Jimin POV

Aprii gli occhi lentamente, la luce che irradiava la camera era davvero eccessiva per essere inizio aprile. Mi voltai dirigendo lo sguardo dall'altra parte della stanza. Subito feci caso al fatto che Namjoon fosse già fuori, e per questo mi lasciai sfuggire un sospiro di sollievo. Mi tirai su con fatica, notando che l'orario della colazione stava per terminare. Erano infatti le 10:21, come riportato dall'orologio della stanza. Istintivamente, e per abitudine, tastai il comodino in cerca del mio telefono. Appena mi resi conto di star palpando del legno come un deficiente, la mia mente uscì definitivamente dal mondo dei sogni, catapultandomi di nuovo nella realtà.

Mi passai le mani fra i capelli, guardandomi attorno. Tutto era pulito e in perfetto ordine, a contrario di come ricordassi. Namjoon sicuramente avrà sistemato tutto per evitare che quelli delle pulizie facessero domande scomode o simili, o comunque per eliminare in principio possibili lamentele sempre da parte degli addetti o dei titolari. Il suo mondo ideale, è un mondo in cui ognuno si fa i cazzi propri. Il che a volte può essere una cosa positiva e liberatoria, ma dall'altra parte in alcune situazioni può diventare un pericoloso ed egoista modo di pensare. Rimasi seduto sul bordo del letto per un po', per cercare la voglia di alzarmi ed iniziare questa nuova giornata. Oggi se non ricordo male dovremmo incontrare il nostro nuovo Manager, e spero ce ne capiti uno migliore di quello della scorsa volta, lo abbiamo dovuto mandare via prima che finisse il suo contratto, per disperazione. Che si desse all'ippica.

Cercai con i piedi le ciabatte, come sempre poste sotto al comodino. Mi alzai, tirando con me il lenzuolo e avvolgendomici come se fossi un re con il suo vistoso mantello, o come un informe ma delizioso uramaki. Camminai infreddolito verso il bagno, incurante dello strascico di coperte che stava spolverando il pavimento seguendo ogni mio passo. Odio addormentarmi nudo, sono un maledetto paranoico e ho sempre quell'irrazionale sensazione che qualcuno mi osservi o mi filmi di nascosto.

Chiusi la porta del bagno a chiave, tirando due mandate. Non si sa mai. Camminai fino al lavandino, appoggiandomi ad esso con le mani, tenendo la testa bassa. I lembi di tessuto che coprivano il mio corpo iniziarono lentamente a scivolare giù, lasciando una dolce carezza al loro passaggio. Non tentai di recuperare il mio prezioso mantello mentre cadeva, poiché mi sarei dovuto fare una doccia veloce a breve. I miei capelli puzzavano ancora di cloro, e in generale non sopporto quando è così. Nonappena alzai lo sguardo verso lo specchio sussultai, e feci un mezzo passo indietro.

Dopo un piccolo shock, mi avvicinai di nuovo, arrivando ad un palmo dal naso dal mio riflesso. Lividi. Sta volta mi aveva lasciato i lividi. Mi portai una mano sul viso, sfiorando lentamente la zona violacea che colorava il mio zigomo destro, successivamente osservai quella lasciatami sul sopracciglio opposto. Non so descrivere esattamente l'emozione che provai, era un misto di mortificazione, tristezza e paura, un miscuglio infernale di sentimenti.

"Jimin, come cazzo ti viene in mente di tornare a quest'ora? Ti sembra normale?"

La sua voce echeggiava nella mia mente, tanto che mi sembrava ancora di sentirla. Nonostante non volessi rivivere quei momenti, decisi di lasciar fluire i ricordi, così che per un po' mi avrebbero dato pace.

"Io non volevo, te lo giuro, non volevo! Ci sono stati degli imprevisti, e-"

Mi diede una spinta forte, facendomi cadere all'indietro sul letto. Chiuse immediatamente la porta, e si precipitò su di me, bloccandomi sotto il suo peso. Si mise seduto sul mio basso ventre, e con le gambe cingeva e teneva ferme le mie braccia, le quali erano distese lungo il mio corpo.

"Stronzate, Jimin! Credi che non sappia con chi torni sempre dalle feste? Credi che non ti abbia visto parlare con Jungkook sta sera? "

"... eri lì anche tu?" Chiesi timidamente.

Just Me And You - JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora