Capitolo V - Sola

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Sono sola.

Quattro lettere che racchiudono il senso del vuoto. Sola. Non lo sono sempre stata.

I miei genitori, i miei fratelli e i miei amici mi hanno cresciuta nella gioia, nel rumore e nell'amore.

Come in un m'ama o non m'ama, però, ho staccato da me i petali di tutte le persone a me care. Perché? Perché ho un obiettivo.

Dov'è?! Non trovo più il telefono! Oggi ho una riunione, se mi dovessero cercare non mi troverebbero, ne va della mia carriera! Tanti sacrifici, tanti anni di sforzi andrebbero gettati al vento. Università con il massimo dei voti, master di primo e secondo livello, tutto perduto, tutto inutile.

L'arrampicarsi sugli altri pur di arrivare, l'invidia dei colleghi, la freddezza d'animo come prezzo per una lucidità emotiva. La solitudine come gratificazione professionale. Forse però è già tutto inutile. Mi sono sempre ripetuta "Isabella vai avanti, non ti voltare mai indietro", ero sicura che ci sarebbe stato il momento per recuperare ciò che avevo perduto. Lei... ho continuato a pensare che sarei andata a trovarla il week-end successivo, ma puntualmente tutto slittava di settimana in settimana. Lui... mi chiamava ripetutamente, ed io "No stasera no... domani, eh domani ho un meeting... sabato assolutamente no". Mi ha cercata, mi ha amata, mi ha giustificata, ma l'amore non può aspettarti per sempre.

Lei sì. L'ha fatto, almeno finché è stato in suo potere, mi ha aspettata. Ed io, io sola persa dietro a mille impegni, mille riunioni, mille futilità. Lucciole scambiate per stelle, gusci di lumache morte per biancospini. Adesso tutto si apre, tutto è chiaro, tutto è accessibile, ma non mi è più permesso accedervi. Il mio tempo è passato. Ironia della sorte, ho sempre cercato di agguantare ogni momento per renderlo più produttivo possibile e alla fine il tempo stesso ha preso me, fissandomi in un attimo per l'eternità. I miei occhi non vedono più, ora l'ho capito, ma ormai non mi servirebbero a nulla.

È infruttuoso cercare chi ormai non c'è più. Il suo ultimo respiro è stato per me e io non ero lì per poterlo cogliere, ero bendata dai miei impegni, e in un attimo il tempo è finito, scomparso con lei.

Nascondersi, farsi piccoli dietro le cose della vita è da pavidi. Il tempo, la vita vanno guardati negli occhi, sguardo che atterrisce, ma che dà verità, che concede consapevolezza, che dona possibilità.

Io, dottoressa in legge, manager di grido... di grido! Stupida, piccola cieca...

L'apprendista CantastorieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora