RITROVARSI

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Delle voci concitate destarono Oscar che, seppur riluttante, si costrinse ad aprire gli occhi.

André, accanto a lei, dormiva profondamente. Un sorriso gli increspava le labbra mentre col braccio la teneva per i fianchi.

Si stiracchiò nel letto e si mise seduta. L'orologio sul camino segnava le sette.

Eppure quella confusione che proveniva dal piano di sotto non era la solita delle altre mattine, di quando sentiva Sophie ordinare al povero Pierre le cose da fare.

Girò lo sguardo verso André che, muovendosi nel letto, aveva fatto scivolare la coperta svelando la nudità del suo corpo statuario.

Sorrise ed il ricordo della notte appena trascorsa le colorò le guance. Si riappropriò della propria camicia da notte decisa a crogiolarsi ancora un po' in quella pigrizia mattutina.

Si rinfrescò il viso, si spazzolò i capelli e l'immagine che lo specchio le rimandò, per la prima volta dopo tanto tempo, la soddisfò. Certo, non era bella come la decantava lui, ma, perlomeno, non aveva più quell'aspetto malaticcio che la tisi le aveva cucito addosso.

Uscì dal bagno con l'intento di sdraiarsi nuovamente nel letto, nel dolce tepore del corpo del suo uomo ma delle voci ancor più concitate di prima la bloccarono davanti alla porta. Si avvicinò ad essa per cercare di capire cosa stesse accadendo quando un leggero bussare la fece trasalire.

Nessun duello, nessun agguato, nessuna battaglia la mandò più nel panico che il trovarsi in quella situazione!

Chiunque fosse li avrebbe scoperti insieme e anche se il loro amore non era più un segreto non sarebbe certo sopravvissuta all'imbarazzo.

Se non apro penseranno che dormo e se ne andranno si augurò.

Si sedette nel letto accanto a lui e con una carezza dolce ma decisa tentò di svegliarlo. Quando vide il verde spalancarsi si portò un dito alla bocca per intimargli il silenzio.

Con la mano gli indicò la porta che venne nuovamente scossa da un bussare un poco più insistente. Con agilità felina André si alzò e s'infilò alla bell'e meglio i pantaloni che erano rimasti a terra dalla sera prima.

"Ma... cosa fai!?" le sue parole furono un soffio quasi impercettibile.

"Mi vesto... Tu hai la camicia. Io ero completamente nudo!!!" sussurrò.

"Si... ma non ho nessuna intenzione di aprire e di farci sorprendere in... questa situazione!" con la mano indicò prima i vestiti a terra e poi il letto completamente disfatto.

Poi, con foga, arraffò da terra il groviglio dei loro indumenti e lo gettò nel bagno. André sorrise divertito a quella scenetta improvvisata e l'attirò a sé.

"Non mi hai ancora dato il bacio del buongiorno..." le bisbigliò all'orecchio e si avventò con foga su quelle labbra che tanto amava.

"Ma... André!! Aspetta.... C'è qualcuno oltre quella porta ed io non voglio che..." ma ben presto Oscar capì che il suo volere, quel mattino, sarebbe stato disatteso.

Dei colpi decisi fecero tremare la porta ed un tono di voce familiare le gelò il sangue nelle vene.

"Non m'importa se dorme! A costo di buttarla giù voglio vedere questa dannata porta aprirsi!!!"

Quella voce... Suo padre!!

Anche André sussultò. L'aveva riconosciuta. Era impossibile non riconoscere quel timbro di voce così autoritario!!

Ma, a dispetto di lei che sembrò essere sprofondata nel panico più totale, recuperò un po' di quel sangue freddo che caratterizza ogni buon soldato e allungò la mano verso la porta girando la chiave.

La rosa ed il lillà 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora