Jimin POV
Ok ok, mi devo assolutamente calmare. Mi sono addormentato in macchina, come cazzo è possibile? Non è mai successo!
"Jungkook, diamine svegliati!" Gli urlai addosso poverino, e gli diedi uno scossone per farlo muovere. Mi intristì averlo dovuto svegliare a quel modo, ma erano le fottute tre e mezza di notte, e saremmo dovuti stare in hotel almeno da 2 ore! Oddio, non ce la posso fare, sono un completo idiota.
Jungkook si stropicciò leggermente gli occhi, tirandosi su con fatica per poi riaccoccolarsi subito dopo a dormire sul suo sedile. Come si fa a riaddormentarsi così facilmente? Beato lui, e poi è così carino mentre dorme, ha un espressione così rilassata...
No. Mi devo concentrare. Mi sporsi verso di lui per allacciargli la cintura, ma guardarlo da quella prospettiva mi fece provare un non so che di strano. Non ero solito osservarlo dall'alto in basso, ed era la seconda volta che capitava.Dai, è mai possibile che mi distragga così tanto? Che cosa bizzarra.
Sorrisi al pensiero che si fosse addormentato su di me poco prima, mi sembra di aver letto da qualche parte che ci si addormenta più facilmente con qualcuno col quale ci si sente protetti, o al sicuro. Ma è molto più probabile che sia merito dell'alcohol, più che merito mio. Sospirai.Gli scostai leggermente i capelli rossi dalle guance, per lasciargli libero il viso.
Non c'è dubbio, mi affascina. Ma è normale, voglio dire, non è che una volta fidanzati, le altre persone smettono improvvisamente di essere attraenti o di avere fascino, no?Mi sedetti nuovamente composto sul sedile del guidatore, consapevole del fatto che non dovevo assolutamente perdere altro tempo. Era un po' un paradosso in effetti, perché avevo paura di tornare in hotel, quindi desideravo rimandare il rientro il più possibile, ma allo stesso tempo più tardi sarei tornato e peggio sarebbe stata la situazione.
Al che, mi decisi a mettere in moto la macchina. Guidai tra mille dubbi e preoccupazioni, e la tentazione di cambiare strada e scappare via era forte, davvero, ma la mia razionalità era tornata, purtroppo o per fortuna.
Erano ormai le quattro del mattino, quindi parcheggiai il più vicino possibile all'entrata dell'hotel, con gli uccellini che cinguettavano in sottofondo. Era un suono dolce e rilassante... o meglio, lo sarebbe stato se non fossi terrorizzato fino al midollo. Ero avvolto da una tale ansia che mi tremavano le mani. Sia chiaro, non ero preoccupato perché pensavo di aver fatto qualcosa di sbagliato o simili questa volta, era l'affrontare Namjoon che mi metteva in questo stato.
Comunque gli devo assolutamente confessare ciò che è successo la settimana scorsa con Jungkook già che ci sono, il fatto che fossi ubriaco fradicio mi giustifica solo in piccola parte, ho comunque fatto un errore madornale, gli ho mancato di rispetto ed è un peso sulla coscienza che non riesco più a sopportare. Non avevo mai tradito nessuno prima, ne in modo consapevole, ne inconsciamente. Lo trovo un comportamento sbagliatissimo, che danneggia in modo permanente la fiducia che l'altra persona ha riposto in me. Mi sento un idiota, sono un ingrato dell'amore.
Vorrei poter tornare indietro nel tempo, impedirmi di andare a queste stupide e inutili feste. aveva ragione lui, sarebbe stato meglio se non fossi uscito.
Ora come glie lo dico? Rimanendo qua seduto a fissare il vuoto non risolvo nulla.Mi voltai verso Jungkook. Devo assolutamente portarlo a dormire nel suo letto, spero non gli venga mal di schiena a dormire così.
Come fare? Non posso nemmeno chiamare gli altri per farmi dare una mano, e non posso sapere se dormono o meno, anche se penso proprio che sia così. Che palle, me lo dovrei caricare a peso morto di nuovo? Morirò, lo so, morirò.Decisi di uscire da solo dall'auto per controllare la situazione, quindi lasciai Kook da solo a dormire.
Camminai velocemente verso l'entrata, pensando e sperando che qualcuno di noi fosse ancora sveglio.
Fortunatamente, prima ancora di entrare nella hall, notai Tae, seduto sugli scalini dell'ingresso. Appena mi vide, scattò in piedi e corse verso di me."Jimin, grazie al cielo, mi hai fatto preoccupare! Ti prego, dimmi che Jungkook è con te, non mi risponde al telefono da ore! Non sarei dovuto andarmene via così presto, vedi a fidarti di lui cosa succede?" Sbottò di getto, passandosi una mano fra i capelli con fare nervoso.
"Si, è con me... è ubriaco marcio che dorme in macchina." risposi, vedendolo subito sollevato.
