LA VIGILIA DELLE NOZZE

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E finalmente giunse la tanto attesa data.

Nei giorni precedenti la confusione era diventata quasi insopportabile ed Oscar si era spesso rifugiata nella scuderia con la scusa di dover controllare i cavalli.

In una di queste occasioni era stata sorpresa da André.

"Ehi... che ci fai tu qui!?"

"Potrei farti la stessa domanda. In realtà è da ieri che, quando lo chiedevo, nessuno sapeva dirmi dov'eri. E così ho deciso di seguirti... Che fai, scappi!? Non è da te madamigella Oscar!!"

"Oh non fraintendermi amore mio. Ma tra le prove dell'abito, l'addobbare l'albero di natale e l'andirivieni di tovaglie ed argenteria... beh... non mi sentivo a mio agio. Avevo bisogno di un posto tranquillo dove stare sola e lontana da tutto e tutti..." mormorò accarezzando il muso dello stallone nero.

"Anche da me!?"

André le si avvicinò con uno sguardo malizioso e l'attirò tra le sue braccia. Lei abbandonò la testa sul suo petto stringendosi a lui.

"No... Non potrei mai starti lontana... Lo sai..." gli disse alzando il viso verso il suo e con un movimento improvviso adagiò un casto bacio su quelle labbra che sapevano risvegliare in lei sensazioni inenarrabili.

La fiammella della passione rischiò ben presto di degenerare in un vero e proprio incendio e a fatica si staccarono l'uno dall'altra.

Fronte contro fronte, con i respiri affannati e l'eco dei battiti forsennati dei loro cuori nelle orecchie rimasero così per lunghi attimi .

Appena il fiato glielo permise André si rivolse a lei con tono dolce e poco più che sussurrato.

"Un giorno. Un giorno soltanto... e sarai nuovamente mia!"

"Ma io sono già tua! Così come tu sei mio..." gli accarezzò il mento velato da un accenno di barba e passò il pollice su quelle labbra vellutate.

"Un giorno..." sussurrò.

Quella notte si sorprese più volte con gli occhi sbarrati e nella testa un groviglio di pensieri. Per lo più erano ricordi, alcuni della sua infanzia con André altri, più dolorosi, legati al periodo sofferto che aveva appena vissuto.

Rivivere il terribile momento della scoperta della presunta morte di lui e rivederlo steso su quel lettino le tolse per un attimo il respiro. I battiti forsennati del cuore sembrarono esplodergli nel petto e fu costretta ad alzarsi per cercare un po' di sollievo.

Si rinfrescò il viso, ravvivò i capelli e decise che forse era meglio scendere in cucina a prepararsi una cioccolata calda. Indossò la vestaglia e nel silenzio ovattato della notte di Natale uscì dalla sua camera.

Quando entrò nella grande cucina trovò il fuoco del camino ridotto quasi a brace. Lo ravvivò e mentre osservava le fiamme destarsi dal loro sopore e lambire il paiolo di rame pensò che forse un bagno caldo era quello che le ci voleva per distendere i nervi.

Preparò il pentolino per la cioccolata e ne gustò una bella tazza mentre l'acqua si scaldava. Appena pronta decise di travasarne una parte in un ulteriore secchio in modo da riuscire a trasportarli più facilmente in camera.

Salì con non poca fatica le scale e rovesciò i secchi nella tinozza. Aggiunse i sali da bagno e poche gocce di essenza di rosa, la sua preferita, e pregustandosi il momento si immerse.

Si strofinò con cura i capelli ed accarezzò con doviziosa cura ogni parte del suo corpo. Quel corpo che il suo André, l'uomo che sarebbe divenuto suo marito da lì a poche ore, aveva saputo risvegliare.

La rosa ed il lillà 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora