[Κεφάλαιο 14]

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[A rendere felici non è l'amare, ma l'essere amati.]
-Michele Scirpoli


]-Michele Scirpoli

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14 aprile 1992




Il sole sorse, illuminando con i suoi meravigliosi raggi ma mano tutta la terra, l'Italia, la Spagna, l'Inghilterra, la Francia, l'America fino ad arrivare a Neverland Valley Ranch.

La luce solare penetrò nelle finestre di camera Jackson, egli era nel pieno del sonno, aveva un lenzuolo bianco che copriva il fondoschiena, il braccio destro che penzolava dal letto e l'altro che era poggiato sulla schiena nuda della sua amata.

Egli percependo la luce solare, si svegliò, aprì gli occhi e la prima cosa che guardò, non erano i raggi del sole, ma Sandie che dormiva pacificamente accanto a sé.
La guardava, con il battito accelerato, innamorato più che mai. Sorrise emozionato.
Come sei bella amore mio.
Si alzò la lievemente la schiena per guardarla ancora, con le dita accarezzò la guancia della ragazza, aveva le labbra leggermente aperte e le braccia sotto il cuscino che cacciava dei piccoli sospiri.
«Nella mia vita ho avuto tanti doni, ma tu sei il più sacro e bello che abbia mai ricevuto.» guardò il cielo completamente sorto, lui si voltò per guardare il bellissimo momento della giornata che stava per iniziare.
Accennò un sorriso, fino a poi per guardare di nuovo la sua bella addormentata.
Si avvicinò e le diede un bacio sulla fronte.
«Ti amo da morire.» le sussurrò, si stese di nuovo sul letto, appoggiando la testa sul palmo della mano per guardare ancora Sandie che dormirva.
Dormiva pacificamente, come aveva fatto lui in questi quattro giorni.
Per anni, il sonno lo aveva abbandonato, ed era riuscito a dormire in maniera egua e senza nessun tipo di problema. Solo grazie a Sandie, insieme alla sua dolce e magnetica presenza, ere riuscito a dormire, a riacquistare il sonno, i sogni, i veri sogni.
Ne era debitore di tante cose di quello che aveva fatto per lui, Sandie era sempre stata accanto a lui nei momenti più difficili, lo ha ascoltando, lo ha compreso. E per la prima volta nella sua vita si ere sentito amato.
Amato da una persona.
Amato da una donna.
Dalla donna di cui era follemente innamorato, da cui non voleva mai più separarsene.

Si fecero le undici e un quarto, Sandie si stiracchiò, svegliandosi completamente.
Michael ere ancora in quella posizione, a vegliare su di lei, mentre si svegliava, si stiracchiava e apriva gli occhi mettendo a fuoco quello che aveva intorno a lei. Tra cui Michael, un bellissimo Michael dal volto angelico.
«Buongiorno.» disse Michael accennando un sorriso tra le labbra, lei fece lo stesso.
«Buongiorno bimbo.» si scambiarono un tenero bacio mattiniero.
«Hai dormito parecchio.» commentò il moro.
«Che ore sono?» domandò la ragazza.
«Le undici e un quarto.» rispose lui «Sei una vera dormigliona lo sai?» lei accennò un sopracciglio.
«Ah si?»
«Oh si.»
«Però mi hai sorvegliato mentre dormivo, da quanto lo stai facendo?» domandò lei con tono curioso.
«Da un po', ma la cosa non importa. Mi è piaciuto guardarti mentre dormivi. Lo sai, quando hai quel volto sereno mentre dormi sei sempre bellissima.» lei ridacchiò, e si coprì meglio con le lenzuola all'altezza del seno.
Lei con le dita accarezzò i suoi capelli neri corvini, giocherellando qualche suo riccio.
«Sai ogni volta che ti guardo, il mio cuore batte sempre più forte. Urla il tuo nome in preda all'amore, e ogni volta che guardo il tuo volto mi commuovo dalla bellezza che hai.» ridacchiò mordendosi il labbro inferiore.
«Non esagerare Sandie.» commentò lui.
«Non esagero, io dico la verità. Non lo dico perché sei semplicemente tu, o perché hai un nome importante, ma perché guardo la realtà Michael. Tu sei bello, anzi, bellissimo. Sei attraente, così bello che mi sembri disegnato in ogni parte del tuo viso e del tuo corpo. Lo dico davvero.» lui abbassò lo sguardo lievemente con un sorriso, per poi tornare a guardare lei.
«Ma cosa ho fatto per meritare te?»
«Ed io meritare te?» sorrisero e si baciarono di nuovo, finendo poi a fare l'amore.




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