La veste le pizzicava, per quanto non fosse fatta di stoffa. Pareva aderire alla sua pelle, stringerla e irritarla, invitandola a toglierla. Era tutto nella sua mente, lo sapeva, ma si sentiva inadeguata a portare la sua divisa, non dopo che aveva conosciuto il vero volto dell'Ordine delle Astrali. Non voleva essere paragonata a loro e al contempo temeva di essere come loro, ipocrita sino al midollo. Aveva paura che, in fondo, quella divisa le calzasse ancora.
Doveva resistere, per il bene dei mercanti. Se si fosse presentata ai soldati del Trimperium in abiti civili, avrebbe fatto sorgere in loro qualche sospetto, non avrebbe avuto grande autorità. E sapeva già che non avere con sé un gruppo completo la leniva parecchio.
Nessuna astrale viaggiava senza le sue compagne, quelle poche che lo facevano erano ritirande, consorelle troppo anziane per combattere e vicine alla fine. Svolgevano incarichi diplomatici, perlopiù, oppure ricercavano, per elevare il loro spirito, lontane dagli incarichi di gioventù. Le ritirande, però, si riconoscevano bene, se non viaggiavano prive di divisa, usavano una lunga tunica bianca informe, abbellita da pochi decori cangianti, simili a galassie in moto.
Loro due erano giovani, membri attivi della sorellanza, si sarebbero fatti di certo delle domande. E lei doveva mantenere una certa autorità, più di Noemh di sicuro. La vedeva nervosa e confusa, chiusa nel suo mantello. Nascondeva la sua divisa, quasi temesse di farla vedere agli altri.
Non lo ritenne un comportamento troppo strano: probabilmente l'agitavano pensieri simili ai suoi e reagiva in modo diverso. La preoccupava più il suo stordimento, non sapeva come agire, glielo leggeva sul volto. Cercava aiuto, in silenzio, guardando lei e i mercanti, ma tutti restavano in silenzio.
La loro attenzione era attratta dal portellone che scendeva lentamente, verso il deserto di Vidia. C'era vento quel giorno e i primi granelli entrarono al primo spiraglio, assieme alla fresca corrente. Man mano che si apriva, l'aria entrava più impetuosa, con la polvere violacea.
Il gruppo iniziò a coprirsi lo sguardo con le mani, parecchio infastidito, e lei creò una barriera di energia turchese, dando loro finalmente tregua.
Dei punti luminosi si intravidero nella nube, dieci macchie arancioni che avanzavano compatte, impassibili alla tempesta. Quando divennero cinque sagome scure, ben distinguibili tra di loro, il portellone iniziò a salire.
Le figure attesero, rigide nelle loro tute da combattimento, nere e cupe.
Alcuni punti erano rafforzati, rendendole simile a delle armature compatte e resistenti, mentre al centro, nella pettorina, vi era il loro nucleo centrale, il cuore del carburante che le attivava e permetteva loro maggiore potenza. Percepiva l'energia emanata, era familiare, per quanto più debole e deturpata.
Noemh intervenne e creò una barriera alle loro spalle, evitando così che la sabbia continuasse a sferzarli.
Lei ritirò la sua e posò lo sguardo sul membro centrale, un uomo dai tratti duri, con una corta barba sul mento. Era quanto riusciva a vedere da sotto l'elmo, coperto dal copricapo e dalla visiera, il secondo punto luminoso della loro divisa, lo schermo che permetteva loro di vedere anche nelle condizioni più impervie e dava loro costanti informazioni sull'ambiente che li circondava. Probabilmente le avevano individuate ancor prima di salire, oltre il metallo della nave.
Il portellone si chiuse, lasciando un fitto strato di sabbia nell'hangar, tanto che il pavimento era quasi completamente viola.
I cinque membri si tolsero i caschi, tutti allo stesso tempo, e lei poté vedere il volto del capo: era una lastra dura e allungata, con un naso schiacciato. Dei capelli neri e sottili gli ricaddero sul volto, coprendo in parte gli impianti cibernetici che gli solcavano le tempie. Squadrò il loro gruppo con i suoi occhi metallici e iridescenti, contaminati dal carburante che alimentava anche il loro corpo. Si soffermò su di lei e su Noemh, senza trattenere una smorfia.
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Ultimo Bagliore - Libro di Marā
Science FictionUna giovane vaga per le infinite strade di Vidia. E' un'astrale, una sacerdotessa di Ivah, uno dei più importanti celesti della galassia. Non ha alcuno scopo, se non annientare i nulli, delle creature aliene giunte da lontano, pronte a distruggere...