TAE's Pov:
Non ero pronto per ciò che trovai dinanzi a me. Quel macabro spettacolo mi colse totalmente impreparato, ma non mi lasciai bloccare.
Urlai il suo nome più volte, ripetutamente.
La mia voce tuttavia non riusciva a scavalcare il fuoco, essa non avrebbe potuto fare alcuna differenza. La mia mente era eccessivamente offuscata dalla paura.Era stato un incidente? Una cosa volontaria? Non riuscivo a smettere di pensare alla concreta possibilità di poterlo perdere. Le fiamme erano così compatte che abbracciavano l'edificio senza lasciare intravedere nulla degli appartamenti coinvolti... e quello di Jungkook era proprio al centro di tutto.
Presi il telefono, e con fatica digitai il numero dei soccorsi. Polizia, pompieri, ambulanze, tutto. La mia voce era forte e decisa durante le brevi telefonate, poichè doveva necessariamente sovrastare le urla e il disastro che mi circondavano.
Mi portai istintivamente una mano al petto, stringendo violentemente la maglietta e cercando di sfogare in quel pugno serrato tutto il mio dolore. Non potevo perderlo, non potevo.
Ero uno spettatore inutile e impotente, e davanti a me c'era un tale caos che la testa mi stava iniziando a girare leggermente. Io, da solo seppure in mezzo a tanta gente, in ginocchio davanti all'entrata del palazzo. Le famiglie e le persone che erano riuscite a scappare correvano via da quell'abbraccio infernale, scampate alla morte come se il destino tenesse le loro vite al sicuro in una teca di vetro. Non c'era stato istante in cui non avessi sperato di veder correre via anche lui verso la salvezza, verso di me.
La grande porzione di marciapiede sulla quale affacciava la struttura era ormai illuminata come se fosse appena sorto il sole, e le sirene delle volanti della polizia e delle ambulanze echeggiavano libere nell'aria, facendosi spazio fra le vie del quartiere, sempre più vicine.
Io ero rimasto l'unico così vicino alla porta d'ingresso, con i miei pensieri in bilico tra irrompere nella struttura e cercare Jungkook portandolo in salvo, oppure rimanere lì fuori senza fare niente in modo da poter dire alle autorità che c'erano ancora persone all'interno. Cosa fare?
La parte razionale di me mi imponeva di restare fermo dov'ero: avrei avuto molte più probabilità di salvarlo avvertendo gli agenti e comunicando loro l'ubicazione del suo appartamento, in confronto a quante ne avrei avute se mi fossi buttato a capofitto tra le fiamme eroicamente... stupidamente.
Da solo, senza tuta ignifuga e senza la minima preparazione fisica per portarmi eventualmente il suo peso sulle spalle, avrei fatto ancora peggio ed i soccorsi avrebbero dovuto perdere tempo per salvare anche me. Non potevo permettermi di essere così egoista in quel caso, me lo imposi: Avrei aspettato nonostante tutto.
l'attesa mi sembrò interminabile, ed appena il camion dei pompieri accostò per fermarsi ed attingere alla fonte idrica, mi precipitai per avvertire qualcuno. Corsi per non perdere neanche un singolo secondo, mi sembrava di aver buttato già tanto tempo ed il senso di colpa e la paura mi stavano logorando dal profondo.
Mi fermai dinanzi alla portiera dell'enorme vettura rossa che si era appena fermata ed agitai goffamente le mani per farmi notare dal conducente, riuscendoci. La persona a cui mi ero rivolto mi fece cenno di allontanarmi leggermente per permetterle di aprire la portiera, e prontamente mi scansai. Dal veicolo scese decisa una donna alta e robusta, che con un vocione mi parlò sovrastando ogni suono che ci circondasse, tra urla sirene e quant'altro.
"Sei ferito? Riesci a respirare?"
"Si, Si, ma il problema è che ci sono altre persone dentro, il mio amico è in pericolo, non so-"
Mi interruppe con un gesto della mano.
"Rifiata piccoletto, dimmi con calma se sai dove si trova di preciso."

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Just Me And You - Jikook
Fanfiction"L'auto correva veloce nella notte, e la luce calda dei lampioni ne dipingeva il profilo sulle vetrine buie delle vie del centro. Eravamo vicini alla destinazione: il palazzo in cui abitava Jungkook sarebbe presto uscito fuori da quel groviglio di e...