" le dissi sorridendo .
"che ha combinato la mia bimba?" Scherzò la professoressa.
"sono andata dal preside per sapere di più, posso parlarle ma non di cose scolastiche" risposi d'un fiato,
Notai che la sua preoccupazione svanì, prese un respiro di sollievo.
"ah meno male, ero preoccupata per te.
Anche perché mi sono spaventata, il preside mi ha urlato e non sapevo come fare..."mi spiegò."guardi che se non vuole problemi me lo dica, accetteró la cosa" dissi con poca convinzione.
"Ma no Alice, perché poi una persona si affeziona.
Ti sottovaluti... sei bella, intelligente e matura""Sai cosa? Dammi del tu" mi disse improvvisamente.
"Davvero?"
Fui incredula.Martina annuí sorridendo.

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Fragile.
RomanceUn incontro con una professoressa stravolgerà la vita di Alice, all'apparenza una ragazza testarda e orgogliosa, ma internamente fragile. Martina,noterà subito la sua fragilità, la trasformerà in punti di forza. Una storia destinata a finire. Tratto...