48. Ci sei tu nel suo cuore

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I giorni passarono e altrettanto lo fecero le settimane, oltrepassando il mese di luglio, passato alla grande per tutti. In quel mese i sette ragazzi si videro parecchie volte, riuscendo persino a fare una vacanza di dieci giorni. Furono i giorni più belli trascorsi insieme da quando Jimin ritornò a Seoul, il quale ricevette una grande sorpresa.

Stava facendo colazione insieme a Jungkook quando ricevette quel messaggio: Jackson sarebbe arrivato in città in meno di un'ora. Oltre all'improvviso stupore provò anche felicità; finalmente si sarebbero rivisti in un posto diverso da New York.

Quella mattinata si vestì in fretta facendo fare la stessa cosa al minore e uscendo in poco tempo ⎯ esatto, Jimin aveva accettato di vivere con il suo ragazzo ormai da un mese. Voleva andare in aeroporto da lui e meritava una ramanzina visto che i giorni precedenti non aveva accennato ad alcun volo. In mezz'ora i due arrivarono a destinazione, sperando che presto sarebbe arrivato anche l'aereo.

Stava fissando l'uscita quando intravide il suo volto e dopo una corsa veloce, si trovò in braccio al suo amico. Si salutarono e si abbracciarono, finché una volta staccati Jackson parlò. Ciò che disse fece fare a Jimin un'espressione poco rilassante, come poteva chiamare «belloccio» il proprio ragazzo? Come se non avesse capito chi fosse. Lo guardò dandogli un leggero pugno sul braccio, andando poi insieme da Jungkook.

Dopo le presentazioni [poco necessarie però per tutti], andarono in un bar, dove rimasero per molto tempo. Jackson sarebbe rimasto lì cinque giorni soggiornando in un bellissimo posto, niente di meno che la casa di Namjoon e Seokjin.

Era contento, molto. Finalmente stava veramente bene e nessuno gli avrebbe impedito di sentirsi vivo. In quell'arco di tempo i ragazzi passarono quasi tutte le sere insieme, cenando prima e divertendosi dopo. Quando Jackson partì Jimin gli promise che sarebbe andato da lui la volta dopo, magari insieme a Jungkook.

Altre settimane passarono e con esse si susseguì una serie di piccole sorprese da parte del minore per il suo ragazzo: picnic all'aperto davanti al lago, cena al lume di candele [letteralmente, perché quella sera passata in casa la luce mancò per un pò], pomeriggi passati a giocare in casa o distesi sul prato o nei negozi. Non chiedeva altro, Jimin stava bene così e mai avrebbe voluto smettere di sentirsi così felice.

La sua felicità aumentò quando un giorno, dopo una chiamata con i suoi genitori, chiese a Jungkook se avesse voglia di ritornare a Busan insieme. Ovviamente la risposta fu positiva e in pochi giorni si ritrovarono così nella loro città natale. Al minore mancò molto casa sua, erano anni che non ritornava più dove si sentiva protetto; gli era mancata proprio tanto Busan.

In quei giorni rimasero in casa dei genitori di Jimin, riuscendo così a passare del tempo tutti insieme. Le risate che in quella settimana il corvino si fece non ebbero un limite; furono giorni bellissimi.

Con il trascorrere dei giorni, arrivò la fine di agosto; Taehyung aveva invitato tutti al «LoveYourself», un locale in cui le «distinzioni» di genere non erano un problema ⎯ anzi, erano ben accette. Avrebbero passato insieme l'ultima serata di agosto, aprendo poi [sempre insieme] le danze a settembre.

«Se mi continui a guardare così, quel bellissimo completo che stai indossando troverà sistemazione sul pavimento.»

Il problema principale di Jimin era il pensare troppo fissando il suo ragazzo intensamente. E come poteva quest'ultimo resistere alla tentazione di girarsi improvvisamente e rubargli un bacio? Avevano passato l'intero pomeriggio a scegliere cosa mettere, il tutto sotto stretto controllo di Taehyung.

Era felicissimo di poter aiutare i suoi amici, nonostante imponesse troppi ordini ⎯ definiti da lui però «semplicemente consigli da seguire per brillare». Il completo di Jimin era abbastanza normale: camicia bianca, giacca nera e pantaloni. Tutto nella norma, se non fosse stato per quei pantaloni di pelle, troppo attillati e troppo sexy secondo Jungkook.

in front of you | kookminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora