Eijiro dovette sbattere gli occhi diverse volte per realizzare di essere sveglio, mettere a fuoco ciò che lo circondava e ricordare di trovarsi in una stanza che non era la sua, né quella di casa e né quella dell'hotel.
Si abbandonò a uno sbadiglio e si sforzò di alzarsi. Iniziò a fare slalom tra i diversi corpi addormentati che affollavano i letti e il pavimento e a raccattare le sue cose sparse qua e là in quello scenario degno di un film postapocalittico: le sue adorate Crocs rosse, che per qualche ignoto motivo erano finite ai piedi di Hanta; la felpa prestata a Mina che le stava gigante e ora avvolgeva come una coperta lei, Toru e Ochako sdraiate vicine; il telefono che per fortuna era ancora sano e salvo, poggiato insieme agli altri sul comodino accanto al letto dove Denki ronfava serenamente.
Notò che erano stati tutti messi a caricare. Sorrise. Denki sapeva essere disattento su praticamente tutto e trattava con superficialità molte cose, ma non gli oggetti tecnologici, parte integrante della sua esistenza e di cui si prendeva cura come dei figli.
Guardò di sfuggita l'ora sullo schermo. Sette e trentotto. E la colazione era programmata per le sette. Ma era risaputo che lui e il suo gruppetto, senza la guida di Katsuki che la sera prima era tornato a fare l'asociale e a voler dormire presto nella sua camera, erano dei ritardatari cronici, perciò fece spallucce.
Quello era il quinto e ultimo giorno di gita, in cui dovevano liberare l'albergo di prima mattina. Poi avrebbero passato il resto della giornata sui mezzi di trasporto e in aereo, fino a tornare a casa verso sera. Già sentiva un po' di nostalgia. Non gli sarebbe mancata tanto la città in sé, che trovava fredda e troppo seria, piuttosto la compagnia ventiquattr'ore su ventiquattro degli amici, quelli di sempre e i nuovi che si era fatto, e le bravate combinate insieme.
Tipo, la sera precedente, bere con il prof Hizashi, essere beccati e cacciati da Aizawa, finire nella stanza di Hitoshi, l'amico di Denki dello scienze umane, a ridere dell'accaduto come dei coglioni e poi... il vuoto. Aveva solo qualche vago ricordo di Ochako che crollava tra lui e Mina, Denki e Hanta che coinvolgevano tutti nei loro discorsi idioti da ubriachi, Toru che a un certo punto proponeva un gioco...
Fu colpito da una fitta alla testa. Decise che si sarebbe sforzato di ricordare più tardi e che la priorità era svegliare gli altri, sgattaiolare in camera senza farsi notare e lì progettare un piano per riuscire a sfuggire ad Aizawa per tutta la giornata.
Abbastanza infattibile, ma iniziava a temere la sua reazione. Aveva la sensazione di aver visto solo la punta dell'iceberg quando qualche ora prima, a mezzanotte inoltrata, era sceso nell'area relax per indagare su che fine avesse fatto il collega e, avendolo trovato a ubriacarsi con i suoi stessi alunni, si era incazzato come una biscia.
Fu allora che Hitoshi, rimasto in disparte, si era offerto di occuparsi lui dei ragazzi e portarli a dormire. Senza specificare che li avrebbe accolti nella propria stanza e non avrebbero esattamente dormito subito, dato che i compagni con cui la condivideva erano a loro volta andati in quella di qualcun altro; comunque il loro temibile professore era talmente provato dalla situazione che aveva accettato senza porre troppe domande. Inoltre sembrava nutrire una certa simpatia verso il ragazzo dai capelli viola e in effetti Eijiro aveva pensato più volte che, se avesse dovuto immaginare un Aizawa da giovane, se lo sarebbe figurato proprio così.
Quindi l'avevano passata relativamente liscia, però quella mattina nemmeno la presenza benefica di Hitoshi li avrebbe esentati dalla cazziata colossale che, a ragione, si sarebbero sorbiti non appena Aizawa li avesse beccati in giro grazie alla sua vista da aquila. Hanta diceva che aveva tipo i sensi di ragno, o qualcosa del genere.
«Grazie ancora, bro» fu quest'ultimo a ringraziare in modo sentito il loro salvatore a nome di tutti, quando dopo una decina di minuti riuscirono finalmente a tirarsi insieme e furono pronti per andarsene.
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𝙢𝙮 𝙞𝙩𝙖𝙡𝙞𝙖𝙣 𝙖𝙘𝙖𝙙𝙚𝙢𝙞𝙖 ❘ a mha story
FanfictionE se esistesse un universo alternativo in cui i personaggi di My Hero Academia sono normali adolescenti? O dove come studenti di un liceo classico italiano sono alle prese con problemi scolastici, disastri di dimensioni all'incirca apocalittiche e d...