in front of you | kookmin

07. Perdere la pazienza

«E allora andiamo a ballare.. è l'ultima serata per me a Seoul e voglio passarla con te.»

Non aveva molta voglia di ballare, non si sentiva in forma e questa volta l'alcool non c'entrava niente. Nonostante avesse la possibilità di bere almeno un drink, decise di ordinare un semplice analcolico; si sentiva in colpa già abbastanza, non voleva continuare a vivere con quel rimorso. Guardò Mark, il suo bicchiere e ancora un volta Mark; sospirò e dopo aver bevuto l'ultimo sorso, accettò la sua proposta.

Il biondo lasciò il suo bicchiere al bancone e in pochi secondi si trovò in pista, tra le braccia di Mark. Sorrise e cominciarono a ballare, lasciando per una volta che la spensieratezza regnasse serena in entrambi i corpi. Ma se Jimin in quel momento stava sorridendo per la felicità, Jungkook stava esplodendo dalla rabbia.

Era seduto accanto a Yoongi e stavano parlando quando intravide Mark trascinare il suo hyung in pista. Stavano ballando, erano vicini e questo proprio non lo sopportava. Jimin quella sera era veramente una preda sotto certi punti di vista e sapere che si trovasse tra le braccia del suo predatore non lo rassicurava, per niente.

Lo guardava, lo fissava più precisamente e più lo faceva più non capiva perché sentisse quella strana sensazione nello stomaco. Sapeva per certo che non fosse l'alcool perché, visto che avrebbe dovuto guidare, non bevve nulla. Ma allora, cos'era quella sensazione?

Non gli riusciva a togliere gli occhi di dosso e quando ci provava, dopo pochi secondi Jimin era di nuovo nella sua prospettiva. Sguardo profondo, mascella serrata e battito accelerato. Non li sopportava più, ma quello che odiava maggiormente era lo sguardo di Mark sull'intero corpo del biondo.

«Jungkook-ah smettila di fissarlo così, non aiuti né lui né te stesso. Peggiori solo la situazione.» parlò Yoongi, vedendo quanto il suo amico stesse fissando Mark e Jimin.

«Ma come faccio hyung?» rispose il castano dopo un sospiro profondo. «Non lo sopporto proprio e non capisco come Jiminie non riesca a vedere quanto a Mark piaccia. Non si accorge di come lo guarda, di come gli parla, di quanto bello sia ai suoi occhi; non capisce di essere più importante di quanto pensi.»

Ha gli occhi puntati solo su di te e non te ne accorgi nemmeno. È normale che non percepisca lo sguardo di Mark quando gli importa solo del tuo. Prima o poi questo tuo comportamento avrà delle conseguenze, pensò Yoongi. Scosse la testa e prese parola pochi secondi dopo.

«Se stai parlando di Mark, non dovresti guardarlo nello stesso modo che fa lui.» ammise. «Non puoi comportarti così, non hai mai pensato che questi tuoi atteggiamenti possano ferire qualcuno? Dici che non ti interessa, ma i tuoi occhi brillano mentre lo guardi e questo accade quasi ogni giorno.»

Jungkook lo guardò confuso non capendo a cosa si riferisse, prendendo poi il suo bicchiere e portando per l'ennesima volta quella serata gli occhi su Jimin. Gli piaceva vederlo così felice, ma quello che lo spaventava era il fatto che non gli piacesse il suo sorriso, lo amava.

«Chi ama ha solo occhi per quella persona. Il resto non è importante.» disse lo hyung concludendo il suo discorso.

Yoongi sapeva che quella frase avrebbe fatto lavorare il suo cervello per molto tempo, ma sapeva anche che non ne avrebbe capito il significato. E non per mancanza di intelligenza o per negligenza: Jungkook era così, dava attenzione a quello che voleva e a quello che aveva [per lui] un senso. Non era capace di comprendere i sentimenti di Jimin, non riusciva proprio ⎯ e questo faceva molto male a tutti.

☁️⋅♡

Dopo vari balli e dopo una lunga successione di canzoni arrivò un lento, che Jimin accettò volentieri di ballare insieme a Mark. Erano abbastanza vicini, ma non così tanto da poter sentire i cuori di entrambi battere forte. Il bruno era felice che Jimin fosse lì con lui e non con qualcun altro; gli era piaciuto sin dal primo giorno in cui mise piedi in università, sin dal suo primo sorriso.