UN REGALO SPECIALE

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"Ecco la sposa! Che si dia il via alle danze!!!" la voce imponente di suo padre sovrastò il brusio cedendo il posto alle note melodiose di un minuetto.

Tutti gli sguardi erano puntati su di loro mentre André si avvicinava a lei. Le prese una mano e la condusse al centro del salone; le fece un profondo inchino ed iniziò a farla volteggiare tra le sue braccia.

A corte le era spesso capitato di far ballare qualche pretenziosa dama ma ora, trovarsi dall'altra parte, le fece uno strano effetto.

"Spero di non schiacciarti i piedi!" gli sussurrò all'orecchio durante una piroetta alquanto impegnativa.

"Ma se sei leggiadra come una farfalla!"

"Ah, ah André!! Credo che non riuscirò mai ad abituarmi ai tuoi continui complimenti!!!"

Non rispose ma le rivolse uno sguardo carico di amore e desiderio che lei contraccambiò.

"Tutto bene André?" gli disse accorgendosi della sua fronte imperlata di goccioline di sudore.

"Si... ma andrà meglio quando termineremo di ballare..." le disse alzando leggermente il tono della voce per sovrastare il brusio delle coppie che avevano iniziato a danzare attorno a loro.

Appena le note del minuetto lasciarono spazio a quelle di un valzer viennese André la condusse verso la grande finestra che si affacciava sul terrazzo.

"Forse ti serve questa..." la voce premurosa di sua madre la fece sobbalzare mentre le porgeva la mantella di pelliccia.

"Oh vi ringrazio..."

"Anche tu André dovresti coprirti... Sei tutto sudato, caro..."

"Non...non temete!! Mi basta una boccata d'aria fresca..." disse allentandosi con le dita lo jabot che sentiva stringere attorno al collo.

Aveva smesso di nevicare e l'aria, piacevolmente tersa, li fece rabbrividire.

"André sei strano! Non ti ho mai visto così affaticato... per un semplice ballo..." lo guardò preoccupata e sussultò quando si sentì trascinare verso l'angolo buio del terrazzo.

André le sorrise mentre con premura le strinse ancor più la calda mantella sul corpo.

Le prese la mano, vi depose un piccolo caldo bacio, e poi, inaspettatamente, la posò sulla cucitura dei suoi pantaloni.

"Ma... Andrééé!!!!" quasi urlò quando percepì, sotto le sue dita, la durezza vibrante della sua erezione.

"Amore mio... mi hai chiesto il perché sembrassi così affaticato... beh devo dire che mi stai mettendo a dura prova!!! Lo stringerti tra le braccia, il tuo profumo inebriante e poi..." si fermò come se temette di andare avanti.

"E...poi cosa!?" chiese lei incuriosita.

"E poi avere sotto il naso quella tua scollatura certo non mi ha aiutato!!!" ammise.

"Oh tesoro... L'avevo detto a mia madre che era eccessivamente in mostra e..."

"Amore mio se fosse delizia soltanto per i miei occhi non me ne cruccerei ma, vedi, questa sera gli sguardi degli uomini sono tutti appuntati su di te ed... ecco... la cosa mi infastidisce!!"

Oscar cercò di trattenere la risata che gli solleticò la gola; quel lato così possessivo e geloso del suo André la commosse e divertì allo stesso tempo.

"Ma cosa dici! Siamo tra amici e parenti e..." cercò di ammansirlo.

"Mia sposa, hai ancora tanto da imparare su questo argomento! L'uomo, per natura, è sempre cacciatore..."

La rosa ed il lillà 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora