27. Insieme 🔴

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"...Resta"

La ragazza rimase immobile a quelle parole, il viso arrossato, gli occhi lucidi, le guance umide dalle lacrime che stavano scendendo senza pudore.
Uno sguardo interrogativo la dipinse il volto con il più genuino degli stupori.

Aveva paura di pensare, aveva paura di muoversi, anche solo di respirare.

Apnea.

Aveva detto solo una parola, sussurrata, quasi morente, come se l'ultimo petalo secco stesse cadendo dalla rosa.
Era una richiesta, era una preghiera, era un disperato bisogno di comprensione, di calore.
In quella parola c'era tutto.

Ma lei ancora non lo sapeva.

"Hai detto che mi ami. Quindi... Ti prego resta.."

"Dimmi un motivo per cui dovrei farlo."

Lui provò a baciarla ma lei mise le mani sul petto per allontanarlo prima di cedere alla tentazione che già la divorava.

Continuava a piangere.

"Perché a lui lo hai permesso e a me no?"

"Non capisci proprio.
Da quando siamo qua non ho sentito nulla di diverso da accuse e l'unica ad aprirsi sono stata io.
Cercando soluzioni a problemi che è evidente che non vuoi risolvere.
Non puoi giocare così con i miei sentimenti. Per te tutto questo... Io....non sono niente. Non voglio illudermi, un tuo bacio per me ha un significato. Se mi baciassi non so se sarei in grado di resistere. È già complicato così..."

Si allontanò da lei, ed in modo teatrale e melodrammatico andò a grandi passi al centro della stanza.

Allargò le braccia come se stesse per iniziare uno spettacolo su un grande palco.
"Vuoi conoscere le mie sventure ragazzina? Accomodati."
"Dopo che vedrai chi sono, lo sfigato che ero, il male che ho fatto, scapperai tu da me!"
"Hermione. Io non volevo respingerti o rifiutarti come continui a credere nella tua testolina. Anzi. Fosse per me, mi prenderei tutto di te.
Mi perderei nella tua mente, nel tuo profumo, nel tuo sguardo.
Fosse solo per me, forse sarei tuo.
Per te, in una situazione normale, sarei stato disposto ad essere una persona normale, da picnic sul prato. Ma io ti stavo proteggendo da lui! E devo proteggerti da me! Non puoi buttare la tua vita con uno come me, ED ORA TE NE DARÒ LA PROVA!
Prendi la bacchetta e pronuncia l'incantesimo Legiliments, io penserò al resto."

Era una confessione in piena regola, e lei non capisca se stesse sognando o se fosse la realtà.
Il cuore le andava a mille, i palmi delle mani sudavano se prima era terribilmente innamorata ora era pazza di lui.

"Io non ho bisogno di una prova di fiducia! Io voglio far parte della tua vita! Vorrei solo un piccolo pezzo del tuo cuore!"

"IO NON CE L'HO UN CUORE HERMIONE! CAZZO NON LO CAPISCI? MI È STATO STRAPPATO VIA!" Lo aveva urlato, non ci credeva, lo aveva detto, ad alta voce. Lo aveva detto a lei. Così giovane e doveva già interfacciarsi con lui, con la sua anima che macchiava più dell'inchiostro.

Un unica lacrima solcò il viso dell'uomo e lui prese con un dito, come se fosse assurdo, non piangeva da quel giorno, dalla morte di Lily non pensava di esserne più capace, ed ora si stava mostrando sensibile, fragile, davanti a quella giovane donna che lo guardava con un mix tra incredulità e preoccupazione.

"Ho... bisogno che tu veda..."

Lei si avvicinò a lui, cauta.
"Non qui."

Lui annuì, lei lo prese per mano, delicatamente, quasi come se avesse paura di romperlo, o di interrompere quel momento, quello spiraglio che si era creato per poter accedere alla sua anima.

Lacrime Nere Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora