[Κεφάλαιο 32]

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9 luglio 1992

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9 luglio 1992

COLONIA, GERMANIA



Dall'Italia, si passò alla Germania, in particolare nella città della Colonia, famosa per la sua cultura e per le chiese romaniche.

Era la mattina tardi del giorno nove luglio del 1992. E il giorno dopo, ci sarebbe stato il compleanno di Sandie.
Era in camera sua, stava sistemando il letto quando poi ricevette una telefonata. Era Nicole. Così smise di fare quello che stava facendo cominciando a parlare del più e del meno con la sua adorata sorellina.

«Adelfì, domani è il tuo compleanno!» esclamò la riccia con tono entusiasto.
«Lo so, per fortuna ieri mi è finito il ciclo.» rispose la sorella maggiore con il sorriso.
«Oh menomale. Che cosa farai di bello?» domandò Nicole.
«Uhm, sai che non ho ancora deciso? La mattina Michael ha le prove e starò con lui, poi magari faremo un pranzo con tutti quanti insieme. E la sera starò di nuovo con lui.» ipotizzò la fanciulla.
«Direi che è giusta scelta, il pranzo con lo staff e la sera a fare la porca con il tuo ragazzo. Mi piace!» Sandie spalancò gli occhi coprendo il parlante del telefono.
«Nicole! Dannazione.» rise.
«Andiamo, scherzavo. Di un po', come va in quel contesto?» Sandie alzò gli occhi al cielo, ma rise divertita allo stesso momento.
«Non ti scocci di parlare solo ed esclusivamente di sesso Nicole?»
«No, e dato che sono incinta non lo posso fare. Tranne i petting. Quelli si, ed io ed Cheyenne ci diamo dentro.» Sandie mise una mano sulla fronte.
«Gesù cristo, certo che tu sei terribile Nicole.» ridacchiò dall'altro capo del telefono.
«È solo per aggiornarti sulla mia vita sessuale da incinta. Non faccio sesso, ma petting, il che è molto eccitante.» risero.
«Di un po', come va con il mio futuro nipotino
o nipotina?»
«Tutto bene, se non fosse per la nausea. Dio mio. Cheyenne e papà sono testimoni, sto praticamente vomitando tutti i giorni.» si lamentò la sorella dall'altra parte della cornetta.
«È normale, se vedi che il vomito peggiora cerca di andare di nuovo dal ginecologo per risolvere.» consigliò la maggiore.
«Certo. Altrimenti non arrivo neanche al nono mese.» Sandie con la mano creò il gesto delle corna.
«Dio Santo Nicole!»
«Ma che vuoi?» domandò ridendo.
«Fatti le corna!»
«Oh Gesù non succederà niente.» disse la riccia facendo di nascosto il segno delle corna.
«Hai fatto le corna?» domandò la ragazza.
«Sandie, oddio.» alzò gli occhi gli cielo.
«È un si.» risero «Nicole, quando tornerò a casa. Ti devo far vedere una bella sorpresa.» disse la mora con tono elettrizzato riferendosi al tatuaggio.
«Scommettiamo che tornerai a casa con la comunicazione che diventerò zia.»
«Nicole, se non la finisci attacco il telefono.» la riccia rise.
«Scema, daii, però lo voglio anch'io un nipotino.» si lamentò.
«Davvero vorresti che diventi madre? Non è un po' presto?» domandò Sandie ingenuamente.
«Sandie, per l'amor di Dio domani fai venticinque, è una buona età. Però riflettendoci hai ragione forse è un po' presto. Ti devi realizzare ancora nel campo lavorativo.» Sandie sospirò.
«Già, credimi se stessi bene con il denaro a quest'ora sarei già madre.» disse emettendo un gemito di tristezza.
«Beh, non hai mai affrontato di questo argomento con Michael?» lei ci riflettè.
«Abbiamo lo stesso desiderio, anche lui ha questo grande desiderio di diventare padre. Più di me. Ma ora è impegnato con il tour, quando sarà tutto più leggero né potremo riparlare.»
«Riparlare?»
«Beh, oddio senti Nicole. Quando sarà il momento tu diventerai zia. Ma nel frattempo prima di ciò vorrei tanto sposarmi.» disse la ragazza con occhi sognanti spostando lo sguardo sulla finestra vedendo la figura del cantante che firmava un autografo ad un fan.
Sorrise innamorata persa.
«Perché non lo fai? Dio santo Sandie. Direi che è anche ora no?» la mora ridacchiò scuotendo la testa.
«Non è facile tutto ciò. Però mi piacerebbe così tanto sposarmi. Indossare l'abito dei miei sogni, vedere l'uomo che amo aspettarmi sull'altare, mettermi la fede sul dito pronunciando il giuramento d'amore, quando poi il prete dice "Puoi baciare la sposa" voglio che mi prenda il viso, che mi guardi come mi guarda ogni giorno, e mi bacia con quelle labbra così carnose e meravigliose che solo lui fa. Ed io che lo avvolgo nelle mie braccia. Pensando che non sono più la sua ragazza, ma sua moglie.» disse sognando il momento del suo matrimonio senza smettere di sognare ad occhi aperti.

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