in front of you | kookmin

03. Dovrei aggiornarmi?

«Secondo me se la prenderà con entrambi, poi non venite a cercare me per darvi una mano.» parlò Yoongi, sedendosi sul divano accanto a Taehyung: ne era certo, presto quei due avrebbero dovuto affrontare l'ira del loro amico. «Io vi ho avvisato.»

«Yoongi-ah.. ha bisogno di riposarsi, lo sappiamo tutti. In ogni caso gli diremo che è stata sua l'idea.» rispose Taehyung, puntando il dito contro il minore del gruppo.

«Ma cosa ho fatto ora hyung?!» urlò Jungkook seduto sul divano davanti a loro dopo aver fermato il videogioco. «Jimin-ssi ha bisogno di rilassarsi, lo sappiamo tutti e conoscendolo non si sarebbe mai preso una giornata per rilassarsi. Io gli ho dato soltanto un piccolo aiuto.»

E chi mai gli avrebbe dato torto? Jimin in quel periodo era molto stressato e non andando a dormire presto la sua stanchezza si mostrava più possentemente. Ma esattamente.. cos'era successo quel mattino?

Quella giornata il primo a svegliarsi fu Jungkook che a causa della pioggia e del temporale, non riuscì più a dormire. Appena aperti gli occhi davanti a sé vide qualcosa che mai aveva notato prima: la bellezza di Jimin ancora addormentato. Era così diverso da quando era sveglio: non urlava, non parlava, non dava fastidio; era un angelo, contrariamente al giorno che era un diavolo.

Un sorriso spontaneo si fece strada sul volto del castano che senza pensarci due volte portò la sua mano tra i capelli del biondo e lo coccolò. Tra le sue braccia stava bene, con Jimin accanto tutto era più vivace. Non sapeva perché lo fece, ma rimase a fissare il suo hyung per molti minuti, finché non decise che alzarsi fosse la scelta migliore.

Facendo attenzione a non svegliare Jimin, si diresse in bagno e fece una doccia veloce; si vestì, prese il cellulare e si diresse verso la porta. Stava per mettere i piedi fuori dalla stanza quando gli venne in mente un'idea.

Ormai erano settimane che il maggiore andava a dormire tardi per studiare e si svegliava presto per andare in università; non si fermava mai, neanche nei giorni festivi. Prima o poi avrebbe perso tutte le forze e quello sarebbe stato il momento in cui si sarebbe dovuto fermare a tutti i costi.

Era sensibile e tutti lo sapevano; a volte si impegnava così tanto che non riusciva neanche lui a crederci. Fece un lungo sospiro: l'unico modo per farlo rilassare era obbligarlo, da solo non l'avrebbe mai fatto. Ecco perché dopo aver pensato a cosa fare decise di agire, con la speranza però che Jimin non si arrabbiasse.

Uscì dalla stanza e dopo aver chiesto perdono a bassa voce al suo hyung, chiuse la porta. In corridoio incontrò Taehyung il quale, dopo aver saputo cosa fece il minore, gli diede il suo appoggio. In pochi minuti scesero in cucina per fare colazione, raggiungendo così anche gli altri hyung.

Parlarono del più e del meno, finché non uscì il discorso Jimin; dopo che Jungkook raccontò la sua versione, non solo gli altri rimasero di stucco, ma cominciarono a preoccuparsi per lui: ormai era finito, non si sarebbe salvato dalla rabbia mattutina di Jimin. Passarono due ore da quando Jungkook si svegliò e insieme a Taehyung giocò ai videogiochi; tutto era silente, ovviamente finché Yoongi decise di parlare.

«E secondo te piccolo genio, prendere il suo telefono e chiudere a chiave la porta della tua stanza vuol dire aiutare?» parlò nel silenzio Yoongi: aveva una concezione differente dalla sua, decisamente.

«Certamente hyung, sappiamo tutti quanto sonno arretrato abbia e non voglio che senta ancora tutta quella stanchezza.» rispose Jungkook, portando poi l'attenzione al suo joystick per riprendere a giocare. «Ne ha bisogno, sarà più rilassato una volta in piedi.»

«Invece che perdere tempo a parlare, venite tutti qua e dateci una mano a preparare il pranzo!» ordinò Seokjin, dopo che lui e Hoseok avevano cominciato a cucinare: troppi in quella casa per lasciare solo due ai fornelli. «Almeno se Jimin-ah se la prenderà con voi, lo farà con qualcosa sotto i denti e magari sarà più clemente.»