in front of you | kookmin

43. Divertimento assicurato

La stessa mattinata in cui Jungkook uscì di casa per andare a comprare la colazione al biondo, scrisse ai suoi hyung per chiedere se avessero voglia di pranzare insieme, ovviamente anche con Jimin. Essendo domenica avrebbero potuto stare insieme più tempo visto che nessuno lavorava o andava in università.

È questo il bello di una giornata festiva, non chiedere a nessuno il permesso per uscire o restare a casa, senza fare nulla. Beh, fare niente è un parolone perché nonostante la domenica sia un giorno festivo molte persone oggigiorno lavorano o studiano; la tradizione trasmette una cosa, ma la realtà è ben altra.

La domenica dovrebbe essere un giorno per prendersi una pausa dal mondo, facendo cose diverse dal solito, non concentrandosi sul lavoro o sullo studio e prendendosi cura della propria persona. Si dovrebbe definire un giorno di distaccamento da ciò che stanca, ma la verità è un'altra. Quante persone lavorano in questo giorno? Molte, ma l'obiettivo è sempre lo stesso: vivere.

E Jungkook lo sapeva perché dopo aver concluso gli studi per poi lavorare nell'azienda di suo padre non ebbe quasi più tempo per sé stesso. Con le pubblicazioni delle sue canzoni però si sentiva più libero, scriveva e registrava perché gli piaceva, amava la musica con tutto sé stesso.

Era appena entrato nel bar quando ricevette un messaggio: quel giorno avrebbe incontrato tutti gli altri insieme a Jimin. Era felice, finalmente di nuovo tutti insieme, nonostante avesse paura; aveva ferito così tanto il maggiore che vederlo tra le proprie braccia avrebbe fatto preoccupare tutti, i suoi hyung in particolare.

Se li avessero visti insieme avrebbero potuto dire di aver sistemato alcune cose, riuscendo così a non farli preoccupare. Se li avessero visti però uno tra le braccia dell'altro con le labbra su quelle opposte, non avrebbero reagito nello stesso modo. Ma cosa passava veramente per la testa dei suoi hyung?

Quella mattinata il primo a ricevere il messaggio fu Seokjin, il quale, appena lo lesse, chiamò tutti gli altri. Era indiscutibile la presenza di Jimin, era ovvio che sarebbero usciti tutti insieme; dopo averne parlato con gli altri, accettarono di vedersi al parcheggio del ristorante per poter così entrare insieme. Erano tutti contenti, finalmente sarebbero stati insieme come una volta, senza mura che li dividessero.

Così, una volta pronti uscirono e si diressero verso il punto d'incontro: Yoongi, Taehyung e Hoseok in una macchina e Namjoon e Seokjin nell'altra. Stavano bene, non vedevano l'ora di incontrarsi di nuovo tutti, ma una volta usciti dalle loro auto non riuscirono a credere a ciò che videro. Davanti ai loro occhi c'era un esemplare di Jungkook che aveva avvicinato a sé il biondo, baciandolo poco dopo.

Rimasero tutti a bocca aperta, era successo tutto all'improvviso, non l'avevano mai visto così nei confronti di Jimin. Lo videro dargli un bacio sulla fronte, per poi abbracciarlo poco dopo e fu quello il momento in cui capirono quanto fosse maturato, quanto il loro ragazzino provasse nei confronti del biondo. E un sorriso spontaneo nacque ovviamente sui loro volti.

Quando Hoseok fece quella domanda, i due ragazzi si staccarono subito, capendo subito che i loro hyung li avessero visti. Il primo a girarsi fu il biondo, che li guardò stupiti, sotto uno sguardo preoccupato di Jungkook. Aveva capito, Jimin aveva capito cosa intendesse il minore; la paura, il timore, di un giudizio lo colpì in volto, iniziando a pensare cosa avrebbero potuto immaginare.

«Non.. non è come pensate, noi-»

Jimin non aveva scuse, quella era la realtà e non poteva negarla. Li avevano visti, lo avevano visto tra le braccia di Jungkook mentre si baciavano: quella era la realtà, quelli erano i sentimenti che provavano. Il minore vedendo il suo ragazzo preoccupato decise di agire; si spostò dietro a lui, lo abbracciò e dopo aver sorriso parlò.