André salì a due a due i gradini che lo separavano dalla camera della sua amata. Non appena Rosalie l'aveva raggiunto dicendogli che poteva andare da lei si era precipitato per le scale.
"Po...posso?" aprì cautamente la porta al suo invito.
Oscar si alzò e corse con passo incerto tra le sue braccia. Si erano lasciati da poco meno di un'ora ma ad entrambi sembrò un'eternità.
Passò le dita tra le ciocche di capelli sfuggite dall'asciugamano e le catturò le labbra. Quando la sentì arrendersi al suo bacio premette la lingua per farle dischiudere la bocca e cercò la sua. Il suo sapore dolce e salato allo stesso tempo lo mandò in estasi fin quando un nuovo sentore lo bloccò... Aveva assaggiato il gusto metallico del sangue e la sensazione lo riportò in sé...
"Vi...vieni..." le disse cercando di recuperare il fiato che quel bacio gli aveva sottratto.
"Ma...cosa!?" si era sentita vuota quando lui aveva staccato la bocca dalla sua.
"Devi asciugarti per bene..." e fece per farla riaccomodare sulla poltrona ma lei lo guardò con aria corrucciata.
"Ricordi... amore mio? Hai promesso che ti saresti presa cura di te e..."
Lei spazientita alzò una mano e gli accarezzò la guancia.
"Non è questo... è che..." inspirò per trovare il coraggio di esprimere a parole le proprie emozioni.
Lui non parlò. Doveva lasciarle tempo. Non era facile per lei controllare tutto quel turbinio di sensazioni ne tanto meno esternarle a parole. Lo capì semplicemente guardandola negli occhi, osservando l'azzurro diventare blu.
"Dimmi quello che vuoi. Siamo io e te. Ed il nostro immenso amore. Ti darei il mondo se solo tu me lo chiedessi..."
Lei gli sorrise e trovò il coraggio...
"Non è il mondo che voglio. Ma solo te. Ecco... vorrei stare tra le tue braccia e..."
Lui non la lasciò finire. Si accomodò a terra sul tappeto che c'era d'innanzi al camino, si tolse le scarpe ed incrociò le gambe. Allungò la mano verso di lei per farla accomodare nell'incavo delle sue gambe. Lei abbandonò la schiena contro il suo petto assaporando l'intimità di un gesto a cui non era abituata. Sentì il profumo di lui solleticargli le narici. Sapeva di muschio... di uomo. Del suo uomo.
Le sfilò il piccolo telo che tratteneva la sua chioma bagnata e gliela pettinò con le dita. Il profumo di rosa invase l'aria riportando la memoria al giardino di casa... della loro casa. Sapeva che prima o poi avrebbero dovuto affrontare anche quell'argomento. Ma non ora. Un passo alla volta.
"Oscar..."
"Mmmm..." mugolò lei.
"C'è... c'è una cosa che vorrei chiederti..." la senti irrigidirsi tra le sue braccia.
"Ecco... vedi... che ne dici se chiedessi a Sophie di portare qui le mie cose!?" parlò tutto d'un fiato come se l'incertezza di Sophie fosse divenuta la sua.
Ed infatti...
"... Qui da... da me!?" si rese conto di avergli risposto con una domanda banale ma la sua richiesta le aveva accelerato i battiti del cuore. Se l'aspettava anzi lo desiderava ma aveva paura. Paura di mostrare nuovamente il suo corpo agli occhi di lui... Si vedeva brutta.
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La rosa ed il lillà 2
FanfictionSequel de 'La rosa ed il lillà', la grande storia d'amore di Oscar ed Andrè