23. Complicazioni

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Severus era un fascio di nervi. Andava avanti e indietro per il suo studio. Sapeva che il suo camino era stato usato, ma doveva essere opera di Lucius; infondo era anche collegato al suo Manor.
"Sarà tornato a casa, ma Hermione? Non è al dormitorio, non c'era traccia in biblioteca, ho controllato i corridoio, l'esterno, la torre d'astronomia. È troppo intelligente per essere andata nella foresta oscura da sola, ma allora dov'è"
Un pugno sulla scrivania fece cadere a terra delle fialette che si frantumarono toccando il suolo.

"Dovrei avvisare Albus, ma se lo faccio devo spiegare il perché non ero sveglio durante l'orario della punizione o perché non mi sono presentato cena. Sembrerei sospetto. Se poi fosse un falso allarme?
DANNATA RAGAZZINA dove ti sei cacciata? Pensa Severus pensa cazzo.
Ne uscirò matto."

Un idea gli si iniziò a formare in mente.
"MALFOY"

Pensò che lui dovesse sapere qualcosa, magari l'aveva vista e ci aveva parlato.
Forse erano addirittura insieme da qualche parte.
La testa gli scoppiava.
Gli si prefiguravano un sacco di scenari e uno era più tragico dell'altro. Aveva paura fosse morta o ferita. Che fosse stata rapita, che l'oscuro avesse chiesto a Lucius di portargliela. Mille idee affiorarono nella sua mente.

Senza attendere oltre si avvicinò al camino per smaterializzarsi al Manor, ma in quel momento una fiamma verde rivelò un Hermione in ghingheri, bella da fare spavento, sorridente come non mai. Quel sorriso sparì appena lo vide, davanti a lei con lo sguardo allibito.
Fece un passo fuori dal camino con imbarazzo, seguita da una seconda fiammata che mostrò Lucius.

"Cazzo" fu l'unica cosa che scappò al biondo, sapeva che non sarebbe stata una conversazione allegra.

La sorpresa e la rabbia invasero i tratti del pozionista.

Se uno sguardo avesse potuto uccidere, beh, ora quei due probabilmente sarebbero morti.

Hermione era in apnea. Tratteneva il respiro in uno stato di totale panico, non sapeva cosa dire. Sapeva che si sarebbe arrabbiato, si sentì diventare piccola piccola. Come una bambina trovata a compiere la peggiore delle marachelle.

"Severus, non è come pensi, ti posso spiegare"
la voce calma e pacata di Lucius proveniva da dietro la ragazza, alla quale poggiò le mani sulle spalle, un po' a confortarla e un po', forse, come scudo umano.
Sapeva che a lei non avrebbe fatto del male, ma ciò non era sicuro valesse anche per lui.

"Mi.. puoi spiegare, dici." Il tono funereo e fintamente calmo fecero rabbrividire la riccia, lo sguardo sembrava quello di un pazzo, che potrebbe uccidere da un momento all'altro.
Lei stava cercando di mantenere saldo il briciolo di coraggio Grifondoro rimasto, ma la situazione stava precipitando velocemente.

"Malfoy. La tua stupidità non ha confini così come la tua inettitudine che rasenta l'imbecillità.
Hai forse la minima idea della posizione nella quale mi hai messo? nella posizione in cui hai messo lei?
O TE?"

"DIMMI, razza di pomposo viziato: se le fosse successo qualcosa? FUORI DAL CASTELLO. Avendo usato il MIO CAMINO. SMATERIALIZZANDOSI CON TE?"
"IO. NON. VOGLIO. NEMMENO. SAPERE. IL. PERCHÉ." Sillabò con rabbia.

Prese Hermione per un braccio e la sposto da davanti a Lucius con poca grazia e si avvento su di lui afferrandogli il colletto con forza fino a rendergli difficile respirare; squadrò con disgustato l'abito che aveva addosso.

"Se..Severus, lascialo andare..."

"ZITTA, DOPO ARRIVO ANCHE DA TE RAGAZZINA."

Lucius lo stava lasciando fare
"Severus. Non avrei mai lasciato le succedesse qualcosa." il tono era rassicurante ma fermo.

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