[CAPITOLO 24]

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Beverly Hills, L

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Beverly Hills, L.A

3 maggio 1991

Sandie


Tutto era ritornato come prima, alla fine ero scoppiata.
Non c'è la facevo più.
Lui mi mancava più di ogni cosa.
La verità era che fu mia sorella a convincermi del tutto di ritornare da lui.
Mi fece riflettere abbastanza per tornare da lui, e ci riuscì coi fiocchi.

«Non puoi andare avanti così, Sandie.» insiste Nicole mentre io continuavo a vomitare «Sandie, sono davvero preoccupata per te, non sarai mica incinta?» spalancai gli occhi.
«Ma ti sembrano domande da fare!? È ovvio che non lo sono! Sono vergine!» le urlai contro con tono nervoso.
«O forse l'hai persa senza dirmi niente.» mi stuzzicò.
Non risposi, mi pulii le labbra con un pezzo di carta igienica, buttai il pezzo di carta nel water e scaricai lo sciacquone.
«Va al diavolo, Nicole.» borbottai mentre il mio stomaco mi creava ancora dolori.
"È mai possibile? Sono giorni che non faccio altro che vomitare."
Mi misi a piangere, non solo per il dolore ma anche per la preoccupazione che fosse qualcosa di grave.
«Stammi a sentire Sandie, andiamo in ospedale.» scossi la testa «Ascoltami testa di cazzo! Io ti porto in ospedale, che ti piaccia i no!» mi prese il polso e mi aiutò ad alzarmi, prese la borsa frettolosamente, uscimmo di casa e andammo all'ospedale più vicino da casa nostra.

Una volta arrivate, andammo in sala d'attesa e ogni quindici minuti andavo in bagno a vomitare
Nicole mi aiutava con la testa, mentre io avevo il viso completamente pallido con gli occhi che non smettevano di lacrimare.
Per un momento, avevo avuto paura di morire.
«Vrachnos.» sentii udire il mio cognome dalla segretaria del dottore uscita dalla porta, così io e mia sorella ci alzammo e andammo dentro.
Il dottore era un uomo alto, con gli occhiali quadrati, capelli marroni con qualche capello bianco, era molto affascinante. Poteva avere dai 50 anni in su.
Ci presentammo, e mi sembrava un uomo molto buono, mi fece a sentire a mio agio quando gli parlai del mio problema.
Così mi fece stendere sul lettino, e mi fece una piccola ecografia sulla parte dello stomaco.
Passato mezz'ora il dottore finalmente ci dette la notizia.
«Lo stomaco di sua sorella è molto infiammato, per caso lei ha la fissazione di perdere peso?» annuii, e il dottore capì tutto, ma io avevo già capito di cosa si trattasse «Allora si tratta di anoressia nervosa.»
«E ... di cosa si tratta?»
«È un disturbo alimentare molto grave, Chi ne è colpito va in contro a una marcata perdita di peso, a causa della paura morbosa di ingrassare e di una visione distorta della propria immagine corporea.»
"Bingo"
«Se continuerà così rischierà di avere una gastroenterite.» spalancai gli occhi.
«E come si può risolvere dottore?» domandò mia sorella con tono preoccupato.
«Per il momento le prescriverò dei fermenti lattici, ma l'anoressia nervosa è un disturbo che può essere sconfitto, in modo mentale, quindi dipende molto da lei Mrs Vrachnos.» non pensavo che mi sarei ridotta in questo modo, arrivando all'annoresaia nervosa.
Non me lo aspettavo.
Ero completamente impazzita.
La mia insurezza mi aveva portato ad un disturbo alimentare.
Ormai non mi riconoscevo più.
Piano piano mi stavo spezzando in mille pezzi.


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