Capitolo 17|| amare bugie

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Mimí💕
Alicetta, vieni da me?

Mi arrivò un messaggio da parte di Martina, era un sabato abbastanza noioso quindi decisi di accettare.
Mi vestii comoda, leggings, felpa over per nascondere i tagli ed airforce, portai anche greco così poteva darmi una mano.
Arrivai da lei in dieci minuti, abitavamo abbastanza vicine in autobus.

"Ciao bellissima" mi aprii.

"Ciao" mi avvicinai e le diedi un bacio a stampo.

"Ti ho preparato un caffè" sorrise.

Sapeva della mia ossessione verso il caffè, soprattutto con la combo di heets.

"Andiamo fuori, così fumo?" Le chiesi.

"Si certo andiamo"

Ci sedemmo sui divanetti del balconcino, abitava in un punto del centro abbastanza tranquillo.
La sua casa era sui toni neutri del bianco, ma sembrava che mi stesse nascondendo qualcosa visto che c'erano giochi di un bimbo sparsi per casa. Decisi di non fare domande e vivere nelle amare bugie.

"Comunque Alice, io devo dirti una cosa"
Iniziò lei.

"Oddio, dimmi" quasi mi spaventai.

"Promettimi di non arrabbiarti per non avertelo detto prima, okay?" Mi chiese.

"Ci proverò, promesso" le sorrisi per rassicurarla.

"Allora... diciamo che c'è il mio ex, Filippo, che continua a cercarmi" annunciò lei.

"Cosa?!" Quasi urlai.

"Ma tranquilla, io non gli do corda" mi rasserenò.

"Meno male" risposi con una punta di ironia.

"Il problema è che..." si fermò trattenendo qualche lacrima.

"È un amico di Rossi" continuò.

"Oh, cazzo. Scherzi?" Fui incredula, spedai tanto non mi desse quella notizia.

"Filippo sa di me e di te."

Rimasi pietrificata, abbiamo fatto di tutte per tenere la cosa segreta per noi e abbiamo fallito.

"Ho paura che lo dirà a tutti i miei conoscenti e soprattutto ai miei parenti e anche a..."

"Vabbè, non importa" decise di fermarsi.

"Mio dio, Martina. Non mi incazzo solo perché non è colpa tua" cercai di rompere la situazione triste creatasi in quel momento.

"Dici che se gliene provo a parlare, la situazione si risolverà?" Mi domandò con aria preoccupata.

"Provaci, tentar non nuoce" mi avvicinai a lei posandole la mia mano sulla sua.

"Grazie Alice per starmi sempre vicino" sorrise.

"Tu invece? Vuoi dirmi qualcosa?"
Mi chiese sorridente.

C'è una cosa che dovrei dirle, la situazione della mia ricaduta, ma so che si arrabbierebbe conoscendola, quindi decisi di rispondere negativamente e di far finta di niente.

"Facciamo greco?"

"Si, dai. Così mi tolgo sta versione!"

Ci mettemmo nel tavolino del salotto, recuperai il dizionario, il libro e il quaderno.

-

"Stanca, piccola?" Mi chiese mentre avevo il viso appoggiato sulle sue gambe.

"Un pochino" le sorrisi.

"Alice, fa un caldo. Come fai a stare con la felpa?" Mi domandò di punto in bianco.

"Ho freddo" cercai di essere convincente.

"Dimmi la verità" Mi prese il viso e lo alzò all'altezza del suo, i suoi occhi facevano trasparire un velo di preoccupazione.

"Sono seria" continuai con il mio teatrino.

In un attimo mi tolse la felpa contro la mia volontà.

"Ma che cazzo fai?!" Sbraitai.

Rimase senza parole alla scena delle mie braccia completamente ricoperte di tagli.

"Alice..." mormorò delusa.

"Scusami" abbassai lo sguardo dalla vergogna.

"Perché non me l'hai detto? È colpa mia? Perché l'hai fatto?" Mi riempii di domande.

"Scusa, Martina, scusa" continuai a ripetere.

"Tranquilla, bimba." Cercò di calmarsi.

"Vieni qui" Mi abbracciò stretta a lei, ciò di cui avevo bisogno in quel momento.

Mi liberai e piansi, il vero motivo era che non sopportavo tutta questa situazione di pesantezza tra me e lei, delle sue bugie, la situazione con il professor Rossi e non volendole parlare con nessuno, avevo trovato un modo completamente mio per sfogarmi.
Non mi piaceva condividere il mio dolore, era mio e volevo tenermelo per me.

"Ci sono e ci sarò sempre" disse mentre mi accarezzava i capelli.

"Tieni" mi aiutò a mettermi la felpa.

"Andiamo a prendere un gelato?" Mi chiese sorridendo.

Annuii, così scendemmo e andammo in gelateria.

Passammo un pomeriggio tranquillo, ringrazio che lei ci sia sempre, anche nei momenti peggiori.

L'amore è bello, ma sa far male.
Sapevo che Martina mi nascondesse qualcosa.

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