Capitolo III: Legate per la vita

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Che fastidio! La corda mi dà prurito. Non riesco a dormire, sono abituata a dormire sul lato sinistro ma quella dannata corda non mi permette di girarmi. Fissare il soffitto non mi concilia il sonno, ma devo ammettere una cosa, sentire il respiro di qualcuno che dorme al mio fianco è rilassante. I primi giorni non lo sopportavo, sentire quel sibilo sommesso era snervante, ma adesso non più. Adesso cerco addirittura di armonizzare il mio respiro con il suo. Guardarla dormire è strano, in quindici anni questa è la prima volta che la osservo mentre dorme. Quand'ero piccola durante la notte, spesso, correvo nel suo letto perché avevo paura, lei aspettava sempre che io mi addormentassi per prima. Quando mi svegliavo nel cuore della notte venivo pervasa dal terrore folle di essere l'unica sveglia in casa, mi sentivo sola. Ora invece mi dà una strana sensazione, il silenzio, il buio, mi fanno sentire libera, euforica direi. Tanto che adoro dormire sola, mi da fastidio avere qualcuno nella stanza con me. Per questo nei giorni scorsi ero seccata, non capivo perché mamma avesse insistito così tanto affinché, dopo il suo ritorno, Elena dormisse con me.

Dopo i primi giorni, ho dovuto ammettere che è bello averla accanto, dorme sempre sul fianco sinistro, rivolta verso di me, forse a causa della corda. Una cosa che mi ha colpito sin dalla prima notte è che pochi minuti dopo esserci messe a letto, Elena cade sempre in un sonno talmente profondo che è quasi impossibile svegliarla, sino al mattino non apre mai gli occhi, tanto che spesso devo scuoterla per farla riemergere dal sonno. A volte ho come l'impressione che sia morta. Anche adesso dorme e sembra morta, l'ombra di se stessa. La freschezza di una volta sembra scomparsa, eppure Elena ha solo sette anni più di me, e sino a qualche anno fa nessuno le dava più di diciotto anni. Dei suoi lunghi e ondulati capelli biondi è rimasto solo il ricordo, ora le cadono sul volto come alghe secche sbattute dalla risacca.

Trema! Che strano, ha avuto un sussulto. Mi ha spaventata. Chissà cosa sta sognando. Da quando è tornata a casa non è più la Elena che ricordavo. Ha l'aria svanita, spesso le parlo ma ho come l'impressione che non mi ascolti, a tavola non mangia mai nulla. Non capisco proprio cosa abbia. Quando lo chiedo a mamma gli occhi le si riempiono di lacrime e mi abbraccia. Se lo chiedo a papà mi risponde sempre "Di che ti impicci tu! Sei solo una bambina, pensa a studiare!". Io però lo voglio sapere da te. Elena, sorella, amica, cosa hai? Cosa sono quei segni sui polsi? Cosa soffoca la tua voce? Cosa ha tolto la luce dai tuoi occhi? Dov'è andata la tua anima? Ho paura di non ritrovarti più, sembri persa, cammini con lo sguardo smarrito chissà dove. Ho bisogno delle tue parole, dei tuoi sguardi complici, dei tuoi abbracci. Ora il nostro legame è questa corda che lega la mia caviglia destra alla tua caviglia sinistra. Un legame che non capisco ma che mamma si ostina a creare come in un rituale ogni sera. Un legame che ci unisca mentre dormiamo. Perché? Perché ogni nodo di questa corda è unto da una lacrima di mamma? Chi può rispondere a queste mie domande? Elena... Detesto non capire, ho come l'impressione che qualcosa di terribile ti sia accaduto e che questo qualcosa ti abbia allontanato da noi, da me, da te stessa.

Sono le quattro del mattino. Una leggera brezza dal mare entra dalla finestra accostata. Sento il rumore delle onde che pigre si spingono sul bagnasciuga. Inizio ad avere mal di testa, un dolore penetrante alla tempia destra. Il sonno inizia a farsi sentire. Il respiro di Elena si è fatto più veloce. Tutto si allontana, la mia mente inizia a sragionare, strane immagini invadono la mia testa... mi addormento.

Ah!Elena! Un sogno. Non ricordo già più. Le sei meno venti. E' strano però, sonosul lato sinistro, la corda non tira più. Con uno scatto felino mi giro versodestra. All'altro capo della corda Elena non c'è più. Elena! Elena! Il miogrido lacerato attraversa l'altra metà vuota del letto, vola inseguendoti fuoridalla finestra mortalmente spalancata. 

L'apprendista CantastorieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora