CONFESSIONI

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Si sedettero uno accanto all'altra. Lei sentì addosso il suo sguardo anche se il viso di lui era parzialmente celato dal cappello che indossava. Lo sentiva bruciare sulla pelle.

Tante volte in passato si era ritrovata in situazioni simili. Appena liberi dai turni di guardia a Versailles si lanciavano in rocambolesche cavalcate che terminavano il più delle volte, con loro, sfiniti, sdraiati sull'erba a riprendere fiato. E non appena l'adrenalina lo permetteva si dilettavano a chiacchierare di molte cose. Ma allora lei non era cosciente ne dell'amore che in fondo al suo cuore, ora ne era certa, provava per lui ne della propria femminilità. Non c'era imbarazzo tra loro.

Ora invece bastava una sua carezza, un suo sguardo per sentire l'elettricità scuoterle i sensi.

Avrebbe voluto abbandonarsi a quella passione spasmodica che le incendiava il sangue nelle vene, dare sfogo alla sua femminilità appena scoperta e che ancora non padroneggiava ma gli doveva una spiegazione.

Chiuse un attimo gli occhi, inspirò a fondo e cercò nel cuore quel coraggio che non le era mai venuto meno di fronte al pericolo. Ma ora le sembrò tutto così dannatamente difficile...

Avvertì la mano di lui accarezzarle i capelli e scendere sulla spalla.

"N...no aspetta..." bloccò il tentativo di lui di trascinarla giù sul telo.

"Ho voglia di baciarti..." il sorriso di André fu disarmante ed Oscar si arrese a quelle labbra dolci ed esigenti.

Assecondò l'invadenza della lingua di lui nella sua bocca ma quando capì che la passione stava annebbiando quel poco di lucidità che le era rimasta forzò appena la mano sul suo petto per scostarlo.

"Co... così non mi aiuti!!" gli farfugliò a labbra serrate fissando l'azzurro nel verde.

"Amore mio... cosa ti turba!?"

"Vedi André... ci sono delle cose che... devi sapere..." distolse lo sguardo dal suo ...

"Cose di cui non vado affatto fiera..."

"Non importa Oscar. Quello che conta siamo io e te, qui, ora, finalmente insieme. Il passato dobbiamo lasciarcelo alle spalle. Noi ed il nostro amore siamo il presente ed il futuro..."

"Soldato Grandier così mi rendi le cose difficili!!!"

Risero entrambi e la gioia che lesse nel suo sguardo la incoraggiò a parlare.

"Non posso tacere... Tu non lo meriti, il nostro amore non lo merita..." sospirò a fior di labbra.

"Dimmi amore mio... Cosa ti preoccupa?" la osservò abbracciarsi le ginocchia che si era portata al petto e fissare un punto indefinito d'innanzi a loro.

Erano soli. Molto in lontananza si udiva il vociare di alcuni bambini che giocavano con le onde in riva al mare.

L'attimo era perfetto. Non doveva più tergiversare.

"Vedi... Che ti ho nascosto della tisi ormai lo sai. E credo tu sia consapevole del perché... Lo stesso per il quale tu mi hai taciuto del tuo occhio..." ora che le parole sembravano libere dalle catene della vergogna le affiorarono alle labbra con facilità. Ma non ebbe il coraggio di guardarlo.

"Quella notte... la notte che credetti di vedere il tuo corpo senza vita desiderai anch'io la morte. Ma avevo fatto una promessa... I nostri amici contavano su di me. Non mi sarei tirata indietro questo lo sai..."

"Oscar..." cercò la sua mano per darle coraggio. Capì che per lei era necessario ricordare quei momenti, pur dolorosi, per poter andare avanti...

Tenne la mano stretta nella sua ma continuò a tenere lo sguardo lontano dal suo e proseguì.

La rosa ed il lillà 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora