capitolo 22

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Pov. Emma

Io: ahiaaa!!!

Dottore: signorina non lo manco sfiorata

Vedo Dimitri mettersi una mano in fronte, che vuole, provasse lui ha stare con la caviglia così e poi io odio i dottori.

Dottore: allora vogliamo vedere che ha quella caviglia o no ?

Dimitri:si
Io:no

Io e Dimitri rispondiamo contemporaneamente, penso che il dottore tra un po' perderà la pazienza e andrà via .

Dimitri: dottore la visiti la tengo ferma io

Detto ciò Dimitri si mette accanto a me
e con una mano mi tiene la gamba ferma e con l'altra mi stringe a lui.
Lo guardo e lo prego con gli occhi di non farmi toccare dal dottore, ma il suo sguardo in quel momento faceva più paura della visita.

Pov Dimitri

È inutile che fa quello sguardo, se le cercata, poteva rimanere ferma invece di lanciarsi dalla finestra.

Il dottore finalmente riesce a vedere la caviglia, prova a muoverla un po' e guardo la faccia sofferente di Emma, che ad un certo punto mi stringe forte il braccio.

Ma ragazzi, con lo stringere intendo che mi sta praticamente graffiando con quelle unghie.

Sinceramente mi ero immaginato in un'altra situazione lei che mi graffiava.

Ma ritorno alla realtà prima di fare cose che non so se riuscirò a fermare.

Dottore: allora, non sembra molto grave, ma...

Io: ma?

Dottore: non le metterò il gesso, ma una bella fascia che tenga fermo il piede e dovrà tenerla minimo una ventina di giorni.

Emma: cosaaaaa???

La guardo e la zittisco subito, non ha nemmeno il diritto di lamentarsi.

Dottore: comunque dicevo, deve anche stare a riposo senza troppi sforzi e soprattutto tanto ghiaccio.

Il dottore sistema tutto e si dirige verso la porta, mi alzo lasciando Emma sul letto e lo accompagno.

Dottore: mi raccomando risopo

Io: non si preoccupi dottore, ci penso io .

Annuisce, saluta e va via.

Ora occupiamoci della piccola peste.

Pov Emma

20 giorni. 20 giorniiii!!!!
Come cazzo aspetto 20 giorni!!!!
Non posso muovermi e ne scappare.
Bene è arrivata la mia fine, Dimitri ora mi può uccidere e non posso nemmeno difendermi.

Dimitri: allora piccola peste, dove ci siamo fermati io e te ?..

Oh cazzo....

Si sta avvicinando, è con uno sguardo poco rassicurante, provo a spostarmi un po', ma facendo così mi provocò solo altro dolore alla caviglia.

Dimitri: sta ferma, se no ti farai ancora più male.

Io: stare ferma con te che provi ad uccidermi.

Dimitri: per quanto vorrei non lo farò, sei ferita.

Si siede sul letto e accarezza in modo delicato la caviglia e poi mi guarda.

Cavolo che occhi
Non me li ricordavo così profondi.

Siamo rimasti entrambi bloccati a guardarci, che non ci siamo accorti che la cameriera ed entrata , con in mano un fascia.

Cameriera: signore questa e la fascia che il dottore ha detto di mettere alla signorina.

Dimitri mi guarda ancora intensamente, fino a quando non suona il telefono.

E come se si fosse risvegliato, guarda il cellulare e ordina alla cameriera di metterla lei la fascia e scompare via.

Che strano, mi sarei aspettata che la mettesse lui la fascia.

Ma che sto dicendo meglio così, così non lo avrò tra i piedi.
La ragazza si avvicina e molto delicata mi sistema la fascia sulla caviglia.

Io: grazie, sei stata molto brava e delicata, sei un infermiere?

Cameriera: oh no , ma sono cresciuti con due fratelli più piccoli ed erano delle pesti si facevano male ovunque, quindi stavo sempre a guarirli.

Annuisco, e mi viene in mente la mia di famiglia, mi manca tantissimo e sarai sicuramente in pensiero per me.

Cameriera: signorina tutto ok?

Oh accidenti non mi ero accorta che piangevo, mi asciugo velocemente gli occhi e sorrido alla ragazza.

Io: si si e che la caviglia fa ancora un po' male.

Cameriera: vedra che passerà subito, ora la lascio riposare, a dopo signorina.

Io: grazie
E dopo ciò sparisce dietro la porta e io mi ritrovo sola in una camera non mia e soprattutto con nessuno possibilità di andare via.

Anime fragili, che amano senza amarsiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora