0.8│Sorella maggiore

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art: my.posting.academia

Mina Ashido appariva come una ragazza frivola e superficiale. Le piaceva stare al centro dell'attenzione, usare i social, uscire con tante persone diverse. Amava il make-up, le boy band e la breakdance. Si teneva sempre occupata e uno dei suoi passatempi preferiti era il gossip, sulle celebrità così come sulle persone comuni sue conoscenti. Tuttavia, quando si trattava dei suoi amici, di quelli che reputava veri, accantonava ogni malizia e sapeva essere una brava ascoltatrice e consigliera. Non il tipo materno incarnato da Ochako, più la sorella maggiore dalla vita altrettanto incasinata che ogni tanto compie anche lei qualche cazzata.

Ecco perché aveva rimandato tutti i suoi impegni del venerdì sera del primo weekend di dicembre per organizzare un pigiama party con le ragazze della sua classe. Aveva notato che da qualche settimana qualcosa non andava e colto la prima occasione per vederci chiaro.

Ebbe giusto il tempo di tornare dagli allenamenti di hip hop, farsi una doccia e sistemare gli ultimi dettagli prima che le sue amiche arrivassero.

Le ore passarono veloci e spensierate tra Just Dance, pizza a domicilio e film strappalacrime. Verso mezzanotte, si misero i pigiami e sedettero in cerchio sul tappeto zebrato dalle tonalità fucsia della sua camera, che faceva tutt'uno con i colori accesi della stanza, decorata da poster e file di lucine attorno al letto e alla scrivania. Le dicevano spesso che quella era come uno specchio della sua personalità, vivace e sgargiante.

Fu tra lo spuntino rigorosamente a base di patatine, caramelle, altre schifezze e tra i primi sbadigli che iniziarono le confidenze vere e proprie. Pensarlo faceva strano persino a lei, eppure venne a conoscenza di cose che nemmeno la sua fervida immaginazione aveva contemplato fino in fondo.

Cominciò tutto quando Kyoka andò in bagno per la terza volta.

«Ok, Momo, ora devi dirci cosa succede» Mina decretò così, puntando il dito contro all'amica e interrompendo il tranquillo chiacchiericcio a proposito della sua allegra playlist di Spotify, riprodotta come sottofondo alle loro conversazioni. Chiuse l'applicazione per far calare il silenzio e dare più solennità al momento.

L'interpellata inclinò leggermente la testa, come se davvero non capisse. «Come, scusami?»

«Oh, andiamo, è evidente che sta succedendo qualcosa a Kyoka e tu ne sai più di noi».

Non si riferiva al suo problema con il cibo. Ormai quello era palese da anni, nonostante non ne avesse mai parlato esplicitamente con alcuna di loro. Non le erano sfuggiti il dimagrimento e le continue assenze al terzo anno, le esenzioni da educazione fisica, il suo allarmarsi sempre quando si accennava all'argomento, infine il fatto che anche quella sera aveva mangiato a dir tanto due fettine di pizza e non era sicura di cosa andasse a fare in bagno. Aveva saputo da Denki che stava seguendo un percorso di psicoterapia e che c'erano i primi segnali di miglioramento, ma anche che era subentrato il nuovo problema del fumo.

Quindi, anche se era preoccupatissima pure lei della sua salute, ora non stava insinuando quello. Perché aveva notato certi sguardi tra le due, e l'istinto di Mina Ashido non sbagliava mai.

Momo espirò piano e prese a torturarsi una ciocca dei suoi bei capelli corvini. Chissà qual era il suo segreto per averli così perfetti al naturale. Mina scacciò la curiosità e si concentrò su quello che stava mormorando. «Non credo sia corretto parlare dei suoi affari personali in sua assenza».

«Però noi siamo sue amiche» intervenne Tsuyu, portandosi un indice alle labbra «Il nostro compito è aiutarla. Come possiamo farlo se non sappiamo che problema ha? Non è il tipo che ne parlerebbe apertamente, anche se ne sentisse il bisogno. Questo è l'unico modo».

𝙢𝙮 𝙞𝙩𝙖𝙡𝙞𝙖𝙣 𝙖𝙘𝙖𝙙𝙚𝙢𝙞𝙖 ❘ a mha storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora