art: mikadzuki_eru
Momo finì di servire le tazze fumanti di tè bollente a tutti e si accomodò anche lei al grande tavolo in soggiorno. Era il primo pomeriggio dell'anno nuovo e stavano consumando una sorta di colazione, pranzo e merenda in uno, dato che si erano svegliati tardi e avevano lo stomaco un po' sottosopra per le abbuffate della sera prima.
Era così felice che i genitori le avessero permesso di invitare i compagni di classe alla baita di famiglia per le feste. Doveva anche riconoscere i propri meriti: non aveva mollato ai primi prevedibili rifiuti, per una volta era riuscita a farsi valere.
«Momo, Momo!» la richiamò la voce squillante di Mina, a pochi posti di distanza. Stava scattando una foto inquadrando lei e le altre ragazze. «Yuga deve essere invidioso di quanto siamo belle anche dopo i selvaggi festeggiamenti di ieri. Dite cheese!»
«Sei sempre la solita, Mimì» il commento divertito di Tsuyu non appena il selfie fu scattato parlò per tutte.
«Lo so» ribatté l'amica dai capelli rosa con aria da superiore, per poi tornare al suo cellulare. Yuga, così come altri compagni, non era potuto venire in montagna con loro, perciò si tenevano in contatto quelle poche volte che c'era campo o una connessione internet decente.
Disse a Kyoka qualcosa del tipo che avrebbe potuto sorridere un po' di più, beccandosi qualche parola sarcastica in risposta, e poi avvisò che l'amico aveva già letto il messaggio. «Che vi avevo detto? Dice che siamo degli splendidi fiorellini e non vede l'ora di rivedere le sue filles magnifiques a scuola».A ripensare a quanto si erano evoluti certi rapporti all'interno della classe, a Momo venne da sorridere. All'inizio Mina e Yuga non si sopportavano affatto, si scambiavano continui dispetti e contendevano il centro dell'attenzione, entrambi vanitosi quali erano. Poi con il tempo avevano scoperto di avere in comune più di quanto immaginavano, come la passione per il make-up. Avevano condiviso persino i loro altri hobby, Yuga aprendole gli occhi sulla cultura francese e Mina a lui sulla breakdance. I risultati erano stati in entrambi i casi pessimi, comunque da quel momento furono più uniti che mai.
«Aoya- Yuga è sempre molto generoso con i complimenti, ringrazialo» disse a Mina. La vacanza la stava aiutando a stringere i rapporti e a chiamare per nome anche i compagni che non conosceva bene.
L'attenzione dell'amica, però, così come quella degli altri presenti al tavolo, era già stata attirata dal gruppo seduto dalla parte opposta.
«Stanotte ho fatto un sogno stranissimo» stava raccontando Izuku, con gli occhi verdi che gli brillavano di emozione «Eravamo tipo in un mondo medievale fantasy e dovevamo sconfiggere dei demoni. E sì che è da un bel po' che non guardo degli isekai...»
La corvina sorvolò sul fatto che non aveva la minima idea di cosa fosse l'ultima parola e si interessò anche lei al discorso.
«C'eravate proprio tutti! Io ero un avventuriero, Tenya un cavaliere, Ochako una maga. Insieme convincevamo ad unirsi a noi per combattere il male tutti gli altri, guerrieri, elfi, scudieri e così via provenienti da vari regni. Tipo Shoto era un principe su un cavallo bianco, Kacchan un domatore di draghi, Tsuyu una-»
«Hah?! Che ci facevo io nel tuo sogno, dannato nerd?!» le urla di Katsuki interruppero il monologo del verdino così come il luccichio nei suoi occhi.
«Oh, Kacchan, ecco io...»
«Non chiamarmi così. Ti uccido».
«Scusa, non l'ho fatto apposta, giuro! Però Kac- Katsuki, ecco, era solo un sogno, non posso controllare il mio inconscio, prenditela con quello non con me, non mi uccidere ti prego, poi anche se occultassi il cadavere ormai tutti ti avrebbero visto quindi farebbero da testimoni contro di te in tribunale e- Che stai facend- Hmpf!»
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𝙢𝙮 𝙞𝙩𝙖𝙡𝙞𝙖𝙣 𝙖𝙘𝙖𝙙𝙚𝙢𝙞𝙖 ❘ a mha story
FanficE se esistesse un universo alternativo in cui i personaggi di My Hero Academia sono normali adolescenti? O dove come studenti di un liceo classico italiano sono alle prese con problemi scolastici, disastri di dimensioni all'incirca apocalittiche e d...