capitolo 4

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Pov Dimitri

Siamo arrivati nella mia discoteca, in verità sono tutte mie le discoteche, adoro vantarmi delle mie proprietà.

Comunque stavo finalmente seduto e rilassato a guardare tutti quei ragazzi e ragazze a strusciarsi tra loro, quando si avvicina un mio uomo

Uomo: capo, abbiamo fatto

Io: bravi, ora andate

Erik: che hai combinato?

Io: un regalino per quella piccola stronza

Si avvicina la cameriera e ci serve i nostri bicchieri, mentre appoggia il mio bicchiere, si abbassa lentamente e mi guarda in modo provocante.

Mmm perché no, una scopata non mi farebbe male .

Ma siccome non posso stare tranquillo, come mi alzò per prendere la cameriera e portarmela di sopra, vedo una cosa che mi fa venire una rabbia che potrei spaccare la discoteca intera.

Cazzo ci fa Emma con quel cazzo di vestito e con quel cazzo di ragazzo appiccicato.

Erik: Dimitri non fare scenate, infondo non è la tua....

Io: sta zitto!!!!  Lei è mia e nessuno deve toccarla.

Perdo la pazienza e mi dirigo da lei e in un secondo butto il ragazzo per terra e lo massacro di pugni.

Quando Emma si accorge di me mi chiama

Emma: Dimitri.... Smettila, lascialo stare

Non l'ascolto, lui non doveva toccarla

Emma mi afferra dal braccio e cerca di bloccarmi

Emma: ti prego, per favore lascialo

Mi fermo e la guardo , sta piangendo

Decido di alzarmi e guardo gli amici del ragazzo

Io: vi voglio fuori con il vostro amico ORA!!!!

Prendono il ragazzo e spariscono, mi giro per guardare Emma, ma mi arriva un ceffone in faccia.

Aspetta?? E lei che me la tirato

Emma: sei un coglione, ma come di permetti di picchiare il ragazzo e rovinarmi la serata

Io: ascoltami ragazzina, quello lì si stava strisciando su di te

Emma: sono fatti miei, chiaro.

E esce dal locale con le sue amiche

Non ci posso credere, non solo li tolgo quel coglione davanti, se lo diffende.

Sono arrabbiata nero

Decido di prendere la cameriera di prima e la porto su nelle camere, la trascino dentro e me la scopo per sfogare i nervi.

Lei si mette subito in ginocchio e fa il suo lavoro, solo che quando la guardo non vedo più lei, ma la piccola stronza.

Poi la faccio staccare e la prendo in braccio la sbatto al muro e ma penetro senza pensarci due volte.

Mentre la guardo penso ad Emma, vorrei fosse, che urli per me .

Mentre vengo dio il suo nome

Cameriera: io non sono Emma.

Io: non mi interessa ora sparisci

Va via lasciandomi con un solo pensiero in testa

Emma deve essere mia subito.

Pov Emma

Ma guarda tu quel coglione, meno male ché c'è ne siamo andate.

Le ragazze mi lasciano davanti al ristorante, ma vediamo le macchine della polizia.

Scendo di corsa per paura che sia successo qualcosa hai nonni, ma grazie a Dio stanno bene .

Io: nonna, nonno, che è successo?

Nonno: tesoro ci hanno spaccato il vetro del salone.

Nonna: l'unica cosa è che non hanno rubato, forse hanno sentito l'arme.

Strano, che senso avrebbe rompere un vetro.

Poliziotti: allora non hanno rubato nulla per fortuna, ma abbiamo trovato questo biglietto

Lo prendo e leggo

BIGLIETTO
SPERO CHE ORA IMPARI CHE NON BISOGNA SFIDARMI BIMBA

Io: quello stronzo....

Nonna: tesoro tutto ok?

Io: sisi, ora chiamo qualcuno per il vetro così almeno per domani e aggiustato, tanto è lunedì e non abbiamo prenotazioni.

preparati Dimitri, perché ora sono davvero arrabbiata.

Anime fragili, che amano senza amarsiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora