06. Stai attento, per favore

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Voleva bene a Taehyung per molte ragioni e una di quelle era per la capacità di capirlo prima che potesse spiegare come si sentisse. Non aveva una spiegazione e non capiva perché fosse il primo a capirlo in qualsiasi situazione: forse è grazie alla loro amicizia o forse è perché in fin dei conti erano niente di meno che anime gemelle.

Era sempre lì per lui, qualsiasi fosse la situazione o il loro rapporto. Litigavano? Erano distanti? Non conoscevano le problematiche? Non importava: sarebbero sempre stati lì, l'uno per l'altro.

Taehyung avrebbe sempre sollevato il morale a Jimin e quest'ultimo avrebbe sempre fatto lo stesso per il suo migliore amico, forse anche di più. Niente e nessuno avrebbe impedito che il loro legame potesse diventare indissolubile, neanche il fatto di appartenere a due famiglie diverse ⎯ sarebbero sempre stati fratelli: non di sangue, ma per scelta.

Non c'era Jimin senza Taehyung e non c'era Taehyung senza Jimin: il loro bene andava oltre all'appartenenza a due famiglie, andava oltre i loro litigi, andava oltre al pensiero delle persone. Erano un'anima in corpi apparentemente diversi e mai nessuno lo avrebbe negato. Hanno sempre affrontato tutti i momenti difficili insieme, trovandovi quando possibile una soluzione plausibile.

Jimin è sempre stato presente quando Taehyung era in un momento di debolezza: asciugava le sue lacrime, lo abbracciava e rimaneva con lui finché un sorriso non appariva sul suo volto. Perché è così che un amico si comporta. E Taehyung non era da meno.

Ogni qualvolta che incontrava il suo sguardo e lo vedeva triste, aspettava di essere soli e andava da lui; gli chiedeva se stesse bene e dopo aver ricevuto una risposta positiva, un sorriso nasceva sul suo volto. Alla sera però, nell'oscurità della notte, bussava alla porta di Jimin e gli dava la possibilità di sfogarsi.

Lo aiutava ad alzarsi, gli asciugava le lacrime e lasciava che le proprie braccia lo potessero tranquillizzare; certe volte però sentiva così tanto il dolore del suo amico che non riusciva a trattenere le lacrime.

E così, ancor prima di saperlo, i due ragazzi divennero una sola anima, il cui legame per sempre sarebbe stato indissolubile. Erano anni che andava avanti quella situazione e la serata precedente non fu da meno. Ecco perché quella mattinata Jimin si svegliò con accanto il suo migliore amico, ancora una volta lì per lui, a sostenerlo in una battaglia che mai avrebbe vinto.

Lo guardò sorridendo, alzandosi poco dopo per vestirsi e preparare l'occorrente per quella giornata universitaria. Ritornò da Taehyung e lo svegliò, ringraziandolo subito sia a parole sia con un abbraccio. Una volta preparati entrambi, uscirono dalla loro casa e si diressero verso l'università: quel giorno avevano entrambi due ore di matematica e se Jimin non ne vide il problema, Taehyung sperò di addormentarsi sul banco.

Alla terza ora dovettero separarsi, durante la quale in ogni aula e da tutti i docenti venne annunciato che il mese successivo ci sarebbe stata la festa di metà anno. L'ora di pranzo era giunta e presto Taehyung avrebbe dovuto raggiungere Jimin e Jungkook in mensa.

«Dobbiamo decidere come vestirci e prepararci per l'evento più bello di sempre!» urlò Taehyung, non appena mise piede fuori aula. Dire che fosse euforico è un eufemismo.

«Taehyungie cosa stai dicendo.. è solo la festa di metà anno, non è così importante.» rispose Hoseok, affiancato da Seokjin e Yoongi, ormai sconsolati dal suo comportamento.

«Ma è la festa più bella, anche migliore di quella a fine anno! È ovvio che sia importante! E ora andiamo, che i due piccioncini ci stanno aspettando!» parlò, camminando frettolosamente per raggiungere i loro due amici.

«E chi gli dice che sarà una semplice festa in un locale dove ci saranno più drink che persone?» disse Seokjin, rimasto indietro.

«Lo scoprirà da solo il mese prossimo.» rispose Yoongi, facendo ridere gli altri due e andando poi insieme a mensa.

in front of you | kookminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora