3.3│Sleepsong

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art: hamebie.. (?)

now playing:
Sleepsong,
Bastille

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volume: ▁▂▃▄▅▆▇ 100%

All you want is someone onto whom you can cling
Your mother warned of strangers and the dangers they may bring
Your dreams and memories are blurring into one
The scenes which hold the waking world slowly come undone
You'll come undone

Shoto prese un respiro profondo, prima di mormorare il nome del ragazzo più basso che gli stava davanti dandogli le spalle. Era ciò che le persone definivano nervosismo, quella sensazione che stava provando, fatta di fiato corto e bocca secca all'improvviso? Eppure si trattava solo di chiedere un consiglio.

Doveva aver parlato talmente piano da non essere sentito, complice anche la rumorosità del soggetto in questione che riempiva la classe, ormai quasi vuota essendo appena suonato l'intervallo. Gli picchiettò timidamente un indice sulla spalla esile e a quel gesto, finalmente, Denki si accorse di lui.

«Weeiii, Shoto! Amico, come va? Ti unisci a noi? Hanta stava giusto aprendo le patatine, ne vuoi una?» come al solito, iniziò a parlare a manetta rendendogli difficile seguirlo, mentre con una pacca sulla schiena lo tirava nel cerchio formato dagli altri suoi amici radunati attorno al banco di Hanta.

«Mmh, no, io... Non sono qui per...» protestare fu inutile. Tra l'espressione supplichevole del biondino che gli ricordava quel cartone che vedeva da piccolo le rare sere che gli era concesso passare con i suoi fratelli, "Il gatto con gli stivali", e gli incoraggiamenti di un solare Kirishima, gli fu impossibile rifiutare. Accettò una patatina da Hanta bofonchiando un «Grazie».

A differenza degli altri, il moro era seduto sopra al suo banco, con i piedi poggiati sulla sedia. Come prevedibile, si beccò un rimprovero amichevole ma non troppo da Tenya che passava di lì. Per qualche ragione, il rappresentante di classe sembrava avere molto a cuore la salute dei banchi, nonché del materiale e dell'ambiente scolastico in generale.

«Ci si vede su, allora» disse poi il ragazzo occhialuto a Shoto, alludendo al tetto della scuola dove erano soliti passare le pause. Pareva incuriosito dall'insolito fatto che fosse andato a parlare con quel gruppetto, anche se non ai livelli di Izuku che li scrutava dalla porta dell'aula dove attendeva di essere raggiunto, comunque non indagò oltre e si trascinò dietro l'amico dai capelli verdi.

In effetti Shoto non era ancora sicuro che quella fosse la scelta migliore. Tenya era senza dubbio il suo amico più saggio, ma era anche amico di Izuku e a lui serviva un giudizio più imparziale. Non che Tenya non ne fosse capace, però... No, non era questo il vero problema. Qualcosa gli sfuggiva riguardo i suoi stessi pensieri. Forse era che non voleva parlare di Izuku con lui, ammettere di aver ancora bisogno di una dritta in amicizia dimostrandosi per la frana che era per l'ennesima volta.

Ad ogni modo, ormai era inutile rimuginare. Aspettò con pazienza che Hanta finisse di sproloquiare, perché non voleva interromperlo di nuovo mentre parlava proprio del cibo da mangiare all'intervallo come se fosse una questione di Stato. Stava dicendo qualcosa del tipo che si stava impegnando ma era facile ricadere nelle vecchie abitudini, motivo per cui aveva ceduto alle patatine al posto delle chips di mela, e in ogni caso i nachos rimanevano il suo unico grande amore.

«Comunque bro, ci dovevi chiedere qualcosa?»

Il ragazzo dai capelli bicolore non aveva idea di come appariva in quel momento, del resto non gli erano mai interessati l'impressione e i giudizi degli altri su di lui. Ipotizzò che doveva sembrare a disagio e Hanta lo aveva capito, essendo molto empatico. Non che ci volesse molto a surclassarlo.

𝙢𝙮 𝙞𝙩𝙖𝙡𝙞𝙖𝙣 𝙖𝙘𝙖𝙙𝙚𝙢𝙞𝙖 ❘ a mha storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora