[Κεφάλαιο 36]

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31 Gennaio 1993

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31 Gennaio 1993


Era il giorno di fine Gennaio, la giornata era splendida, con un sole meraviglioso che spiccava il cielo azzurro.
Gli alberi e le strade erano coperte di neve, una neve bianca e morbida, causando così l'ambiente freddo e spumoso.

Michael, era a Beverly Hills, stava cantando le canzoni che doveva esibirsi per il Super Bowl di quella giornata.
Camminava avanti e indietro nell'enorme salone di casa sua.
Fino a che non si fermò in un punto del salone, ripetendo le coreografie delle canzoni.
Contava i passi mentre ballava, e nonostante fossero solo prove, sembrava che stesse esibendo dal vivo. Trasformava l'atmosfera casalinga in un vero palco scenico insieme a migliaia di persone che chiamano il suo nome.

Si fermò per fare una pausa, bevve un bicchiere d'acqua, sedendosi sul divano, successivamente accese tv e c'era una partita di football americano.
Così si mise più comodo e la guardò.

Ma ad interrompere la pace, fu il suono del campanello, si alzò per aprire la porta ed era sua madre.
Si illuminarono gli occhi alla vista della donna.
«Mamma.» pronunciò il ragazzo con gioia.
La donna lo abbracciò con dolcezza, con tutto l'amore del mondo.
«Tesoro mio.»


~~


«Che bello vederti mamma.» disse il ragazzo con un sorriso a trentadue denti.
«Avevo tanta voglia di vederti figliolo.» disse la madre bevendo un sorso di tè.
«Mi dispiace molto di essere venuto a trovarti in questo periodo vedi-»
«Non servono giustificazioni, hai tante esibizioni da fare con un tour che stai eseguendo. Sta tranquillo.» lo rassicurò, lui si sentì sollevato ma allo stesso tempo in colpa, aveva trascurato la sua famiglia in quel periodo soprattutto sua madre, la donna della sua vita.
Nonché uno dei suoi punti deboli.
«Ti chiedo ancora scusa mamma.» disse rivolgendo gli occhi verso il basso.
«Amore mio perché mai ti devi scusare?» fece le spallucce.
«Ormai mi sto scusando con chiunque, anche per le cose più futili.» Katherine ebbe uno sguardo preoccupato verso il figlio.
Da quando mi sono allontanato da Sandie, sento di essere diventato più fragile.
Sospirò e si alzò da divano.
«Non mi racconti nulla di nuovo?» domandò la madre tenendo tra le mani la tazza di porcellana.
Egli scosse la testa.
«No, a parte che mi esibisco al Super Bowl oggi pomeriggio, nulla di che.» il moro mise le mani dentro alle tasche dei pantaloni.
«Ti vedo un po' diverso dal solito.» Michael ridacchiò.
«Mamma io sono nato diverso.» ironizzò il cantante.
«E le persone diverse sono le più belle del mondo.» concluse la donna con il sorriso.
Lui si voltò.
Pensando alla frase pronunciata dalla madre.
Le persone diverse sono le più belle del mondo.
Dio se è vero.
Ho incontrato le stesse persone nella mia vita, fino a che non ho incontrato lei.
L'arcobaleno che cercavo, che speravo di trovare un giorno.
L'avevo trovata, sperata, desiderata in modo inspiegabile, ma poi l'ho rimessa nel cielo, nel posto dove doveva stare.

𝐓𝐑𝐄𝐀𝐓𝐌𝐄𝐍𝐓 [MJ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora