"Bianchi, la smetti di guardare per aria?!" mi urló Rossi svegliandomi dai miei pensieri.Anche oggi non mancó la sgridata del professor Rossi, sempre puntuale.
"Prof, non sto facendo nulla di male." risposi.
Mi urtó il sistema nervoso."Bianchi, basta mi sono stancato." fece un respiro.
Lo guardai male e risi, si comportava come un pagliaccio alcune volte.
Capisco l'odio, ma fino a un certo punto."Sei una maleducata!" mi urló.
"ok, posso andare in bagno?" cercai di sembrare calma.
"Con che coraggio?!" urló.
Lo guardai e mi alzai lo stesso.
Andai in bagno e puntualmente incontrai la De Angelis."Alice tutto bene? Me ne parli dopo che devo andare in classe. Mi raccomando" mi disse.
Mi tranquillizzó un po'."Grazie Martina, davvero" le risposi.
Lei mi sorrise mentre saliva le scale.
In più litigai con la professoressa di inglese che decise di mettermi un bel due con una nota.
La De Angelis dovrebbe essere al mio piano all'intervallo, al massimo la aspetto fuori scuola.
Finita la litigata con il professor Rossi decisi di andare dal preside visto che il comportamento che ha avuto nei miei confronti non mi è proprio piaciuto, non c'era quindi parlai al vicepreside.
Andó tutto finché Ginevra non entró."Scusate, Alice sei interrogata di italiano"
merda non so niente e ho già preso due di inglese."Benissimo" iniziai a piangere presa dalla disperazione.
Ginevra non poteva entrare, il vicepreside mi consoló e parló alla professoressa Tigna.
Lei era una professoressa giovane, era primi anni di insegnamento e si sapeva relazionare molto bene con me.-
Alla fine delle lezioni, la professoressa Tigna mi chiese di parlarle.
"Alice, che ti succede? Non sei più come prima" mi disse."Eh lo so, mi scusi. Non ce la faccio a studiare e non sto bene..." lo ammisi, davanti a lei.
"stai tranquilla, con la De Angelis? Tutto ok?" mi chiese, tutti era a conoscenza dell'amicizia forte tra me e lei.
Per alcuni era un bene, per altri era un male."Si certo, va tutto bene" annuii.
Suonó la campanella, la Tigna aveva un'altra ora di lezione.
Incontrammo la De Angelis mentre la Tigna mi diceva di studiare."Vero Martina? Deve studiare!" esclamó rivolgendosi alla De Angelis.
"Si Claudia, vado un attimo a prendere un foglio in presidenza e arrivo." intonó.
"Carina!" urlai alla Tigna.
Lei rise e tornó la De Angelis."Dai Alice vieni con me" sorrise.
"Alice andiamo alla fermata dall'altra parte? così ci facciamo una passeggiata" mi chiese.
"oggi hai allenamento vero?" iniziò la conversazione, notò che non stessi bene.
"si, come sempre" risposi.
Andammo alla fermata dell'autobus in silenzio, l'anno scorso le dissi che mi piaceva stare all'aria aperta infatti mi ripresi subito.
Ci sedemmo sulla panchina della fermata."Alice, seriamente... che cos'hai?" Si azzardò a chiedere. Risultò preoccupata.
"Niente..." mormorai.
"Ti conosco troppo bene, c'è qualcosa che non va. Lo sai che ci sono sempre" posò la sua mano sulla mia, come segno di sicurezza.
"Mah non lo so, è per i voti e il professor Rossi... non so più cosa fare" girai il viso dall'altra parte e gli occhi mi iniziarono a pizzicare.
"Alice fatti forza, anche se non ci sono di persona sono sempre lì con te, ricordatelo" mi sorrise.
Il suo sorriso mi dava sempre un senso di sicurezza e protezione, ricambiai il sorriso.
"Martina grazie, sei importantissima per me. Ti voglio bene" le confessai con una punta di timidezza con le guance in fiamme.
"Ti voglio bene anche io piccola bimba, lo sai anche tu" disse spontaneamente.
"Marti è il suo autobus, mi avevi detto della visita" le ricordai.
"oh sì certo! grazie bimba" mi ringraziò."Ci vediamo domani allora, vieni qui" e mi abbracciò stretta a lei, lasciandomi cullare dalle sue braccia.

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Fragile.
Storie d'amoreUn incontro con una professoressa stravolgerà la vita di Alice, all'apparenza una ragazza testarda e orgogliosa, ma internamente fragile. Martina,noterà subito la sua fragilità, la trasformerà in punti di forza. Una storia destinata a finire. Tratto...