LA VERITA'

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A pochi passi da loro Sophie e Pierre si scambiarono uno sguardo d'intesa. Fu Rosalie ad interrompere quegli attimi di silenzio dando voce al perché celato nei loro sguardi.

"Perdono..." fu l'unica parola che riuscì a pronunciare ma che racchiuse in quelle poche sillabe tutto il dolore che aveva accomunato il loro cammino... Suo e di Bernard... Perché loro sapevano...

"Rosalie... tu dunque sapevi!?" la voce di Alain era velata di rimprovero.

"Non... non da subito. All'inizio anch'io non sapevo di André... E' stato il dottor Lassonne ad informarmi che l'intervento era riuscito e lasciava ben sperare... Puoi immaginare il mio stupore quando ho udito tali parole..."

"E allora perché!? Perché hai taciuto!? Perché..." Perché hai tenuto anche me all'oscuro di tutto permettendo che il mio amore per lei crescesse a dismisura?? Alain sentì una profonda rabbia montare in lui. Strinse forte i pugni e Rosalie lo notò.

"Chiedo perdono... a tutti voi... Ma non me ne pento. Quando il dottor Lassonne mi parlò svelandomi che Andrè era grave ma ancora vivo tu..." rivolse i suoi occhi colmi di lacrime verso l'amica che era ancora stesa a terra tra le sue braccia.

"... tu eri ancora incosciente. Avevo appena assistito alla tua operazione e il dottore continuava a fare allusioni su... su André..." prese un profondo respiro prima di continuare.

"Quando finalmente rimanemmo soli al tuo capezzale chiesi spiegazioni... e le sue parole mi lasciarono esterrefatta ma felice. Ero pronta a dirvelo..."si tormentò le mani mentre il suo sguardo si posava su Alain e Gerard. Nessuno osò interromperla...

"Ma... ma il dottor Lassonne me lo impedì. Mi raccontò della cecità a cui era destinato André se non si fosse curato... Parlò di un unguento che poteva aiutarlo ma che lo avrebbe costretto a vivere nel buio forzato per un lungo periodo per via della benda che avrebbe dovuto tenere giorno e notte..."

"E'...è vero. Ma io non avrei mai potuto lasciarla sola... Dovevo stare al suo fianco... come sempre del resto..." la voce di André fu calda e carezzevole mentre si rivolgeva a lei... alla sua Oscar.

"Oh caro..." lei allungò le dita per accarezzare quel volto che pensava perduto per sempre.

"...il dottore sapeva che non avresti mai accettato quella cecità forzata e mi convinse a tacere... Se ti fossi ripreso e avresti creduto lei morta forse avremmo potuto convincerti... Dopotutto si trattava di un inganno... momentaneo..." proseguì Rosalie.

"Quando mi svegliai trovai il dottore accanto a me... Con tono grave mi informò della tua...tua morte. Che eri caduta sotto il fuoco della Bastiglia. Il dolore che provai in quel momento fu talmente immenso che desiderai essere morto come te... Che senso aveva vivere!??"

Oscar sentì il cuore del suo amato battere forte mentre teneva il viso appoggiato al suo petto.

"Ma... e la leggenda della Vergine!?? Io... io ti ho visto... eri morto!!" asserì lei scrutando nel suo sguardo.

"Ah, ah, ah...Oscar direi che il nostro André è proprio vivo e vegeto!!!!" la risata di Alain contagiò tutti.

"Io credo che potremmo lasciare a più tardi i particolari. Direi che è il caso di riposare un po'..." Charlotte si avvicinò alla finestra che poc'anzi aveva spalancato e con un gesto deciso la richiuse.

"Quest'aria frizzante può farti male..." posò su Oscar uno sguardo affettuoso ma il tono era imperativo.

"Soprattutto se continui a startene accomodata sul...pavimento! Ma dico io... non potevi ascoltare tutte queste chiacchiere seduta sulla poltrona!?"

La rosa ed il lillà 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora