Osservava quel misero bracciale di energia, di un colore così acceso che stonava sulla sua pallida pelle azzurrina. Non riusciva a credere di aver accettato, sapeva quali potessero essere le conseguenze. Eppure non vi erano altre soluzioni, se non seguirla.
Non riusciva a lasciare Noemh da sola, non più. Odiò le consorelle per non averla accolta, a lei sarebbe servito un minimo di calore, di senso di comunanza. Invece era rimasta sola con lei, quale misero contento.
Uno scossone la distrasse, isolandola dai suoi pensieri. Viaggiava nel piccolo hangar di una navetta di mercanti, dopo che aveva strappato loro un passaggio. Non era comodo come luogo, ma altro posto non avevano trovato. Al contrario di tutti, quei clan mercantili non guardavano con riverenza agli ordini sacerdotali. Per loro erano persone, come tutte le altre, e non le dispiaceva. Per una volta aveva ottenuto quello che voleva, anche se a costo di sobbalzare ogni minuto.
Concentrò le sue energie di nuovo sull'esterno, alla ricerca delle energie dei nulli. Li aveva percepiti, dopo essersi allontanata dalla città. Erano vicini, ma non capiva quanto. Sembravano incerti e lenti, non decisi ad attaccare. Forse aveva capito che specie di nullo fosse, non erano un problema da affrontare, però detestava dover attendere.
Voleva attaccarli, subito, non solo per annullare il suo dolore, ma per non pensare alla sua stupida azione, al suo patto. L'occhio ricadde sul bracciale: cosa voleva davvero? Forse stava solo mentendo a se stessa, sin dall'inizio.
Scosse la testa e decise che, se lei non si avvicinava ai nulli, sarebbe andata direttamente loro contro. Si alzò e, restando in piedi dopo uno scossone, si avvicinò al portellone dell'hangar. Batté due colpi e poco dopo la porta si alzò. L'accolse una donna di bassa statura, con i capelli lunghi sino alle guance, biondi e con le punte macchiate di rosa. Sul volto aveva uno dei tanti tatuaggi lineari dei mercanti, che le tagliava a metà un occhio.
«Dovrei scendere, se mi fate la cortesia» chiese, diretta.
La donna la guardò perplessa, inarcando un sopracciglio.
«Qua? Nel nulla più totale?»
«Devo raggiungere i nulli il prima possibile, devo eliminarli prima che facciano ulteriori danni.»
La donna annuì, perplessa, ma non l'aveva convinta.
«Se lo dici te...» le rispose, prima di uscire e chiudere nuovamente l'hangar.
Restò per un istante perplessa, non aspettandosi che le chiudesse il portellone in faccia, ma in fondo se lo doveva aspettare. I clan di mercanti erano scettici con gli stranieri, non volevano che si immischiassero nei loro affari. E tra gli stranieri, i sacerdoti erano i più sospetti.
Si andò a sedere su uno dei cassettoni del carburante, appoggiando la schiena alla parete di ferro. Cercò di fissare il soffitto, allontanando man mano i suoi pensieri, annullandosi nell'osservare quella fredda struttura, illuminata da luci color ghiaccio. Si sentì scivolare via, persa in un limbo, finché un lieve formicolio le risalì lungo il polso. Cercò di ignorarlo, ma proseguì, pizzicando e pizzicando, finché la sua mente non poté che concentrarsi su quel fastidio.
Abbassò lo sguardo e vide che il bracciale si era illuminato. Noemh le stava chiedendo un contatto e le si serrò lo stomaco. Erano frequenti, troppo, e non sapeva come dilazionarli. Il pensiero di comunicarglielo le faceva ricordare lo sguardo deluso dell'astrale, quello stesso sguardo che l'aveva fatta cedere. Perché era finita sulla sua strada? Non poteva continuare tutto come prima?
Le tornò in mente il freddo buio provato nel tempio e accettò il contatto, pur di non ricordarsi quella spiacevole sensazione.
Il bracciale si aprì e man mano divenne una riproduzione della figura di Noemh, dalle sfumature pesca. Tenne lo sguardo basso, pur di non guardarla, e attese lei che le parlasse.
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Ultimo Bagliore - Libro di Marā
Science FictionUna giovane vaga per le infinite strade di Vidia. E' un'astrale, una sacerdotessa di Ivah, uno dei più importanti celesti della galassia. Non ha alcuno scopo, se non annientare i nulli, delle creature aliene giunte da lontano, pronte a distruggere...