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Jimin pov

"Mi scusi... "
Affermò qualcuno alle mie spalle.
Una mano si posò sulla mia schiena scuotendola leggermente, svegliandomi dal sonno in cui ero immerso.

"Mi scusi, l'orario delle visite è finito."
Ripetè fermamente quella voce femminile, che si rivelò appartenere a quella dell'infermiera alla quale avevo chiesto informazioni settimane prima.

Mugugnai qualcosa di incomprensibile persino per me, alzandomi a fatica e scostando la sedia dal letto per non intralciare il suo lavoro.
I miei gesti erano goffi e sbrigativi perché avevo proprio dormito, profondamente, avevo persino sognato qualcosa, anche se al momento non ne avevo un ricordo vivido.

Mi voltai, guardando la figura del medico in piedi alle mie spalle e feci con il capo un leggero segno di saluto che fu presto ricambiato.

Girandomi nuovamente verso il mio amico, notai che anche lui si fosse appena svegliato.
Mi ero forse mosso troppo in fretta? Avevo fatto rumore con la sedia?

Lo guardai con una velata tristezza, consapevole del fatto che non sarei potuto rimanere oltre, ma gli sorrisi per cercare di trasmettergli che nonostante ciò, quei momenti che avevamo passato assieme erano stati speciali per me, molto.
Almeno speravo che da quel mio sguardo trapelasse questo.

La ragazza si scostò leggermente per permettermi di passare e mi aprì la porta invitandomi ad uscire con un gentile e formale gesto.
Dovevo aver dormito troppo, mi stavano praticamente cacciando via.

Prima che me ne andassi, la voce di jungook catturò nuovamente la mia attenzione.

"Grazie di essere venuto, jimin"
Affermò lui flebilmente, guardandomi.

Gli sorrisi ed uscii senza aggiungere null'altro, lasciando che l'infermiera chiudesse la porta alle mie spalle.
Mi girai un'ultima volta per cercare un suo sguardo complice attraverso il vetro, tuttavia il corpo, seppure esile, dell'infermiera lo nascondeva ai miei occhi.

Mi sentii immensamente sollevato dopo quella visita. Non stava bene certo, avrebbe ancora avuto bisogno di molte cure e attenzioni mediche ovvio, ma ogni cosa sarebbe tornata alla normalità, e se non del tutto almeno quasi completamente.

"Com'è andata?"
Incalzò Tae, scostandosi dalla parete del corridoio adiacente alla stanza e dirigendosi svelto nella mia direzione.

Senza pensarci, entrambi iniziammo a camminare verso l'uscita.

"Bene ma... mi sono addormentato"
Ammisi sorridendo, mentre con lo sguardo seguivo l'avanzare dei miei passi su quel pavimento lattiginoso e traslucido.

"Cosa voleva dirti di così importante?"
Mi chiese con disinvoltura, con le mani in tasca e gli occhi volti in avanti.

"Niente in particolare, voleva solo che gli stessi vicino credo"
Dissi, rendendomi effettivamente conto del fatto che era stata inusuale la scelta di Kook di mandare via Tae per passare del tempo da solo con me... infondo era lui il suo migliore amico, la sua spalla, il suo compagno di sbronze...
Io cosa c'entravo in tutto quello? Nella sua vita?

Essere compagni, cantare e danzare insieme, a contrario di come comunemente si potrebbe pensare non ci aveva mai legati così tanto, eppure aveva scelto me in quel momento così tanto delicato.

"Capito."
Chiuse, senza fare ulteriori domande a riguardo.
Non mi parlò oltre, avanzammo salutando cortesemente le infermiere che presidiavano l'uscita dell'ospedale e varcammo la soglia dell'edificio.

Ecco, se c'era qualcuno che con uno sguardo avrebbe potuto rovinarmi l'umore dell'intera giornata, quello sarebbe stato Namjoon, ed io me lo ritrovai davanti, a qualche metro da me.

Just Me And You - JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora