capitolo 21

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Pov Emma

Provo ad alzarmi, ma un dolore allucinante mi colpisce la caviglia.

Dio che stupida, dovevo stare più attenta, ora come faccio??
Provo a trascinare, ma nulla soffro troppo per muoverlo.

Devo chiamare aiuto, sicuramente Dimitri mi ammazzerà, ma non ho molta scelta o mi faccio ammazzare velocemente da lui o rimango qui aspettando di morire lentamente e dolorosamente.

Si, credo di poter sopportare un Dimitri arrabbiato o almeno credo.

Io: aiutooo!!!! Aiutooo!!!

Non ricevo risposta, bene, iniziamo benissimo.

Io: aiutooo! Sono quiiii!!!! C'è nessunoooo!!!

Oh Dio, ti prego fa che qualcuno mi senta.

Pov. Dimitri

Io: allora forse non vi è chiaro o la trovate in questo momento o consideratevi morti. Sono stato abbastanza chiaro?!

Guardie : si signore!!

E si dividono, dio sono circondato da degli imbecilli.

Erik: ma dov'è sarà quella peste.

Io: non lo so , ma spero sia ancora qui se no solo Dio può salvarla.

Decido di andare nella sua camera e dare un occhiata per capire.
Da dove cavolo sarà scappata??

Mi avvicino all'armadio e vedo che non ci sono i miei vestiti , aspetta......
Dove sono i miei abiti????

Mi guardo in giro, ma nessuno indizio, fino a quando sbuffando per il nervoso, esco dalla camera e noto mentre mi guardo da per tutto, è noto che tutti i miei vestiti sono sul prato , quella grandissima stronza, come la trovo non sa cose le faccio

Aspetta mi giri e vedo un impronta di scarpe,  sul cornicione non posso crederci!!!!!!!

A camminato sul cornicione quella pazza, spero sono non si sia f.......

X: aiutooo

Io: Erik senti

Erik : si !

Emma: sono qui aiutooo!!!

Io: andiamo e non ti mettere in mezzo, perché tanto l'ammazza lo stesso quella irresponsabile.

Corriamo giù come delle furie fino ad arrivare dove abbiamo sentito urlare.

Erik: ma dov'è?

Io: Emma!???

Emma : sono qui, aiutoooo

Mi giro verso le urla e in mezzo ai cespugli finalmente la vedo, stessa per terra mentre si tiene la caviglia, la guardo in faccia e per un momento la mia rabbia si placa e arriva la preoccupazione.

Mi guarda con gli occhi pieni di lacrime dicendomi

Emma: mi fa malissimo la caviglia

E non resisto e la prendo delicatamente in braccio , emette qualche lamentela, ma resiste.

Io: Erik, fammi un favore, chiama un medico di fiducia, così le da una controllata.

Erik annuisce e se ne va, mentre io porto la bambina lamentosa in camera.

Io: sappi che per il momento fino a quando non ti vede un medico non farò nulla, ma come ho il via libera ti darò così tante sculacciate che la prossima volta ti impari a scappare.

Diventa tutta rossa e non emette una parola, meglio così.
Anche se due pacche sul quel culetto le darei volentieri, dio cosa penso ora non è proprio il momento di eccitarsi.

Arriviamo in camera e l'appoggio delicatamente sul letto, però vedo che piange in silenzio, deve fargli proprio male .

Cazzo, dove Erik con quel medico, decido di mettermi vicino a lei e la faccio accoccolare su di me e cerco di distrarla dai dolori cocccolandola un po'.

Emma: grazie

Io la guardo non capendo il perché di questa sua gentilezza.

Io: per cosa scusa

Emma: per avermi aiutata , infondo se avresti voluto mi avresti potuto lasciare lì .

Le prendo il mento e fisso i suoi occhi si di me, dio questi occhi, mi verrebbe voglia di prenderla ora .

Io: ascolta, anche se in questo momento sono arrabbiatissimo che tu volevi scappare da me , non ti lascerei mai da sola , soprattutto se sei ferita chiaro?

Pov. Emma

Non mi aspettavo questo suo lato, "dolce"?
Non lo so, ma sicuramente il suo sguardo mi ha fatto venire i brividi.

Vedo che piano piano si avvicina, sempre tenendo tra le dita il mio mento, dio sicuramente mi bacia, ma che faccio , mi sposto?

Sta per sfiorarmi le labbra quando per fortuna bussano alla porta

Dimitri sbuffando e tutto irritato si gira urlando.

Dimitri: chi è adesso!?!?

Erik: io capo, c'è il medico può entrare?

Dimitri: sisi

Mi guarda con uno sguardo che non promette niente di buono.

Dimitri: dopo la visita ci penso io ha te, non pensare di sfuggire alla tua punizione.

Cazzo sono proprio nei guai, forse era meglio se morirò fuori per il dolore.

Anime fragili, che amano senza amarsiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora