[Κεφάλαιο 7]

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27 marzo 1992

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27 marzo 1992

MIAMI, FLORIDA

Ethan era in salotto con suo zio a studiare chimica, l'argomento inerente agli idrocarburi, la loro struttura, con vari esercizi da svolgere.
Mark li stava spiegando in maniera nitida e semplice, ma il ragazzo sembrava completamente assente e privo di ogni concentrazione.
Sembrava non essere in sè.
Questo perché poche ore prima di prese una grande quantità di farmaci, aveva gli occhi completamente stanchi, e il viso completamente pallido.
Durante gli ultimi giorni il suo stato d'animo peggiorò, specialmente ad una telefonata.
Era Thomas, quando Ethan sentì la sua voce dall'altra parte della cornetta non chiese neanche come aveva scoperto, o meglio, chi fosse stato a dirgli che non era in città. Voleva semplicemente sentire la voce della persona di cui tanto era innamorato.
Ma Thomas non sembrava avere un tono contento di sentire la voce del ragazzo, anzi, quando lo chiamò, gli disse che tramite un amico che si trovava a Miami, aveva scoperto che Ethan aveva fatto sesso con uno sconosciuto in una discoteca.
Notava dalla sua voce, che tratteneva molto la sua rabbia, ma Thomas non si trattene.
Disse ad Ethan che se lo avesse veramente amato non avrebbe fatto un gesto nel genere, nemmeno se si trovata di fronte ad un momento di debolezza, disse che non ci teneva minimamente a lui, disse che era un poco di buono, una carogna e un drogato.
A quel punto Ethan scoppiò a piangere, provando a spiegargli com'erano andate realmente le cose, ma Thomas non volle sapere ragioni. Chiuse la telefonata dicendo che ere finita per sempre, e che non doveva mai più cercarlo.
Fu così, la fine di una relazione.
Spezzata bruscamente in un modo poco civile e non da persone mature.
Ethan, si sentí abbandonato per la seconda volta.
E solo.
Ormai, sentiva che piano piano il mondo lo stava abbandonando.
E si sfogava con i farmaci, prendeva ormai a quantità industriali come se fossero caramelle.
E cercava di rimanere lucido davanti agli zii, e con successo. Ma quella volta, era davvero a pezzi.

«Ethan? Mi ascolti?» domandò Mark con la matita in mano guardando il nipote, che guardava un punto fisso, lui capì che doveva fermarsi con la spiegazione.
«Mhmm ... zio per caso hai una sigaretta?» domandò lui appoggiando la testa sulla tavolo.
«Guarda che la sigaretta fa male.» annotò il chirurgo, ma Ethan si lamentò cacciando dei versi.
«Andiamo, zia Vicky fuma, e ha lasciato un pacchetto di sigarette qua in casa, dammene una.» la sua voce era strana, sembrava che fosse dominato dal sonno. Malcom mise una mano sulla spalla per notare se stesse bene.
«Ethan stai-»
«E dammi questa cazzo di sigaretta!» urlò con poca gentilezza nei confronti del parente.
Malcom per un momento vide nei suoi occhi delle venuzze rosse.
Si preoccupò a morte.
Gli prese il viso guardandolo per bene.
«Che cazzo fai? Fammi una sigaretta ho detto!»
«Non hai dormito vero?» domandò lui con aria seria.
Ethan non cambiò espressione.
«Anche se fosse, dove sarebbe il problema?» domando lui con aria seccata.
Malcom osservò per bene i suoi movimenti.

I suoi occhi, il suo viso, sono completamente assenti, è come se fosse stato drogato da qualcosa.
No impossibile, Ethan non farebbe mai cose del genere, avrà sicuramente dormito poco.

𝐓𝐑𝐄𝐀𝐓𝐌𝐄𝐍𝐓 [MJ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora