La carrozza si fermò quasi di fronte alla scalinata principale dalla quale si accedeva direttamente all'ingresso della villa.
Non era imponente come palazzo Jarjayes ma catturava sicuramente l'attenzione per la bellezza delle rifiniture. Ai due lati dell'imponente scalinata si ergevano due costruzioni basse di mattoni rossi ed ocra collegate dall'interno tramite dei corridoi.
Quante volte lei ed André erano sfuggiti dalle sgridate della nonna proprio attraverso quelle gallerie un po' buie!!! Ai tempi erano state adibite per accogliere la servitù ma ora che, a parte i custodi, nessuno abitava più lì si incuriosì per il fumo che vide uscire dai comignoli... Sicuramente erano occupate dai parenti dei Perrier... Si fece coraggio e scese dalla carrozza.
"Vieni Oscar... ti accompagno" le disse Alain porgendole il braccio.
Lei fu quasi tentata di rifiutare ma quando osservò da vicino la scalinata si appoggiò grata a lui... Erano davvero tanti quegli scalini per le sue povere gambe o per lo meno così gli sembrò.
"Eccovi...finalmente!!" una donna di mezza età dalla corporatura esile e con i capelli raccolti andò loro incontro.
"Sophie che gioia! Sei sempre in gran forma!! Pochi mesi fa ti promisi che ci saremmo riviste presto e... come vedi..." esclamò Oscar.
Aveva trovato rifugio proprio lì, in quella casa, quando aveva detto addio a Fersen ed alla Guardia Reale. Tra quelle mura, in quel giardino, aveva avuto modo di riflettere molto. Della sua vita, di quel passato che rincorreva il presente... E poi la scoperta dell'amore che André provava per lei. Il ricordo di quella notte in cui le aveva rubato quel bacio era tutt'ora vivo nella sua mente...
"Purtroppo non posso dire altrettanto di voi madamigella!" la voce della donna la riportò al presente.
"Siete magra, troppo magra e il colorito del vostro viso mi ricorda la cera delle candele!!" Sophie le accarezzò i capelli amorevolmente anche se il tono della voce fu di rimprovero.
"Beh ora che siete qui penserò io a prendermi cura di voi!"
"Uff... com'è che tutti volete la stessa cosa!? Vi prego...non soffocatemi. Sapete che non amo ricevere tutte queste... attenzioni!!" sbottò lei.
"Oscar è così facile amarti... viene spontaneo desiderare il tuo bene..." Charlotte le si avvicinò e le sfiorò il braccio. Poi cambiò argomento. Non voleva che Oscar si sentisse troppo in imbarazzo.
"Che meraviglia!"
Si trovavano nel salone principale dove il pavimento di marmo bluastro rifletteva la luce del maestoso lampadario di cristallo che pendeva dal soffitto. Tutto attorno erano disposti dei mobili di raffinata cesellatura ma quello che catturò la sua attenzione fu il pianoforte. Si stagliava contro la vetrata di una delle grosse finestre che si affacciavano sul giardino e la luce che filtrava dalle pesanti tende di broccato lasciate aperte sui lati fece brillare il coperchio nero dello strumento.
"Chi... suona!?" chiese Charlotte affascinata a quella visione. Adorava così tanto la musica!!
"Madamigella Oscar ovviamente! E fin da bambina..." rispose Sophie con malcelato orgoglio. Ricordava ancora le lunghe ore che Oscar e André trascorrevano coi precettori nonostante fossero in vacanza.
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La rosa ed il lillà 2
FanfictionSequel de 'La rosa ed il lillà', la grande storia d'amore di Oscar ed Andrè