"Oh, grazie di averlo riportato a casa, è proprio un coglione. Ma pensi riesca a camminare autonomamente o... ?"
"Non credo affatto, e poi è in mutande, quindi prima di tirarlo fuori dovremmo portargli una coperta o qualcosa per vestirsi"
Tae rimase un po' sbigottito, quindi gli spiegai in breve cosa fosse successo durante la serata.
Si mise a ridere e a fare battutine stupide, poi tornò serio e mi diede una mano a mettergli qualcosa addosso e a portarlo nella sua stanza.Mettergli il suo solito pigiama era troppo complicato: dal fatto che lui non collaborava minimamente (anzi), e dal fatto che fosse sdraiato interamente sul sedile dell'auto. Arrivarci solo dagli sportelli riduceva ciò che potevamo fare. Alla fine gli avvolgemmo una coperta intorno e lo portammo in camera sua.
Lo avevamo adagiato nel suo letto e rimboccato le coperte come se fosse un bimbo, anche se emanava un odore che rimandava a tutt'altre cose. Ringraziai infinitamente Tae per l'aiuto, e soprattutto gli feci capire quanto fossi grato del fatto che Kook potesse contare su amici come lui.
Se ne andò infine sorridendomi.
"Ah, Tae" lo chiamai, prima che voltasse l'angolo del corridoio.
"La chiavetta elettronica della sua stanza e il suo telefono sono inutilizzabili, dato il casino che è successo."
Annuì leggermente. "Grazie Min, domani gli parlo per bene. Tu hai la chiave della tua camera? Vuoi stare qui sta notte?"
Panicai per un istante, ma poi mi ricordai che la teneva sempre Namjoon per me, e me la concedeva solo in rarissimi casi. Pensavo ci fosse qualcosa dietro, ma alla fine aveva ragione a darmi dell'irresponsabile.
"No, non ti preoccupare, io condivido la stanza con Nam." Risposi..
Tae annuì nuovamente, per poi augurarmi la buonanotte e chiudere la porta. Come aveva fatto a camminare con tutto quel peso? Boh forse ci è abituato a portarselo in giro dopo ogni party.
Sono stanco morto, non vedo l'ora di stendermi, anche se la vedo difficile. Per entrare nella stanza devo per forza svegliare Nam bussando... e sarà incazzato nero, non credo mi lascerà dormire così facilmente.
I miei passi erano ormai gli unici a calpestare i corridoi, erol'ultimo sveglio. Passo dopo passo, il rumore delle mie scarpe zuppe sul marmo diventava sempre più fastidioso, ed era l'unico suono a spezzare quel profondo e pesante silenzio. Mentre la strada da percorrere per arrivare alla mia destinazione si accorciava, la mia mente vagava per fatti suoi. Cos'è il silenzio?
Si tratta solamente dell'assenza di rumore? Negli anni ho notato che le persone vivono il silenzio in modi diversi: c'è chi lo cerca incessantemente, venerando lo stato di quiete che esso gli infonde, e c'è chi invece lo percepisce come un peso, come qualcosa di negativo, e tenta in tutti i modi di soffocarlo.
Io non riesco a sopportare il silenzio, lo trovo angosciante, come se fossi in sospeso in attesa di qualcosa, esattamente come adesso. Nel silenzio, paradossalmente, trovo difficile mantenere la concentrazione, poiché accende in me un confusionario stato di allerta.
Bah, sarò strano io.Realizzai di trovarmi già davanti alla porta desiderata, con lo sguardo rivolto verso il pavimento. Eccomi qua, ormai sono arrivato, non ho più modi di posticipare l'imminente conseguenza delle mie azioni. Prima o poi va affrontata no? Un minuto in più o in meno non cambieranno la mia meritata sorte.
Mi decisi, alzai il braccio, e dopo una breve esitazione finalmente bussai. Il tremore delle mie mani si fece più violento e visibile, e nonostante cercassi di controllarlo, esso persisteva. Incessante.
Non sentii alcun rumore provenire dalla camera, quindi nuovamente mi feci coraggio, e bussai una seconda volta, mettendoci un po' più di forza.Dopo pochi secondi, udii dei passi che si avvicinavano lentamente alla porta, e successivamente la voce assonnata e arrabbiata di Namjoon mi fece gelare il sangue.
"Chi cazzo è a quest'ora del mattino?"
Feci istintivamente un passo indietro, e timidamente mormorai il mio nome.
In risposta ottenni una lieve risata nervosa, poi la porta si aprì."Finalmente."

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Just Me And You - Jikook
Fanfiction"L'auto correva veloce nella notte, e la luce calda dei lampioni ne dipingeva il profilo sulle vetrine buie delle vie del centro. Eravamo vicini alla destinazione: il palazzo in cui abitava Jungkook sarebbe presto uscito fuori da quel groviglio di e...